Il risparmio gestito europeo riparte grazie al calo dei tassi di interesse

Gli asset manager tradizionali quotati in Borsa sono a sconto rispetto al mercato nel suo complesso e al private equity.

Johann Scholtz, CFA 05/12/2024 | 11:18
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Le società di gestione europee sono in ripresa, grazie a un ritorno dei flussi di investimento verso i fondi attivi e dei tassi di interesse più bassi, ma si trovano di fronte a notevoli sfide nel breve termine.

Torna positiva la raccolta dei fondi attivi

Gli investitori che passano a prodotti passivi a basso costo, in particolare gli ETF, restano la principale minaccia per i gestori tradizionali europei. Tuttavia, i modesti afflussi netti registrati dai fondi attivi domiciliati in Europa negli ultimi quattro mesi (a ottobre 2024) sono incoraggianti.

La discesa dei tassi di interesse favorisce il risparmio gestito

Se i tassi di interesse diminuiranno come previsto, prevediamo che gli investitori cerchino rendimenti più elevati in altre tipologie di investimenti. Poiché la maggior parte dei prodotti di risparmio gestito prevede commissioni più elevate rispetto ai fondi monetari, i gestori europei potrebbero ottenere maggiori ricavi in futuro.

La raccolta di fondi di private equity in Europa cresce nonostante il contesto difficile

L’aumento dei tassi di interesse e i bassi multipli rispetto a investimenti comparabili hanno limitato le possibilità dei fondi di private equity di vendere gli investimenti in portafoglo. Di conseguenza, gli investitori (limited partner investor) sono restii nell’impegnare nuovi capitali prima di ricevere la liquidità dagli investimenti esistenti. Ciononostante, i dati di raccoltadi PitchBook per i fondi con sede in Europa suggeriscono che potrebbe essere un anno record per il private equity, con un aumento del 20% rispetto al 2023 se si annualizzano i primi 9 mesi dell’anno.

I rendimenti dei mercati privati sono inferiori alle medie di lungo periodo

L’indice PitchBook Private Capital ha registrato un rendimento del 7% nell’ultimo anno, nettamente inferiore al 13% ottenuto negli ultimi 10 anni. Una performance più debole dovrebbe portare a una riduzione delle commissioni di performance, che contribuiscono a una parte significativa dei ricavi dei gestori di private assets. I tassi d’interesse più bassi potrebbero sostenere migliori multipli per l’uscita dagli investimenti e facilitare il rifinanziamento, portando a un miglioramento della performance.

Gli asset manager tradizionali sono a sconto

Tuttavia, vediamo un maggiore potenziale di rialzo nella valutazione dei gestori tradizionali rispetto alle loro controparti dei mercati privati. Gli asset manager tradizionali quotano a sconto a confronto con il mercato nel suo complesso e alla loro media di lungo periodo, mentre le società che operano sui mercati privati sono a premio.

Riconosciamo che il settore dell’asset management tradizionale sta affrontando forti venti contrari di carattere secolare. L’aumento degli investitori che scelgono i fondi passivi continuerà a mettere sotto pressione i margini commissionali. Inoltre, ci aspettiamo che gli investitori aumentino la loro esposizione ai mercati privati. Tuttavia, riteniamo che il pessimismo sia eccessivo. Per contro, pensiamo che le società che operano sui private markets abbiano un prezzo equo e che eventuali delusioni sugli utili possano mettere sotto pressione le loro valutazioni.

Attualmente, le società di gestione tradizionali europee scambiano a 10 volte le nostre stime di utile per il 2025, rispetto alle 32 volte delle società di private equity. Prevediamo una crescita media annua degli utili di circa il 7% per gli asset manager tradizionali nei prossimi tre anni, rispetto a circa il 15% delle società dei mercati privati.

Tenuto conto dei requisiti patrimoniali minimi, stimiamo che gli asset manager europei tradizionali possano generare un rendimento medio di metà ciclo sul capitale investito (ROIC) del 18% rispetto al 31% delle società del mercato privato.

Idee di investimento nell’asset management

Tra gli asset manager tradizionali, la nostra preferenza va a DWS DWS, tra i gestori di private asset, invece, va a Partners Group PGHN.

Metriche chiave di Morningstar per DWS





Analyst: Johann Scholtz, CFA

Nell’ultimo anno DWS ha registrato una volatilità del prezzo delle azioni, determinata non solo dalle turbolenze generali del settore, ma anche da problemi specifici dell’azienda, come lo scandalo sul greenwashing, i cambiamenti di gestione e iniziative di ristrutturazione non realizzate. Tuttavia, gli ultimi trimestri hanno dimostrato la capacità di DWS di invertire gradualmente la rotta, con miglioramenti significativi dell’efficienza operativa e un solido ROIC, che prevediamo si attesti in media intorno al 20% nei prossimi tre anni. In termini di flussi di raccolta, DWS supera tutti gli altri gestori tradizionali sotto la nostra copertura di analisi, con una crescita organica sui dodici mesi circa del 5%, mentre gli altri registrano in media valori negativi.

Metriche chiave di Morningstar per Partners Group





Analyst: Johann Scholtz, CFA

Non vediamo necessariamente un rialzo della valutazione di Partners Group e riteniamo invece che il titolo sia valutato sostanzialmente in modo equo. Tuttavia, per gli investitori che desiderano aumentare l’esposizione ai mercati privati, i gestori di private asset quotati possono essere un’opzione. Tra quelli europei, Partners Group è il nostro preferito. Il modello di business di Partners Group lo distingue dai concorrenti grazie ai suoi mandati istituzionali su misura e ai fondi semi-liquidi, mantenendo il 100% delle commissioni di gestione all’interno dell’entità quotata. Questo differisce dai concorrenti, dove una parte significativa delle commissioni viene spesso pagata direttamente al management e ai dipendenti. Di conseguenza, Partners Group ottiene margini operativi migliori e offre un potenziale di rialzo più elevato agli azionisti della società quotata.


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DWS Group GmbH & Co KGaA39,62 EUR-0,05Rating
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Johann Scholtz, CFA  E' Equity Analyst di Morningstar.

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