Banca MPS BMPS guadagna oltre il 13,8% in mattinata giovedì 14 novembre, dopo che il governo ha annunciato ieri in serata di aver messo in vendita circa il 15% del capitale, per un controvalore complessivo di circa 1,1 miliardi di euro.
In deciso aumento a Piazza Affari anche Banco BPM BAMI (+3,7%), che ha acquistato azioni MPS pari al 5% del capitale, nell’ambito della procedura dell’Accelerated bookbuilding promossa dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF). L’istituto milanese ha però precisato che non vuole presentare alle autorità competenti l’istanza autorizzativa per superare la soglia del 10% dell’istituto senese.
Il duo BPM-Anima secondo azionista di Banca MPS
“L’acquisizione della partecipazione in MPS da parte di Banco BPM si inserisce nel contesto più ampio dell’offerta pubblica di acquisto volontaria (OPA) sulla totalità delle azioni di Anima Holding annunciata da Banco BPM lo scorso 6 novembre ed è coerente con la strategia del gruppo di rafforzamento delle proprie fabbriche prodotto”, si legge in una nota della banca. “MPS è infatti il primo distributore di prodotti del gruppo Anima, dopo Banco BPM, e rappresenta un partner strategico per la crescita futura di Anima e delle sue controllate”.
Dal canto suo Anima Holding ANIM (+0,4%) ha annunciato nella serata di mercoledì 13 novembre di aver acquistato una quota del 3% in MPS, per un totale di circa 219 milioni di euro, che si va a sommare all’1% in suo possesso per un totale del 4%. In questo modo, il duo BPM-Anima è diventato il secondo azionista dopo il MEF con una quota del 9%.
“Da sempre Anima ha come priorità il rafforzamento delle relazioni strategiche al centro del suo modello multipartnership. Quella con Banca Monte dei Paschi, in particolare, è fonte di grande soddisfazione per i traguardi raggiunti insieme ai colleghi della rete MPS in questi quindici anni, e di entusiasmo per le prospettive di crescita futura”, ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato del Gruppo Anima in un comunicato. “Avevamo già dimostrato il nostro supporto partecipando all’aumento di capitale del 2022; non poteva esserci occasione migliore di questo collocamento azionario per esprimere il nostro apprezzamento per la banca e ampliare gli orizzonti di una proficua collaborazione”.
Tra gli altri acquirenti, ci sono il Gruppo Caltagirone (3,5%) e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio (con circa il 3,5%, secondo quanto riportato da Reuters).
Il MEF scende all’11,7% di Banca MPS
A seguito dell’operazione, la partecipazione del MEF scenderà dal 26,7% a circa l’11,7%. Inizialmente il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti aveva pensato a un collocamento del 7%, ma l’operazione si è poi chiusa con la vendita del 15% perché – ha fatto sapere il governo – la domanda “è stata pari a oltre il doppio dell’offerta iniziale”.
La cessione del 15% di Banca MPS è avvenuta al prezzo di 5,972 euro per azione, con un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura di mercoledì 13 novembre.
“Con questa ulteriore cessione di azioni sul mercato, il controvalore complessivo incassato dal MEF grazie alle tre operazioni di cessione effettuate a partire da novembre 2023 ammonta a circa 2,7 miliardi di euro, a fronte di un importo dell’aumento di capitale di BMPS sottoscritto a novembre 2022 di circa 1,6 miliardi di euro”, si legge nel comunicato finale del Tesoro.
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