L’inflazione dell’eurozona sale al 2% in ottobre, il livello target della BCE

L'aumento dei prezzi è stato leggermente superiore alle aspettative, in un contesto di crescita economica contrastante

Sara Silano 31/10/2024 | 12:17
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Collage-illustratie van de Europese Centrale Bank met achtergrondvormen en pictogrammen

I prezzi al consumo nell‘eurozona sono aumentati del 2% su base annua nel mese di ottobre, secondo le stime flash di Eurostat, poco al di sopra delle aspettative del mercato, e al di sopra della lettura di settembre dell’1,7%.

L’inflazione di fondo (core), che indica i prezzi escludendo i costi energetici e alimentari, è aumentata del 2,7% su base annua a ottobre, in linea con il mese precedente.

A contribuire maggiormente al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro (HICP) sono stati i servizi (+3,9 punti percentuali, pp), seguiti da alimentari, alcolici e tabacco (+2,9 pp), beni industriali non energetici (+0,5 pp) ed energia (-4,6 pp).

Si è registrata una certa divergenza a livello nazionale. L‘inflazione complessiva tedesca si è attestata al 2,44% su base annua in ottobre, al di sopra delle aspettative del consensus e del dato di settembre. In Spagna, l’indice dei prezzi ha segnato un +1,8%, al di sopra del livello di settembre, mentre in Italia si è fermato al +0,9%, in aumento rispetto allo 0,7% di settembre.

La BCE deve preoccuparsi per la crescita nell’eurozona?

I funzionari della BCE hanno recentemente espresso una crescente preoccupazione per la crescita, dopo la debolezza dei dati economici. Di conseguenza, la discussione sull’accelerazione del ritmo dei tagli dei tassi di interesse è in corso.

L’attività delle imprese dell’eurozona è scesa per il secondo mese consecutivo a ottobre, con l’indice HCOB Flash Eurozone Composite PMI Output Index a 49,7, al di sotto della linea che separa l’espansione dalla contrazione (50).

L’economia della zona euro si è espansa dello 0,4% nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente, secondo i dati preliminari di Eurostat pubblicati mercoledì. Il PIL è aumentato dello 0,9% su base annua. Nel complesso, l’area dell’euro ha registrato una performance peggiore del previsto nel 2024 e la BCE ha dovuto rivedere al ribasso le sue proiezioni a settembre allo 0,8% per il 2024 rispetto allo 0,9% di giugno.

Mentre il PIL trimestrale della Germania ha sorpreso in positivo, è la Spagna che si è distinta di più con una crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. Il PIL italiano è risultato inferiore alle aspettative, con un aumento di appena lo 0,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Di quanto ridurrà i tassi di interesse la BCE?

In una nota del 25 ottobre, Goldman Sachs ha fornito una “previsione di base per un taglio di 25 pb a dicembre come minimo” e ha detto di vedere “un ostacolo basso per una mossa di 50 pb a dicembre con un ulteriore indebolimento dei dati sull’attività economica e sull’inflazione”.

Un taglio di 50 pb non è affatto certo. Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, ritiene che “sia troppo presto per aspettarsi un taglio di 50 punti base a dicembre”. Tuttavia, ammette che un importante rischio di coda è rappresentato dalla politica tariffaria statunitense dopo le elezioni presidenziali: “Anche se la nuova politica statunitense dovesse portare solo a una negoziazione sulle tariffe con la Commissione europea, il grado di incertezza sarà molto elevato”, spiega Wieladek. “In questo scenario, i sondaggi economici potrebbero peggiorare ulteriormente a causa dell’impatto sul sentiment”.

Wieladek ha aggiunto che se i sondaggi sull’attività economica dovessero peggiorare, la BCE potrebbe facilmente tagliare di 50 punti base nella riunione di gennaio o marzo.


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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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