Tim vola in Borsa: ecco fin dove può arrivare

Bank of America alza il target delle azioni da 0,26 euro a 0,34 per le ordinarie e 0,41 per le risparmio in un contesto per le tlc eccitato dai temi M&A.

Fabrizio Guidoni 12/09/2024 | 17:00
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Seduta all'insegna di forti acquisti per l'azione di Tim (TIT) che al giro di boa delle contrattazioni di giovedì 12 settembre mette in mostra un rialzo intorno al +6%, con le quotazioni balzate oltre quota 0,24 euro. L'impulso rialzista ha riportato la capitalizzazione di Tim a ridosso della prestigiosa soglia dei 5 miliardi di euro. A dare un'accelerazione ai prezzi ha contribuito Bank of America (BofA).

I suoi analisti hanno rafforzato il proprio giudizio "buy" su Tim elevando il target price da 0,26 euro a 0,34, con un incremento del 30% del prezzo obiettivo, in un contesto favorevole al campione italiano delle tlc per via delle notizie sull'indagine Antitrust sul piano di acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom e per alcuni effetti potenziali positivi sul settore delle tlc contenuti nel rapporto di Mario Draghi alla Commissioni Europea.

Il prezzo obiettivo medio tra gli analisti monitorati da FactSet è di 0,33 euro, quindi la mossa di BofA appare come un avvicinamento al consensus.

Perché è migliorato il giudizio sulle azioni Telecom Italia

Gli esperti di BofA hanno migliorato il prezzo obiettivo non solo sul titolo ordinario ma anche sulle azioni di risparmio, con il loro target price portato fino a 0,41 euro da 0,26 euro: le azioni di risparmio ricevono un target price più alto a causa del "potenziale per accelerati ritorni agli azionisti" che possiedono titoli di risparmio. Nel dettaglio, gli analisti hanno ricalcolato le loro previsioni sui conti per "la nuova Telecom Italia" e hanno scritto di attendersi una ripresa della crescita del mercato domestico, sottolineando anche che le prospettive del mercato in Brasile "restano interessanti".

Vedono infatti una stabilizzazione dei prezzi dei servizi tlc in Italia dopo il lungo periodo di deflazione nel settore domestico e ritengono credibili gli obiettivi indicati dal management della società. Inoltre, la questione dell'eccesso del debito è ora inquadrata come "un problema del passato". Per gli esperti, Tim "appare sempre più investibile" e "i ritorni agli azionisti derivanti dalle prospettive fondamentali appaiono come un'opportunità credibile".

Che le recenti quotazioni fossero sotto il fair value della società era una situazione già incorporata nel giudizio di diversi analisti. In un report su Telecom Italia del 24 giugno scorso Javier Correonero, equity analyst di Morningstar aveva valutato il fair value di Tim a 0,25 euro. 

 

Il potenziale impatto positivo su Tim dell'indagine Antitrust

La seduta rialzista per Tim è impreziosita anche dalla notizia dell'approfondimento dell'indagine Antitrust sul piano di acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom. Secondo il parere di un analista riportato da Reuters questa indagine porterà sicuramente a rimedi su alcuni segmenti dove l'elevata concentrazione di mercato, come ad esempio nel settore business, rappresentava una minaccia per Tim. 

Tim in corsa per gli asset di BT

Tra le notizie calde che stanno contribuendo a disegnare un contesto favorevole al titolo Tim rientrano anche le indiscrezioni di stampa sul fatto che il processo per la cessione di BT Italia vedrebbe ancora della partita tre soggetti: TIM, Retelit e il fondo Nextalia. Come ricorda Websim, BT (BT.) ha già ceduto alcune parti del proprio business italiano a TIM nel 2021 e altre a Retelit l'anno scorso. Secondo Reuters, Tim avrebbe avanzato un'offerta non vincolante per gli asset di BT Italia, chiedendo una dote di 100 milioni di euro per il rilancio della divisione, attualmente in fase di ristrutturazione.

Le offerte vincolanti sono attese entro la fine di settembre, con la conclusione della vendita prevista entro la fine dell'anno. Per gli analisti di Websim, "malgrado le dimensioni relativamente ridotte, un'eventuale operazione per assorbire le attività di BT in Italia sarebbe coerente con la strategia di Tim di rafforzare il business di TIM Enterprise su servizi di connettività, cloud e cybersecurity a grandi aziende e pubbliche amministrazioni. Oltre all’opportunità rappresentata da BT Italia, per Tim Enterprise vediamo target altrettanto interessanti e di maggiori dimensioni. Nei recenti meeting con gli investitori, il management di Tim non ha escluso per TIM Enterprise un ruolo di consolidatore del mercato, puntando ad asset come Lutech /Engineering /MaticMind".

Websim, nel ribadire il proprio giudizio "buy" con prezzo obiettivo a 0,38 euro, ha concluso la sua analisi sulle indiscrezioni sugli asset di BT Italia sottolineando che il consolidamento con altre realtà ICT è coerente con la strategia di crescita delineata dal management nel corso del Capital Markets Day di marzo e dovrebbe consentire a Tim Enterprise di rafforzarsi anche in vista dell'imminente fusione tra Fastweb e Vodafone Italia, che dovrebbe chiudersi entro il primo trimestre del 2025.

Su questo tema si sono espressi anche gli analisti di Equita. "BT Italia porta in dote un portafoglio clienti large corporate che ha generato circa 300 milioni di euro di ricavi, ma una struttura di costi pesante che ne fa una storia di ristrutturazione. Secondo il Sole24ore, Tim avrebbe chiesto una dote di 100 milioni di euro per acquisire gli asset". Hanno quindi confermato il giudizio "buy" con target price a 0.34 euro. 

Le proposte Draghi in tema di M&A eccitano il settore Tlc

A dare suggestioni positivi agli analisti su Tim in questi giorni è anche il contenuto delle proposte di rilancio del settore telecom europeo avanzate da Mario Draghi, su cui BofA ha sottolineato il cambio di retorica nella Commissione UE, "recentemente evidenziato nel report Draghi, che suggerisce un contesto più favorevole all'M&A nel settore".

Gli analisti di Websim hanno commentato evidenziamdo che le proposte sono coerenti con quelle già formulate da alcuni CEO di Telco europee: "ricordiamo in particolare le call-to-action avanzate un anno fa dal CEO di Tim, Pietro Labriola (inaction is no longer an option) e del CEO di Vodafone Margherita della Valle. Il punto chiave comune è l'urgenza di promuovere un consolidamento sia a livello nazionale che transnazionale per ridurre il numero di operatori in Europa, migliorando al contempo la redditività del settore attraverso politiche mirate a una migliore allocazione del capitale, evitando sprechi e competizione infrastrutturale, estendendo le licenze per lo spettro e aumentando i rendimenti sugli investimenti".

Che implicazioni dunque per Tim? Websim conclude così la sua analisi: "in uno scenario di consolidamento in Italia, non escludiamo un ruolo chiave per TIM ServCo come auspicato dallo stesso ceo Labriola”.

 

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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