Inflazione nell’eurozona: cosa aspettarsi dai dati di ottobre

I prezzi sono previsti in aumento, ma è atteso un altro taglio dei tassi di interesse a dicembre.

Sara Silano 28/10/2024 | 12:34
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Photo collage illustration of bar graphs with floating euro coins

Le stime flash sull‘indice dei prezzi dell’area euro saranno pubblicate il 31 ottobre da Eurostat. Secondo il consensus di FactSet, l‘inflazione dovrebbe essere dell’1,9% superiore ai livelli di ottobre 2023, superando il mese precedente, che ha visto un aumento dei prezzi dell’1,7% su base annua. Ciò lascerebbe il tasso d’inflazione principale ancora al di sotto dell’obiettivo del 2%.

L’inflazione di fondo (core), che indica i prezzi senza i costi dell’energia e dei generi alimentari, dovrebbe attestarsi al 2,6% in ottobre, leggermente inferiore alla lettura del 2,7% di settembre.

“Dopo l‘inatteso calo all’1,7% di settembre, l‘inflazione complessiva dovrebbe rimbalzare all’1,9% in ottobre”, afferma Michael Field, European market strategist di Morningstar.

“Questo lieve rialzo dell’inflazione sarà probabilmente ben accolto dal mercato, che il mese scorso si è chiesto se la Banca Centrale Europea sia stata troppo lenta nel tagliare i tassi e, peggio ancora, se stiamo entrando in un contesto deflazionistico.”

L’inflazione di fondo è più alta del livello di inflazione previsto, ma come spiega Field, ci si aspettava che questo numero impiegasse più tempo a scendere rispetto al tasso principale.

A settembre 2024, il maggior contributo al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro è stato dato dai servizi (+1,76 punti percentuali, pp), seguiti da alimentari, alcolici e tabacco (+0,47 pp), beni industriali non energetici (+0,12 pp) ed energia (-0,60 pp).

Perché si prevede un aumento dell’inflazione a ottobre?

Un aumento dell’inflazione non dovrebbe essere una sorpresa per i mercati. Nel comunicato diffuso dopo la riunione di ottobre, la Banca Centrale Europea ha dichiarato che i prezzi “dovrebbero aumentare nei prossimi mesi, prima di scendere verso l’obiettivo nel corso del prossimo anno”.

La BCE ha sottolineato che una delle ragioni principali è l’aumento dei salari. Tuttavia, si prevede che la pressione al rialzo sulle retribuzioni si attenuerà gradualmente.

“L’elefante nella stanza è la crescita dei salari", ha commentato Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments a Morningstar. “Secondo l’indicatore salariale, la loro crescita ha subito una brusca decelerazione a settembre e il raffreddamento del mercato del lavoro limiterà gli aumenti salariali anche nel quarto trimestre".

Sebbene si preveda un aumento dell’inflazione complessiva a ottobre, questa rimane al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla BCE. L’inflazione di fondo rimane invece elevata, ma Goldman Sachs prevede un rallentamento entro la fine dell’anno.

“Ci aspettiamo che l’inflazione core dell’area euro diminuisca leggermente al 2,65% su base annua in ottobre, rispetto al 2,67% annuo di settembre, nelle stime flash che saranno pubblicate giovedì 31 ottobre”, hanno dichiarato gli analisti in una nota del 27 ottobre.

“Le nostre nuove previsioni sull’inflazione di fondo mese su mese sono leggermente più alte per ottobre e novembre, perché tengono conto delle voci più forti relative ai pacchetti vacanza e alla ristorazione, ma notevolmente più basse in dicembre. La nostra previsione di inflazione core su base annua si attesta quindi al 2,49% a dicembre, 0,1 punti percentuali in meno rispetto al passato, e al 2,6% a/a nel quarto trimestre, 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle proiezioni della BCE di settembre”, hanno dichiarato gli analisti di Goldman Sachs in una nota precedente del 24 ottobre.

La BCE taglierà i tassi di interesse a dicembre?

Nell’ultima riunione di politica monetaria, la presidente della BCE, Christine Lagarde ha dichiarato che il processo di disinflazione è “ben avviato”, ma i responsabili politici della banca centrale riconoscono anche i rischi negativi per la crescita economica dell’eurozona.

“La debolezza della Germania e il probabile impatto negativo sulla crescita delle misure di austerità che verranno attuate da grandi paesi come Francia e Italia confortano la BCE e gli analisti nel loro scenario di disinflazione verso l’obiettivo strutturale del 2%”, ha dichiarato Filippo Casagrande, chief investment steering & sustainability officer di Generali Investments, in un commento del 24 ottobre.

La BCE ha tagliato il suo tasso di riferimento sui depositi di 0,25 punti percentuali al 3,25% il 17 ottobre e un ulteriore taglio dei tassi di interesse a dicembre è considerato un affare fatto dal 90% degli economisti intervistati da Reuters l'8 ottobre. I mercati monetari prevedono riduzioni di altri 0,25 punti percentuali a dicembre. Tuttavia, i mercati stanno speculando su un taglio degli interessi più consistente e più rapido a causa dell’indebolimento della crescita economica.

“Con un’inflazione che sembra essersi assestata al livello necessario o intorno a esso e una disoccupazione stabile, la BCE dovrebbe essere riconfermata nella sua linea d’azione. Le aspettative erano di un ulteriore taglio prima della fine del 2024, cosa che è molto probabile visti i dati”, afferma Field.

“Per dicembre, il mercato sconta 35 punti base di tagli, il che significa che gli analisti sono indecisi tra un taglio di 25 o 50 punti base nell‘ultima riunione dell’anno. Per la fine del 2025, il mercato continua a vedere tagli fino all’1,9%, con già cinque tagli cumulativi previsti per la metà del 2025”, ha detto Casagrande.


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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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