La globalizzazione non è in declino. Perché è importante per gli investitori

L’analisi dei paesi in cui le aziende producono il loro fatturato offre spunti interessanti per le scelte di portafoglio.

Dan Lefkovitz 28/10/2024 | 13:19
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Collage di foto di grafici a barre con monete in euro fluttuanti

In questi giorni si sente parlare spesso di inversione del processo di globalizzazione. Sebbene alcune catene di approvvigionamento siano in fase di onshoring e i legami commerciali si stiano indebolendo, queste tendenze non sembrano riflettersi nei conti pubblicati dalle società quotate in Borsa. Il nostro report annuale, relativo ai 48 indici azionari di Morningstar per singolo paese, mostra una crescente interconnessione tra i mercati. Ciò è in contrasto con la tesi secondo cui la pandemia e le tensioni geopolitiche avrebbero minato la globalizzazione.

Come ha scritto recentemente Gregg Wolper, senior analyst di Morningstar, l‘analisi dell’esposizione geografica dei ricavi è “un modo diverso” di valutare “rischi e opportunità” di un’azienda ed è importante nella costruzione dei portafogli di investitori e advisor. Quando abbiamo aggregato i ricavi societari per i componenti degli indici Morningstar Global Markets, abbiamo riscontrato che:

  • Solo 16 dei 48 mercati sono diventati più domestici nelle loro fonti di reddito rispetto all’anno precedente. Il Morningstar US Market Index, il Morningstar Japan Index e il Morningstar China Index hanno tutti aumentato la loro quota di ricavi internazionali rispetto allo scorso anno.
  • Molti mercati azionari nazionali non si basano troppo sui ricavi prodotti nel mercato domestico. I paesi dell’Europa occidentale sono i più connessi a livello globale.
  • I mercati emergenti, soprattutto in Asia e nell’Europa dell’est, sono i più domestici per quanto riguarda le fonti di fatturato. Fanno eccezione Taiwan e la Corea del Sud, che sono paesi fortemente esposti al settore tecnologia.
  • Le fonti di ricavi delle aziende contribuiscono a spiegare perché le correlazioni tra i mercati sviluppati sono aumentate, mentre i mercati emergenti tendono a essere meno correlati con i mercati sviluppati.
  • Le dinamiche settoriali aiutano a spiegare le tendenze dei ricavi a livello di singolo mercato. Le aziende tecnologiche tendono a essere più globali, mentre il settore dei servizi finanziari è generalmente più domestico.

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Quali sono i settori più globalizzati?

In base ai dati di Global Geographic Segment di Morningstar, le aziende del settore tecnologia tendono ad avere ricavi più globali, mentre i comparti come finanza e utility sono in gran parte nazionali. Questa tendenza si riscontra negli Stati Uniti, in Europa e nei paesi dell’Asia-Pacifico quando si esaminano le fonti di reddito relativamente agli indici settoriali azionari di Morningstar. I dati riportati nella tabella seguente si riferiscono al 31 maggio 2024.

Settore

Indici settoriali azionari USA % dei ricavi USA

Indici settoriali azionari europei % dei ricavi in Europa

Indici settoriali azionari APAC % dei ricavi APAC

Materie Prime

50

35

65

Beni di consumo ciclici

68

45

58

Finanza

75

70

75

Immobiliare

83

97

57

Servizi alla comunicazione

52

57

63

Energia

64

51

77

Beni Industriali

69

43

44

Tecnologia

47

26

41

Beni di Consumo difensivi

65

35

63

Salute

67

26

37

Utility

94

80

80

Mercato complessivo

60

46

57

Le dinamiche settoriali contribuiscono a spiegare alcune delle tendenze regionali. Nel 2021 il Morningstar US Market Index aveva un peso del 25% nel settore tecnologico; a metà del 2024, le società tecnologiche rappresentavano il 31% della capitalizzazione di mercato dell’indice. Nvidia NVDA, l‘azienda produttrice di semiconduttori, è cresciuta fino a raggiungere il 5,7% del Morningstar US Market Index a metà 2024, rispetto all‘1,2% di metà 2021. Secondo i dati di PitchBook, oggi Nvidia ottiene una quota maggiore di ricavi dagli Stati Uniti rispetto al passato, anche se la maggior parte del fatturato del produttore di semiconduttori proviene ancora dall’estero. La crescita del peso di Nvidia sull’indice Morningstar US Market ha spinto al ribasso le entrate nazionali dell’indice.

