La Banca centrale europea ha ridotto i tassi di interesse giovedì, con un taglio di 0,25 punti percentuali del tasso di riferimento sui depositi al 3,25%, in considerazione dei progressi nella disinflazione e dei deboli dati economici.
Si tratta del secondo taglio consecutivo dopo quello di settembre. La probabilità, già elevata, di questo ultimo taglio dei tassi era salita ulteriormente giovedì mattina, 17 ottobre, dopo che il dato finale sull'inflazione dell'eurozona era risultato inferiore alle stime.
L'indice dei prezzi principale, pari all'1,7%, è risultato in calo rispetto al 2,2% di agosto e leggermente al di sotto delle stime (1,8%). Il tasso di inflazione di fondo, che indica i prezzi senza i costi dell'energia e degli alimenti, è sceso leggermente al 2,7%, dal 2,8% di agosto. "Le informazioni in arrivo sull'inflazione mostrano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, ha dichiarato la BCE.
Tuttavia, ha modificato il suo linguaggio sull'inflazione futura, suggerendo che, dopo un aumento nel resto dell'anno, l'inflazione potrebbe scendere verso l'obiettivo del 2% della BCE prima di quanto previsto a settembre. Invece di prevedere che ciò avverrà “nella seconda metà del prossimo anno”, la dichiarazione di giovedì contiene la dicitura “nel corso del prossimo anno”.
“In questa fase, il rischio di un surriscaldamento dell'economia dovuto a ulteriori tagli dei tassi appare basso”, ha commentato Michael Field, market strategist di Morningstar, dopo l'annuncio. Naturalmente la BCE vuole procedere con cautela e permettere ai tassi di interesse di trovare il giusto livello, ma la direzione di marcia da qui in poi è chiara. Gli economisti prevedono che i tassi della BCE scenderanno al 2,5% nei prossimi 12 mesi".
La BCE ha già tagliato i tassi due volte dal picco del 4%, una volta a giugno e un'altra nell'ultima riunione di settembre. Ma questa è la prima mossa al di fuori di una riunione dove sono previste le proiezioni economiche sull'eurozona.
Come cambiano i tassi di interesse della BCE
A partire dal 23 ottobre, i tre tassi di interesse di riferimento della BCE saranno i seguenti:
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Tasso di rifinanziamento principale: 3,40%, in calo di 0,25 punti percentuali rispetto al 3,65%.
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Tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale: 3,65%, in calo di 0,25 punti percentuali rispetto al 3,90%.
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Tasso sui depositi: 3,25%, in calo dal 3,50%.
Attualmente, il tasso più importante è quello sui depositi, che definisce l'interesse che le banche ricevono per depositare denaro presso la banca centrale a brevissimo termine (overnight). È anche il tasso di interesse più importante per i risparmiatori, in quanto ha un impatto diretto sui conti di deposito e i conti correnti che maturano interessi.
La reazione dei mercati al taglio dei tassi
Le Borse europee continuano la seduta del 17 ottobre in rialzo, dato che la riduzione dei tassi era ampiamente attesa. L'euro è in indebolimento rispetto al dollaro.
Il 90% degli economisti intervistati da Reuters l'8 ottobre ritiene che un ulteriore taglio dei tassi d'interesse a dicembre è ormai cosa fatta e i mercati monetari prevedono attualmente una riduzione di 25 punti base per l'ultimo mese dell'anno.
A settembre, solo il 12% degli economisti intervistati da Reuters prevedeva un calo dei tassi a ottobre, ma la maggior parte ha cambiato opinione sia per ottobre sia per dicembre dopo i dati sull'inflazione di settembre e alcuni commenti più dovish dei membri del Consiglio direttivo, tra cui la Presidente della BCE, Christine Lagarde.
Perché la BCE ha aumentato il ritmo dei tagli?
