Il prossimo 13 novembre Telecom Italia pubblicherà i dati del terzo trimestre.
Metriche chiave di Morningstar per Telecom Italia
- Fair Value Estimate: €0.25
- Morningstar Rating: ★★★
- Economic Moat: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Molto Alto
Preoccupa la crescita dei ricavi dai servizi mobili e dai servizi fissi. L’Italia è un mercato ipercompetitivo, con una concorrenza irrazionale e uno dei prezzi più bassi d’Europa, cosa che ha causato molti problemi a Telecom Italia (TIT) nel corso degli anni e motivo principale per cui le azioni hanno avuto un andamento così negativo (il titolo ha perso il 24% da inizio anno, in euro all'8 novembre 2024).
Operatori di rete mobile (MNP) come Iliad, e operatori virtuali di rete mobile (MVNO) o resellers come Poste Italiane, Digi, Very Mobile e molti altri, stanno costantemente aumentando le loro quote dati a prezzi talvolta inferiori a 5 euro. Anche WindTre ha recentemente lanciato un piano che offre 150 GB di dati a 5,99 euro al mese.
Per quanto riguarda il Brasile, in questo momento è il business che sta facendo da traino a TIM. Nella prima metà dell’anno questo mercato ha registrato una crescita del 10% circa, compensando il calo del business sul mercato domestico. Se non fosse per il Brasile, l’azienda sarebbe in una situazione ancora peggiore.
Nel segmento della banda larga, TIM sta perdendo quote e ci aspettiamo che continui a farlo anche in futuro. Man mano che il Fiber To The Home (FTTH, ovvero tutti quei collegamenti in cui la fibra ottica copre entrambe le tratte, partendo dalla centrale ed arrivando fino all’interno della casa dell’utente) conquisterà una percentuale maggiore del mercato, la quota di Telecom in Italia scenderà di pari passo.
A marzo 2024, TIM deteneva una quota del 26,4% del mercato dell’FTTH, seguita da Vodafone e WindTre con il 18% ciascuna e da Fastweb (Swisscom) con il 16%. A questi dati si contrappongono quelli delle linee FTTC (fibre to the cabinet, una tecnologia di connettività che prevede una combinazione di cavo in fibra ottica e cavo in rame, che offre una velocità inferiore), dove TIM detiene una quota di mercato del 40,2% grazie a decenni di dominio. Con la naturale transizione del mercato verso l’FTTH, le quote di mercato diventeranno più equilibrate.
Altri aspetti da tenere d’occhio nel terzo trimestre sono la riduzione dei costi operativi, dove riteniamo che TIM possa fare di più, e l’evoluzione dell’indebitamento netto.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.