Regione

2024

2023

2022

2021

2020

2019

2018

2017

Stati Uniti

44.26%

30.74%

16.16%

19.27%

8.12%

12.85%

13.12%

13.08%

Taiwan

22.00%

25.90%

31.75%

27.17%

27.71%

28.68%

30.79%

36.85%

Cina (compresa Hong Kong)

16.92%

21.45%

26.42%

23.30%

25.01%

23.91%

N/D

N/D

Altri Paesi

16.82%

21.91%

25.67%

30.25%

39.17%

34.56%

56.09%

50.08%

In tutto il mondo, le aziende tecnologiche contribuiscono in maniera significativa al bilancio del fatturato internazionale. È il caso della giapponese Tokyo Electron, dell’olandese ASML ASML, della tedesca SAP SAP, di Taiwan Semiconductor TSM, di Samsung Electronics SSNLF e della canadese Shopify SHOP. Il settore tecnologico ha generalmente registrato una buona performance. L’aumento della quota del settore tecnologico nella capitalizzazione di mercato di molti indici nazionali ha contribuito all’aumento dei ricavi internazionali.

L’India è un’eccezione a questa tendenza. Il peso del settore tecnologico nell’indice Morningstar India Index è sceso da oltre il 16% nel 2021 all’attuale 10%. Le società indiane di outsourcing IT come Infosys INFY e Wipro WIT sono rimaste indietro, mentre le società più orientate al mercato interno, come Reliance Industries RLNIY e Bharti Airtel, hanno registrato performance molto più elevate. Di conseguenza, la quota di ricavi domestici dell’India è aumentata. Oggi il 75% dei ricavi delle aziende che compongono l’indice Morningstar India proviene dal mercato interno. Nel 2021 la percentuale era del 69%.

Le dinamiche settoriali contribuiscono a spiegare l’orientamento interno di molti mercati emergenti. Il Morningstar Egypt Index, che ha la più alta percentuale di ricavi nazionali di tutti i 48 indici nazionali, è dominato da una banca. Il settore dei servizi finanziari rappresenta più di un terzo della capitalizzazione di mercato in Perù, Kuwait, Qatar, Indonesia, Colombia, Sudafrica, Repubblica Ceca e Arabia Saudita, tutti mercati piuttosto domestici.

Come la globalizzazione dei ricavi riesce a spiegare le correlazioni tra i mercati

È logico attendersi che gli indici composti da società che presentano ricavi interconnessi abbiano maggiori probabilità di muoversi nella stessa direzione. Consideriamo le tre principali holding del Morningstar Developed Markets ex-US Index: Novo Nordisk NVO, azienda farmaceutica danese specializzata in cure per il diabete e la perdita di peso; ASML, società con sede nei Paesi Bassi le cui attrezzature consentono la produzione di semiconduttori; e Toyota Motor TM. Novo Nordisk ha ottenuto il 55% dei suoi ricavi negli Stati Uniti nel 2023. Nello stesso anno, ASML ha prodotto l'80% del suo fatturato in Asia. Nell’esercizio commerciale conclusosi il 31 marzo 2024, Toyota ha ricavato quasi il 40% delle vendite nel Nord America, il 17% in Asia (escluso il Giappone) e il 12% in Europa. Le fortune di Novo Nordisk, ASML e Toyota Motor dipendono meno da Danimarca, Paesi Bassi e Giappone e più dalle dinamiche globali.

In effetti, le fonti di ricavi sempre più globalizzate vanno di pari passo con l’aumento delle correlazioni tra i mercati azionari sviluppati. Secondo il rapporto Morningstar 2024 Diversification Landscape, le correlazioni tra i mercati globali sono aumentate, soprattutto tra i mercati sviluppati. Stati Uniti, Europa e Giappone sono più correlati tra loro di quanto non lo siano con i mercati emergenti. Gli autori del report scrivono:

“Dal punto di vista della diversificazione, la maggior parte dei benchmark azionari internazionali, soprattutto quelli dei mercati sviluppati, sono stati strettamente legati al mercato statunitense negli ultimi tre anni... Le azioni dei mercati sviluppati, in particolare quelle europee, hanno avuto la correlazione più alte con le azioni statunitensi. I titoli dei mercati emergenti, invece, hanno tendenzialmente avuto correlazioni più basse con i titoli statunitensi, e tali correlazioni sono generalmente diminuite dal 2000”.

Implicazioni di portafoglio per gli investitori

Poiché il rischio geopolitico è al centro dell’attenzione di molti investitori, è importante considerare dove le aziende producono il loro fatturato. Un listino orientato al mercato nazionale può essere meno esposto a conflitti o tensioni commerciali rispetto a uno più orientato ai mercati internazionali. Inoltre, va considerato che i risultati delle elezioni nazionali potrebbero avere un impatto maggiore sulle società che ottengono i loro ricavi nel mercato domestico.

Dal punto di vista dell’asset allocation, la globalizzazione delle fonti di reddito rende meno netta la linea di demarcazione tra il mercato domestico e la parte internazionale di un portafoglio. Se è vero che l’esposizione globale può spesso avvenire attraverso società nazionali, è anche vero che i principali operatori del proprio mercato domestico possono avere sede all’estero. Come sempre, un portafoglio azionario globale offre la più ampia gamma di opportunità.


L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.

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Info autore

Dan Lefkovitz

Dan Lefkovitz  Dan Lefkovitz is strategist for Morningstar’s Indexes group. He produces research regarding Morningstar’s indexing capabilities. 

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