“I membri della BCE hanno ampiamente riconosciuto che i rischi al ribasso per la crescita stanno iniziando a materializzarsi, in particolare dopo il calo degli indici PMI flash del 23 settembre”, ha dichiarato Goldman Sachs in una nota prima della riunione. Lagarde e Schnabel, membro del comitato esecutivo, hanno affermato che la ripresa dell'economia sta “affrontando venti contrari” che “non possono essere ignorati”.
Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di AllianzGI, ritiene che “questa accelerazione nella velocità dei tagli dei tassi sia giustificata, in quanto il mix di crescita dell'eurozona sotto il trend e di inflazione in linea con l'obiettivo richiede una politica monetaria molto meno restrittiva di quella attuale”.
“Ci sono alcune speranze che le recenti misure di sostegno all'economia in Cina aiutino i mercati più esposti al commercio internazionale come la Germania, ma dubitiamo che questo sia sufficiente a compensare il quadro di debolezza della domanda interna nella regione. C'è anche il rischio che, dopo le elezioni americane di novembre, i conflitti commerciali possano tornare all'ordine del giorno, non solo tra Stati Uniti e Cina, ma anche con l'Unione Europea, con ulteriori rischi per la crescita”, ha dichiarato Krautzberger in una nota del 15 ottobre.
In un post dopo il meeting; ING ha scritto che "il fatto è che la BCE sembra molto più preoccupata della (mancanza di) crescita e dell'inflazione rispetto a cinque settimane fa ed è difficile capire come il taglio dei tassi di oggi non possa essere visto come un segnale che la BCE ha fretta di abbassare i tassi di interesse a un livello più neutrale".
Occhi puntati sulle proiezioni economiche di dicembre
Nella riunione dell'istituto di Francoforte di ottobre non erano previste nuove previsioni per l'inflazione e la crescita. Nel suo ultimo outlook sull'inflazione del mese scorso, la BCE ha previsto un'inflazione complessiva media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026, come nelle proiezioni di giugno. Le proiezioni sull'inflazione di fondo sono state riviste leggermente al rialzo per il 2024 e il 2025. Tuttavia, lo staff della BCE continua a prevedere un rapido calo dell'inflazione di fondo, dal 2,9% di quest'anno al 2,3% nel 2025 e al 2,0% nel 2026.
Per quanto riguarda l'economia, la BCE ha previsto una crescita dello 0,8% nel 2024, che salirà all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026. Si tratta di una leggera revisione al ribasso rispetto alle proiezioni di giugno, che prevedevano una crescita dello 0,9%, dell'1,4% e dell'1,6%, soprattutto a causa di un contributo più debole della domanda interna nei prossimi trimestri.
Le nuove proiezioni macroeconomiche saranno pubblicate a dicembre.
Quante volte la BCE abbasserà i tassi di interesse?
I mercati prevedono riduzioni di 25 punti base per dicembre, ma il percorso futuro è più incerto.
Secondo Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, la BCE probabilmente taglierà nelle prossime due riunioni, ma ritiene anche che “i rischi intorno agli esiti della politica monetaria della BCE sono particolarmente grossi al momento e dipendono dagli sviluppi in Cina e negli Stati Uniti”.
I mercati obbligazionari prevedono già un taglio dei tassi per ogni riunione della BCE fino ad aprile 2025. “Il mercato si aspetta che il tasso sui depositi 'atterri' al 2% durante l'estate del 2025”, ha dichiarato Kevin Thozet, membro del comitato di investimento di Carmignac prima della riunione. “Tale aspettativa sembra corretta alla luce dell'attuale contesto. Ma quello che succederà dopo, come sempre, è aperto al dibattito”.
Kasper Hense, Senior Portfolio Manager at RBC BlueBay Asset Management, sostiene che la BCE non ha fretta e che i veri rischi sono di natura politica. Una vittoria di Trump potrebbe costringere la BCE a mantenere la valuta debole. Ma fino all'insediamento di gennaio, “è molto probabile che si mantenga stabile”, con tagli di 25 punti base in ogni meeting per arrivare a tassi neutrali entro l'estate 2025.
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