Campari, gli analisti guardano già oltre l’amara trimestrale

Il contesto macro sfavorevole potrebbe pesare per il resto dell’anno, ma le previsioni di lungo termine rimangono positive.

Fabrizio Guidoni 30/10/2024 | 17:09
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Illustration of chart elements with 'Q3' at the center

Metriche chiave di Morningstar per il titolo Campari

Analyst: Verushka Shetty


Trimestrale amara per Campari CPR con il titolo che scivola in profondo rosso, arrivando a perdere il 18% nella giornata del 30 ottobre, dopo la pubblicazione dei risultati relativi al periodo luglio-settembre 2024.

“Campari ha riportato risultati per il terzo trimestre del 2024 in linea con le nostre aspettative. Nonostante la persistente debolezza dei consumi, rimaniamo impressionati dalla sovraperformance dell’azienda nel settore”, commenta a caldo Verushka Shetty, equity analyst di Morningstar.

“Tuttavia, ci aspettiamo che i venti macroeconomici possano pesare sui risultati per il resto dell’anno. Le nostre stime a lungo termine rimangono invariate e, di conseguenza, manteniamo la nostra stima di fair value a 9 euro”.

Numeri sottotono nel terzo trimestre 2024

Nonostante il terzo trimestre sia considerato in generale un periodo forte per il settore beverage, grazie all’estate, i risultati del gruppo, proprietario di un ampio e variegato portafoglio di prodotti di oltre 50 marchi, tra cui Aperol, Appleton Estate, Campari, Grand Marnier, SKYY Vodka e Wild Turkey, sono stati modesti.

Nei primi nove mesi del 2024 Campari ha registrato vendite nette pari a 2,27 miliardi di euro, archiviando una crescita organica del 2,1%, ma con un -1,4% nel solo terzo trimestre, e un aumento complessivo del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. La differenza tra crescita organica e aumento complessivo deriva dall’effetto dell’allargamento del perimetro dei marchi pari a +1,3%, riconducibile agli effetti combinati del +2,1% di vendite da nuovi marchi acquisiti, principalmente guidate da Courvoisier, e dal -0,8% causato dall’effetto cambio. L’utile del gruppo prima delle imposte è stato di 423,0 milioni, corrispondente complessivamente a un -5,0%, con un -20,4% nel terzo trimestre 2024.

L’indebitamento finanziario netto è pari a 2,56 miliardi, in aumento di 710,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 e relativamente invariato rispetto a giugno 2024, principalmente per l’impatto netto dell’acquisizione di Courvoisier, pari a 477,3 milioni, investimenti in conto capitale e il pagamento di dividendi, pari a 78,1 mln, a cui si aggiunge l’acquisizione di una partecipazione di minoranza del 14,6% in Capevin Holdings (proprietaria di marchi di whisky inclusi Bunnahabhain, Deanston, Tobermory, Ledaig, Scottish Leader e Black Bottle) per 82,6 milioni a settembre.

Cosa aspettarsi da Campari nei prossimi mesi?

“Il margine lordo è diminuito di 10 punti base rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 57,8% nel trimestre, a causa di un effetto mix negativo che ha comportato un rallentamento delle vendite di aperitivi ad alto margine, unitamente all’accelerazione della crescita di Espolon e all’aumento dei costi di produzione”, continua l’analista di Morningstar.

“Ci aspettiamo che questi fattori e l’integrazione di Courvoisier pesino sui margini per il resto dell’anno, ma non siamo preoccupati perché consideriamo i venti contrari come temporanei. Inoltre, ci aspettiamo che il programma di efficienza dell’azienda per il contenimento dei costi contribuisca a mitigare l’ulteriore compressione dei margini”

Le cause della frenata dei conti e l’outlook dell’azienda

Sulla debolezza dei conti hanno pesato le condizioni meteorologiche avverse, in particolare in Europa, un contesto macroeconomico sfavorevole per i consumi, indebolito da inflazione e incertezza economica, e dai consumi statunitensi, che nel rappresentare la parte più grande del mercato hanno mostrato una crescita appena marginale.

Campari ha detto di prevedere un contesto macroeconomico ancora sfavorevole per il resto del 2024. Tuttavia, il management ha mostrato ottimismo a lungo termine, pur confermando una crescita a singola cifra per il 2025. Per il prossimo anno e i successivi si aspetta di continuare a sovraperformare rispetto ai competitor e guadagnare quote di mercato, grazie alla forza dei propri marchi in categorie in crescita.

L’attuale management ha inoltre tenuto a precisare che il processo di selezione del nuovo chief executive officer, che rappresenta una priorità assoluta per il Comitato per la Transizione della Leadership, per il Comitato Remunerazione e Nomine e per il Consiglio di amministrazione, sta procedendo a pieno ritmo, prevedendo di poter concludere la scelta entro primo semestre dell’anno prossimo.

Analisti divisi tra fiduciosi...

Shetty di Morningstar ammette che il breve periodo sia sfidante, ma considera incoraggiante l’impegno dell’azienda nel perseguire i suoi obiettivi a medio termine, “che prevedono una crescita organica delle vendite nette a una cifra medio-alta”.

Gli esperti di Equita, pur tagliando il prezzo obiettivo da 9,5 euro a 9,1 e le previsioni sull’utile 2024 del 4% sull’anno in corso e del 5% sul successivo, sono rimasti su una posizione “buy” su Campari, ribandendo la propria visione positiva in un orizzonte di medio periodo: “Rimaniamo fiduciosi sulle prospettive di medio termine grazie al forte posizionamento del portafoglio del gruppo”. Buy confermato pure da Deutsche Bank che ha rivisto il target price sul titolo a 8,5 euro da 9,7 euro.

Anche Banca Akros ha abbassato il prezzo obiettivo su Campari, portandolo da 10,2 a 9,6 euro, ribadendo comunque una raccomandazione “accumulate”. Gli analisti hanno ricalcolato le stime del margine operativo netto rettificato (Ebit adjusted) 2024 riposizionandolo più in basso di circa il 10%. Websim ha confermato il giudizio “interessante”, pur rivendendo le stime al ribasso in media del 14% con una conseguente revisione del target a 9 euro dal precedente 10,2 euro.

...e prudenti

Più caute le valutazioni di Jp Morgan e Goldman Sachs. Gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato da 7,8 a 6 euro il target prica su Campari, confermando la raccomandazione “underweight”. Hanno sottolineato “un warning sul 2024 e sull’outlook nel medio termine”. Le proprie stime sull’utile per azione (EPS) sono state abbassate del 10% sul 2024 e del 15% sul 2025. Goldman Sachs ha invece abbassato il prezzo obiettivo da 9 a 8,5 euro citando anche un “downgrade della guidance” da parte di Campari, ma rimanendo con un rating “neutral”. Ha ridotto le stime di utile per azione del 9% sul 2024 e del 7% sul 2025.


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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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