Mediobanca, quanto influirà Generali sulla trimestrale in arrivo?

L’istituto di Piazzetta Cuccia pubblica il 12 novembre i risultati del trimestre.

Fabrizio Guidoni 08/11/2024 | 15:15
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Mediobanca MB è pronta ad aggiungersi alla lista di società che pubblicano i risultati relativi ai tre mesi da inizio luglio a fine settembre 2024. Ma diversamente da quasi tutte le altre big cap di Piazza Affari, la banca con sede in Piazzetta Cuccia a Milano non divulgherà i risultati del terzo trimestre ma quelli del primo trimestre dell‘esercizio 2024-2025. Infatti, Mediobanca chiude il bilancio fiscale al 30 giugno di ogni anno. L’appuntamento con il mercato è per il 12 novembre mentre l’11 novembre il consiglio di amministrazione è convocato per analizzare i conti.

Il titolo arriva alla trimestrale forte di un rialzo superiore al 30% nell’ultimo anno. Questo movimento ascendente delle quotazioni ha portato la capitalizzazione in area 12,7 miliardi di euro. Nel complesso gli esperti degli uffici studi sembrano attendersi numeri solidi e la conferma di una bassa sensibilità ai movimenti dei tassi di interesse rispetto alle altre banche italiane.

Quanto influirà la crescita delle quotazioni di Generali?

Un tema chiave è il valore di Generali in portafoglio di Mediobanca. Su di esso si è concentrata Banca Akros. Nel ribadire la raccomandazione “neutral” ha in parallelo aumentato il prezzo obiettivo sul titolo di Piazzetta Cuccia da 14,8 a 15,2 euro proprio come recepimento nella valutazione del valore di Mediobanca di un “maggior mark to market della quota in Generali, che - spiegano gli analisti - ora rappresenta il 43% della nostra valutazione sulla somma delle parti”. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il 19 settembre scorso, la quota di Generali in mano a Mediobanca si attesta al 13,1%.

Cosa aspettarsi dai conti di Mediobanca?

Tra chi si attende risultati trimestrali nel complesso “decisamente solidi” si colloca Websim, società di Intermonte. Per i suoi analisti, che sul titolo hanno un giudizio “interessante” con prezzo obiettivo a 17 euro, l’utile netto dovrebbe attestarsi a 338 milioni di euro in crescita del 3,3% e i ricavi totali a circa 880 milioni in aumento del +1,7% anno su anno, mentre il CET1 ratio (Common Equity Tier 1 ratio, indicatore fondamentale per valutare la solidità finanziaria di una banca) dovrebbe crescere di circa 14 punti base (0,14%). “Ci attendiamo - scrivono gli analisti - un NII (Net Interest Income, ovvero margine di interesse netto, ndr) in leggera crescita, commissioni che soffrono di una leggera stagionalità, e un contributo da Generali di circa 100 milioni”.

Margine di interesse poco sensibile al ribasso dei tassi

Secondo Deutsche Bank, la valutazione di Mediobanca sembra essere più favorevole ora nel contesto di tassi di interesse più bassi, sostenuta anche dalle scelte di politica monetaria della BCE, a causa dell’esposizione al credito al consumo e di prospettive positive per le commissioni sia nel Wealth Management sia nel Corporate & Investment Banking. Gli esperti ritengono infatti che Mediobanca abbia una delle sensibilità del margine di interesse ai movimenti al ribasso dei tassi tra le più basse nel settore bancario. Di conseguenza, Deutsche Bank ha rivisto in meglio il rating di Mediobanca a “hold” da “sell” e il prezzo obiettivo a 15,8 euro da 11,1 euro. Del fatto che Piazzetta Cuccia resti “la banca con il profilo dei ricavi più difensivo tra gli istituti italiani” monitorati, ne sono convinti in particolare gli analisti di UBS che nel confermare il rating “buy” hanno elevato il target price da 16 a 16,4 euro.

Mediobanca pronta allo stacco del saldo di dividendo

A fine ottobre ha avuto luogo l’assemblea ordinaria e straordinaria di Mediobanca. L’assise ha approvato in sede ordinaria il bilancio al 30 giugno 2024 e la distribuzione di un dividendo lordo pari a 1,07 euro per azione, di cui 0,51 euro è già stato erogato a titolo di acconto nel maggio scorso mentre il saldo di 0,56 euro verrà messo in pagamento il 20 novembre. L’assemblea, a cui non hanno partecipato i primi due soci della banca ovvero Delfin (19,87% di Mediobanca) e Francesco Gaetano Caltagirone (quota societaria del 7,66%), ha inoltre approvato l’acquisto fino a 37.500.000 azioni (4,5% del capitale) per un controvalore massimo di 385 milioni di euro.


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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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