Sara Silano: Secondo uno studio dell’osservatorio Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 sono stati investiti in Italia 127 miliardi di euro per favorire la decarbonizzazione, ma per raggiungere i target europei, la riduzione di CO2 deve raddoppiare.
Sono in compagnia del professor Vittorio Chiesa, direttore dell’osservatorio, per parlare dei risultati raggiunti dall’Italia, della strada che resta da fare e del ruolo degli investitori.
Buongiorno e benvenuto professor Chiesa, ci può fornire qualche dato sul processo di decarbonizzazione in Italia e sui settori rimasti più indietro?
Vittorio Chiesa: Certamente. Dal 2005 al 2023 abbiamo avuto una riduzione abbastanza importante di oltre 200 milioni di tonnellate su un totale di 600. Quindi è una riduzione del 36%, meglio del resto d’Europa e ha abbassato le emissioni del 26%. Quindi teoricamente diciamo che potremmo essere ottimisti su questo. In realtà ci sono due due, ‘ma’, quindi due elementi che ci rendono meno favorevoli.
Uno, che in sette anni dobbiamo poi ridurre le emissioni ancora di 150 milioni e quindi accelerare drasticamente rispetto a quello che abbiamo fatto nei precedenti vent’anni. E il secondo elemento è che in realtà noi - è vero che abbiamo ridotto le emissioni meglio del resto d‘Europa - ma con un’economia che è cresciuta molto meno, circa un quinto rispetto alla media europea e quindi evidentemente, come dire, ha anche beneficiato l’Italia di questa condizione non particolarmente positiva. Per quanto riguarda i settori, quelli su cui puntare prevalentemente nei prossimi sette anni sono i trasporti, dove c’è un processo di decarbonizzazione molto spinto da effettuare, tutto il tema della produzione di energia e calore e i consumi, in particolare per quanto riguarda gli edifici residenziali.
Silano: Quali risultati hanno ottenuto le più grandi imprese italiane quotate in Borsa in termini di riduzione della CO2?
Chiesa: Ora noi abbiamo esaminato 40 imprese, le più importanti quotate e lì abbiamo di fatto riconosciuto, attraverso un indicatore che misura sostanzialmente le emissioni in rapporto al valore aggiunto, quindi diciamo una misura dell’attività economica delle stesse, una riduzione di circa il 12% annuo dal 2018 al 2022. Quindi, sicuramente le imprese grandi che si dotano di un rating ESG e sulle quali il mercato ha un’attenzione forte in termini di azioni in materia di decarbonizzazione, compliance ambientale eccetera, sicuramente hanno ottenuto risultati importanti.
Per raffronto, dobbiamo dire che analizzando le altre grandi imprese italiane ma non quotate, abbiamo visto che questa riduzione c'è stata ma nella misura dell'8% annuo, rispetto al 12% di cui parlavo prima. Se poi scendiamo sul tessuto delle imprese di medie piccole dimensioni sicuramente qui c'è ancora moltissimo da fare in relazione all’adozione di strategie in questa direzione.
Silano: In che modo le imprese e gli investitori possono progredire per raggiungere i target di decarbonizzazione?
Chiesa: Le strade principali sostanzialmente sono l‘adozione di soluzioni a energia rinnovabile che oggi, di fatto, consentono di autoprodursi l’energia in particolare attraverso il fotovoltaico, l’adozione di soluzioni di efficienza energetica - pensiamo a tutto il mondo della climatizzazione attraverso pompe di calore caldaie efficienti. C’è sicuramente un’area di efficienza che può essere quella dell’illuminazione. E poi gli interventi relativi alle strutture degli edifici, quindi pensiamo ad esempio agli infissi, piuttosto che i cosiddetti cappotti.
Un’ulteriore area su cui le imprese possono muoversi è quella della mobilità sostenibile, quindi dotarsi di colonnine di ricarica per trasferire le proprie flotte in flotte di auto elettriche e anche questo sicuramente rappresenta un importante passo verso la decarbonizzazione delle imprese nello specifico, e del paese in generale.
Silano: Professor Chiesa, grazie per essere stato qui oggi. Per Morningstar sono Sara Silano.
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