L’inflazione dell’eurozona sale al di sopra dell’obiettivo della BCE a novembre

I prezzi al consumo aumentano, ma taglio dei tassi da parte della BCE resta molto probabile a dicembre.

Sara Silano 29/11/2024 | 12:35
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Illustrazione collage della Banca Centrale Europea con forme e icone di sfondo

I prezzi al consumo nell’eurozona sono aumentati del 2,3% su base annua a novembre, secondo i dati di Eurostat, leggermente al di sotto delle aspettative ma al di sopra della lettura di ottobre e dell’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea.

Per la prima volta da agosto, i prezzi sono tornati al di sopra di questo livello. I prezzi erano aumentati del 2% a ottobre e dell'1,7% a settembre. L’inflazione di fondo, che indica i prezzi senza i costi energetici e alimentari, è aumentata del 2,7% su base annua, in linea con il mese precedente.

“Per gli ‘orsi’ questo potrebbe causare un po’ di costernazione, con i commentatori che si chiedevano solo due mesi fa se la Banca Centrale Europea fosse stata troppo lenta nel tagliare i tassi e, peggio ancora, se stessimo entrando in un ambiente deflazionistico”, ha detto Michael Field, strategist sul mercato europeo di Morningstar.

“L’inflazione di fondo evidenzia che i prezzi di base sono sostanzialmente stabili. Gran parte dell’aumento ha riguardato l’inflazione dei servizi, in particolare i tassi salariali. Per quasi due anni, tuttavia, la crescita dei salari è stata indietro rispetto all’inflazione, per cui è prevedibile che ci sia ancora un certo recupero”.

Nel novembre 2024, i maggiori contributori al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro (HICP) sono stati i servizi (+3,9 punti percentuali, pp), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+2,8pp), beni industriali non energetici (+0,7pp) ed energia (-1,9% pp).

“È probabile che a dicembre rimanga una certa pressione al rialzo sui prezzi, ma la debolezza della domanda dell’eurozona sarà un fattore chiave per un’inflazione più contenuta il prossimo anno”, ha dichiarato Bert Colijn, capo economista di ING nei Paesi Bassi, in un post online.

“Ci aspettavamo che i dati di novembre mostrassero un aumento dell’inflazione complessiva a causa degli effetti base, ma le pressioni al rialzo dei prezzi dei fattori produttivi iniziano a farsi più pressanti”, ha aggiunto.

“I prezzi delle materie prime, come i prodotti alimentari e il gas naturale, sono tornati a salire e questo sta iniziando ad avere un impatto sull’inflazione complessiva, anche se finora l’impatto è piuttosto modesto. Il sostanziale indebolimento dell’euro rispetto al dollaro si aggiunge a questa modesta pressione al rialzo sull’inflazione al momento”.

Dove l’inflazione rimane alta?

A livello di paese, si registra una certa divergenza. L‘inflazione complessiva tedesca si è attestata al 2,2% su base annua, in aumento rispetto al 2,0% di ottobre, secondo le stime preliminari dell’Ufficio federale di statistica pubblicate giovedì 28 novembre. Secondo i dati provvisori dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’indice dei prezzi al consumo spagnolo si è attestato al 2,4% a novembre, 0,60 punti percentuali in più rispetto alla lettura di ottobre, trainato dai prezzi del carburante e dell’elettricità.

In Italia, secondo le stime preliminari dell‘Istat, l’indice dei prezzi al consumo (NIC) è aumentato dell’1,4% su base annua, soprattutto a causa dei prezzi dell’energia. Il dato è in crescita rispetto allo 0,9% di ottobre.

Particolare attenzione è stata rivolta dagli economisti alla Germania. “Il rimbalzo dell’inflazione tedesca è stato principalmente il risultato di effetti di base meno favorevoli per l’energia, mentre (...) il calendario delle vacanze scolastiche durante la stagione autunnale ha inserito una pressione al ribasso sull’inflazione complessiva”, ha spiegato Carsten Brzeski, Head of Global Macro di ING Research in un post online di giovedì.

“In prospettiva, la vischiosità dell‘inflazione a livelli un po’ troppo elevati sembra destinata a continuare, poiché gli effetti favorevoli della riduzione dei prezzi dell’energia continueranno ad esaurirsi mentre i salari stanno aumentando“.

“Tuttavia, con l’attuale situazione del mercato del lavoro, la crescita dei salari dovrebbe diminuire più significativamente di quanto si pensasse in precedenza, portando a maggiori pressioni disinflazionistiche il prossimo anno. Di conseguenza, continuiamo a prevedere che l’inflazione [tedesca] rimarrà nell’ampio intervallo tra il 2% e il 2,5% nel 2025″, ha dichiarato Brzeski.

Cosa farà la BCE a dicembre?

La prossima riunione di politica monetaria della BCE si terrà a Francoforte il 12 dicembre e il dibattito sul previsto taglio dei tassi di interesse è aperto. I mercati hanno pienamente prezzato un taglio di 25 punti base, che dovrebbe essere il quarto nel 2024. Un taglio maggiore di 50 punti base sembra meno probabile dopo che l’inflazione è tornata al di sopra dell’obiettivo della BCE.

“Riteniamo che la lettura di oggi non dovrebbe dare alla BCE troppe preoccupazioni. A condizione che non salga molto di più, l’inflazione è ancora abbastanza vicina a dove deve essere, al livello del 2% o intorno al target della BCE”, ha detto Field di Morningstar.

“I tassi d’interesse più bassi dovrebbero rappresentare un aspetto significativo per le azioni europee nel 2025. Attualmente i titoli azionari europei presentano uno sconto interessante rispetto a quelli statunitensi e globali”.

Secondo Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, gli ultimi dati sull’inflazione “consentiranno alla BCE di orientarsi verso una politica più accomodante nella riunione di dicembre”. “Tutti i sondaggi più recenti indicano una debolezza economica più persistente del previsto“, ha dichiarato in una nota di venerdì 29 novembre. “La BCE potrebbe probabilmente quindi cambiare il suo linguaggio durante la conferenza stampa di dicembre”, eliminando i riferimenti alla ”necessità di una politica restrittiva".

Wieladek prevede inoltre che la BCE effettuerà probabilmente “un taglio preventivo di 50 punti base a gennaio o marzo”.


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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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