I rischi e le opportunità del debito emergente in valuta locale

Carpenzano (Capital Group): gli yield sono interessanti, ma bisogna comprendere bene il rischio tassi e quello valutario.

Sara Silano 17/09/2024 | 09:33
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Sara Silano: Il debito emergente in valuta locale è diventato accessibile a sempre più investitori grazie ai fondi, ma si tratta di un asset class complessa. Nell’ambito della nostra Settimana speciale sui mercati emergenti, abbiamo qui con noi oggi Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group.

Flavio, grazie per avere accettato il nostro invito. Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa muove i titoli obbligazioni in valuta locale, ossia le fonti di rendimento e di rischio.

Flavio Carpenzano: Il mercato del debito dei mercati emergenti è cresciuto fortemente. Parliamo di un mercato di 8 miliardi di dollari e la parte del debito emergenti valuta locale è cresciuta in maniera esponenziale. E il modo in cui riassumerei i rischi dei mercati emergenti nella forma di debito è veramente la distinzione seguente: quando gli investitori investono in valuta forte, quindi in dollaro, il rischio è un rischio creditizio fondamentalmente perché i paesi emergenti non possono stampare dollari per ripagare il debito. Nel momento in cui ci spostiamo nel lato di valuta locale, il rischio è completamente diverso non è più un rischio creditizio, nel senso che alla fine una banca centrale può sempre stampare valuta locale per ripagare.

Ma i rischi che abbiamo sono diversi e sono fondamentalmente due. Uno è il rischio di tasso di interesse, quindi che le banche centrali aumentino o abbassino i tassi in base alla crescita e all'inflazione. Questo è il rischio di duration, di tasso. Il secondo - assolutamente importante - è il rischio di valuta perché i movimenti del tasso di cambio possono essere molto ampi e quindi generare un forte rendimento al rialzo o al ribasso.

Quindi in realtà la valuta locale offre assolutamente delle grandi opportunità e oggi il livello di yield è molto attraente. Ma i rischi sono appunto il rischio di tasso e rischio di valuta, anziché il rischio di credito che è più rilevante le volte in cui si comprano i mercati emergenti ma in valuta forte, cioè in dollari.

Silano: Recentemente sono entrati i titoli indiani nei benchmark sul debito emergente che i gestori prendono a riferimento. Qual è l’impatto sulle scelte di investimento di questo e di altri ribilanciamenti degli indici?

Carpenzano: I bond indiani in valuta locale sono entrati finalmente dopo tanti anni nell'indice prevalente (JP Morgan) da giugno di quest'anno gradualmente dell'1% fino a raggiungere il 10% a marzo 2025. Quindi l'India avrà un grosso peso negli indici dei mercati emergenti in valuta locale e dopo la Cina è il secondo paese più grande all'interno degli indici. Se mettiamo anche in prospettiva, sarà un indice in cui il 50% del peso viene dall'Asia, in cui Cina e India rappresentano il 20%. Quindi sicuramente quando si investe in valuta locale non si può fare a meno di pensare all'India o pensare alla Cina.

In Capital Group abbiamo una view molto forte su questi titoli indiani che rappresentano un rendimento a scadenza molto attraente, una correlazione bassa con il resto del mercato e quindi una volatilità anche più bassa, insieme comunque a una politica monetaria stabile e una crescita forte in questi paesi.

È importante quindi avere una gestione attiva dei titoli indiani. A Capital Group - giusto per mettere in prospettiva - investiamo già in questi titoli da più di dieci anni e quindi questo ha un grosso valore aggiunto soprattutto perché il rendimento verrà sostenuto dai fondi passivi. Nel momento in cui un titolo entra nell'indice, i fondi passivi saranno costretti a comprare. Ci sono diverse stime, ma si pensa che circa 30 miliardi di flussi supporteranno il mercato indiano, quindi avere una gestione attiva ed entrare prima degli altri rappresenta sicuramente un vantaggio.

Silano: Come gestire la volatilità dei mercati dei tassi e dei cambi in questa fase di cambiamenti nelle politiche monetarie e di incertezze geopolitiche?

Carpenzano: È molto complesso: una gestione attiva in generale nel mercato obbligazionario, ma soprattutto nel mercato emergente è assolutamente cruciale per diversi motivi. 1) Si parla tanto di mercati emergenti, ma qui parliamo di più di 70 paesi che emettono. Quindi parlare di Cina non è come parlare di Turchia o Egitto o Brasile. Il rischio sottostante e i fattori sono molto diversi, c'è una correlazione, ma sono diversi. E’ importante differenziare fra i paesi e fare un'analisi fondamentale sia da un punto di vista di politica macroeconomica, politica fiscale e anche geopolitica. 2) Il secondo punto è cercare valore relativo fra la parte in valuta forte che, come dicevo prima è più guidata dal credito ed è più guidata dalla politica monetaria della Fed, e la parte in valuta locale dove, dicevo prima, sono più i fattori locali di politica monetaria e tasso di cambio che sono importanti.

E quando si investe in valuta locale è importante sottolineare che comprare valuta locale a tasso coperto esclude buona parte del rendimento, quindi tipicamente quando si investe in valuta locale si prende anche il rischio attivo di cambio, ma una gestione attiva è importante. Ci sono casi in cui si può investire in un paese perché si pensa che i tassi andranno giù, perché la politica monetaria taglierà i tassi, ma in realtà questo può avere un effetto negativo sul rischio di cambio. Quindi in quel caso si sovrappesa la duration di un paese, ma si sottopesa il rischio di cambio. Quindi è importante capire questi fattori di rischio molto diversi per generare valore per i nostri investitori.

Silano: Flavio Carpenzano, grazie per essere stato con noi oggi. Per Morningstar, sono Sara Silano.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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