Con Trump gli ETF USA small cap fanno il pieno

Abbiamo analizzato i flussi settimanali degli ETF durante e subito dopo le elezioni presidenziali statunitensi.

Valerio Baselli 02/12/2024 | 08:02
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Usa

Tutto si può dire dire, tranne che la vittoria elettorale di Donald Trump non abbia avuto un impatto sui mercati. Lo scorso 5 novembre, dalle prime notizie riguardo al vantaggio repubblicano nella corsa alla Casa Bianca e al Congresso, gli indici S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno tutti guadagnato, con il Russell 2000 che ha chiuso la seduta in rialzo di quasi il 6%.

Lo stesso giorno, l’indice del dollaro USA ha toccato il punto più alto dal mese di luglio, con una crescita rispetto alle altre valute globali, mentre l’euro è sceso a causa delle aspettative di un aumento dei dazi sulle merci europee.

Trump vince, il mercato reagisce

Gli investitori, quindi, hanno reagito molto rapidamente al risultato elettorale della più grande economia del mondo, anche qui in Europa. Uno dei modi migliori per analizzare le loro scelte di asset allocation è seguire il mercato degli exchange-traded fund, veicoli che per loro natura sono facilmente e rapidamente negoziabili e adatti anche a posizioni tattiche a breve termine.

Abbiamo analizzato i flussi settimanali di alcune categorie di ETF - le più esposte all’esito delle elezioni statunitensi - per un periodo di quattro settimane, a partire dalla settimana delle elezioni.

In breve, gli investitori europei hanno reagito alla vittoria di Trump acquistando ETF azionari statunitensi, sia a grande sia a piccola capitalizzazione, e strategie azionarie globali, in cui i titoli USA hanno un peso predominante. Allo stesso tempo, hanno venduto ETC su metalli preziosi - la maggior parte dei quali esposti all’oro - azioni dei mercati emergenti e strategie tematiche sull’energia pulita.

Più intricato è invece il quadro delle relazioni tra Stati Uniti e Cina e delle prospettive del mercato azionario cinese.

Gli investitori in ETF puntano sulle piccole e medie imprese USA

I numeri assoluti sono importanti, ma per comprendere più a fondo la forza con cui i capitali si sono mossi, la metrica più utile da utilizzare è il tasso di crescita organica, il quale indica l’incidenza percentuale della raccolta netta del periodo in relazione al patrimonio totale iniziale.

A questo proposito, le categorie che hanno maggiormente beneficiato dell’elezione di Trump sono state le small-cap e le mid-cap statunitensi. Per fornire una prospettiva, nelle prime due settimane dopo l’elezione, gli ETF azionari statunitensi a piccola capitalizzazione hanno attirato circa 2,17 miliardi di euro di afflussi netti, quando il miglior risultato mensile di sempre della categoria (luglio 2024) si era fermato a 1,11 miliardi.

L’indice Morningstar US Small Cap Index ha guadagnato l'11,6% dalle elezioni, mentre i titoli large cap - che hanno guidato il mercato toro negli ultimi due anni - hanno guadagnato l'8,1% (in euro, al 26 novembre). Gli strategist attribuiscono la sovraperformance delle small cap all’entusiasmo degli investitori per le prospettive delle nuove politiche repubblicane, unito al sollievo per la fine dell’incertezza legata alle elezioni.

Le small cap valgono il rischio?

Le small cap sono rischiose, ma nelle giuste circostanze possono incrementare i rendimenti e migliorare la diversificazione di un portafoglio più ampio.

Parte del fascino delle small cap è che alcune di esse diventeranno titoli a media e grande capitalizzazione; il rischio è che la maggior parte di esse non lo diventerà. Gli investitori in small-cap beneficiano della crescita di un’azienda che migliora e si espande. Investendo in un portafoglio di queste aziende, ad esempio attraverso un ETF, il rischio e le opportunità vengono distribuiti su centinaia o addirittura migliaia di titoli.

Le piccole società sono rischiose anche perché di solito non possiedono gli stessi vantaggi competitivi delle aziende più grandi. Solo il 2% delle società dell’indice delle small-cap vanta un ampio Morningstar Economic Moat, rispetto al 76% delle società dell’indice delle large-cap. Allo stesso tempo, però, le small cap dovrebbero essere avvantaggiate durante i mercati rialzisti e sono anche più sensibili ai tassi d’interesse, il che rappresenta un’ulteriore spinta in contesti di tassi bassi.

Dave Sekera, Chief US Strategist di Morningstar ha dichiarato nel suo appuntamento periodico con l’analisi e le prospettive trimestrali che le valutazioni delle small cap rimangono molto al di sotto della media del mercato statunitense e possono rappresentare un’opportunità per gli investitori in ETF disposti ad assumersi il rischio.


L'autore o gli autori possiedono posizioni in alcuni titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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