UniCredit, cosa pensiamo della trimestrale e dell’operazione Commerzbank?

L‘utile netto sale rispetto allo scorso anno, ma rimaniamo scettici sull’acquisizione della banca tedesca.

Johann Scholtz, CFA 07/11/2024 | 13:57
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Metriche chiave di Morningstar per UniCredit SpA


UniCredit UCG ha registrato un utile netto di EUR2,5 miliardi nel terzo trimestre del 2024, l'8% in più se confrontato con quello di un anno fa e il 10% in più rispetto alle stime del consensus. L’utile netto è diminuito del 6% rispetto al secondo trimestre del 2024, principalmente a causa di maggiori accantonamenti per perdite su crediti. In particolare, il margine di interesse (quasi il 60% dei ricavi) ha retto meglio di quanto previsto da noi e dal consensus.

UniCredit dovrà affrontare le difficoltà derivanti dal calo dei tassi di interesse, dalla normalizzazione del costo del credito e dalle pressioni inflazionistiche sui costi.

Le previsioni di UniCredit

Nonostante questi fattori negativi, la banca italiana rimane fiduciosa di poter realizzare almeno EUR9 miliardi di utile netto per il 2025 e il 2026, il che implica solo un moderato calo degli utili di circa il 5% rispetto a quelli previsti per il 2024. UniCredit prevede una lieve diminuzione del margine di interesse, parzialmente compensata da un aumento dei ricavi da commissioni.

Le previsioni per i costi del credito sono meno ottimistiche. UniCredit si aspetta che i costi del credito raddoppieranno, passando dagli attuali 9 punti base dei prestiti alla clientela a un livello più vicino ai 20-25 punti base di metà ciclo. A parità di perimetro, prevede spese operative piatte.

UniCredit ritiene che la sua strategia di copertura del portafoglio di replica (una strategia di super-hedging che ha l’obiettivo di aiutare gli investitori a costruire un portafoglio redditizio indipendentemente dai movimenti al rialzo e al ribasso del mercato) e gli spread di credito più elevati metteranno parzialmente al riparo i suoi margini di interesse netti dal calo dei tassi. Si aspetta volumi stabili di prestiti e depositi. Le nostre ipotesi di margine d’interesse per UniCredit appaiono conservative.

Nonostante l’aumento del 9% su base annua, la crescita delle commissioni ha perso slancio, diminuendo del 9% rispetto al secondo trimestre. UniCredit deve ritrovare lo slancio delle commissioni per raggiungere i suoi obiettivi per il 2025/2026.

I costi del credito sono il jolly del gruppo. I crediti in sofferenza sono aumentati del 20% nelle attività tedesche senza un analogo incremento degli accantonamenti. La qualità degli attivi è migliorata o è rimasta stabile nelle altre divisioni. UniCredit ha attribuito questo aumento ad alcune voci isolate e non lo considera un trend. Non riteniamo che l’attuale basso livello di costi del credito di UniCredit sia sostenibile.

Cosa pensiamo delle nozze UniCredit-Commerzbank

Durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre 2024, UniCredit ha illustrato varie misure relative alla crescita dei ricavi e delle commissioni, all’efficienza dei costi e alla redditività, in cui la sua attività tedesca, HVB, ha ottenuto risultati migliori rispetto a Commerzbank CBK.

UniCredit ritiene di poter migliorare la performance di Commerzbank fino a raggiungere il livello di HVB. Si potrebbero utilizzare le stesse misure per argomentare contro l’ipotesi di fusione. UniCredit rischia di diluire la propria redditività complessiva e la traiettoria di crescita di HVB combinandosi con un rivale che potrebbe soffrire di vincoli strutturali specifici che potrebbero essere difficili da superare.

UniCredit considera inoltre la mancanza di sovrapposizioni significative tra le aree geografiche di HVB e Commerzbank come un fattore positivo. La forza di HVB risiede in Baviera e nell’estremo nord della Germania, intorno ad Amburgo, regioni in cui Commerzbank ha una presenza limitata. Tuttavia, potremmo obiettare che questo è un altro argomento contro la fusione. In genere, infatti, le sinergie bancarie sono più facili da realizzare con una maggiore sovrapposizione di filiali che l’acquirente può consolidare.

Commerzbank ha anche una presenza più significativa nel segmento mass-market rispetto a HVB, che invece si concentra sul segmento affluent (clientela più abbiente). Questo spiega perché HVB genera un fatturato nel segmento retail 4 volte superiore a quello di Commerzbank.

UniCredit ritiene che i ricavi retail di Commerzbank bilanceranno il maggior contributo corporate di HVB. Ma temiamo che le operazioni di retail banking meno redditizie di Commerzbank possano oscurare la forza di HVB nel mercato affluent.

Ci conforta, comunque, l’indicazione di UniCredit che avrebbe preso in considerazione la possibilità di abbandonare l’operazione di fusione se non si verifichino le giuste condizioni per una combinazione completa e per la realizzazione dei benefici percepiti. UniCredit ha coperto con un hedging la maggior parte della sua esposizione a Commerzbank, proteggendo gli azionisti dal potenziale rischio di perdita sull’investimento. La banca italiana ritiene che non prenderà una decisione finale sulla fusione per almeno un altro anno, dato che la discussione con i vari stakeholder è ancora in atto.


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Johann Scholtz, CFA  E' Equity Analyst di Morningstar.

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