Ci si potrebbe chiedere come sia possibile che l'indice europeo sia sceso il mese scorso quando la maggior parte dei segmenti dell'European Style Box di Morningstar ha registrato rendimenti positivi.
La colpa di questo strano risultato è da attribuire al più grande titolo europeo per capitalizzazione di mercato, Novo Nordisk (NOVO.B) - la cui capitalizzazione di mercato è di circa 470 miliardi di euro - che ha subito un calo del 16,1% (in euro) nel corso del mese di settembre a causa dei primi dati deludenti di un nuovo farmaco contro l'obesità.
La cattiva performance della casa farmaceutica danese non ha riguardato solo il settore salute, che ha perso il 5,7% nel corso del mese, ma anche il segmento large growth, che ha ceduto lo 0,7%. La perdita in questo comparto sarebbe stata molto più significativa se non fosse stato per la buona performance di titoli come Prosus (PRX) e Inditex (ITX) che hanno guadagnato rispettivamente il 17,1% e l'8,5%.
Il segmento large value ha chiuso il mese con un leggero guadagno dello 0,2% grazie soprattutto ai titoli del settore materie prime come Rio Tinto PLC (RIO), Glencore PLC (GLEN) e Anglo American PLC (AAL) che sono saliti rispettivamente del 12,5%, 8,0% e 11,3%.
Il settore basic material è stato quello che ha guadagnato di più a settembre, con un incremento del 5,1%.
Il secondo comparto più performante è stato quello immobiliare, con un rialzo del 4,8%. Si tratta chiaramente di uno dei settori che dovrebbe beneficiare maggiormente del nuovo contesto di riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE.
Per quanto riguarda i titoli che hanno fatto peggio a settembre, spiccano gli energetici con una perdita del 6,5%. Le tre maggiori società europee del comparto, Shell PLC (SHEL), TotalEnergies SE (TTE) e BP PLC (BP.), hanno perso rispettivamente l'8,4%, il 4,7% e il 7,7%.
Per quanto riguarda le valutazioni, i comparti più costosi sono quelli dell'healthcare, dei beni industriali e dei consumi ciclici, che sono scambiati a un rapporto Prezzo/Fair value di 1,02 (il che significa che sono sopravvalutati solo del 2%). Gli energetici e i titoli dell'immobiliare sono attualmente valutati con uno sconto superiore al 10%.
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