Forte di un rialzo intorno al 52% negli ultimi 12 mesi e di una capitalizzazione arrivata oltre quota 19 miliardi di euro, Prysmian (PRY) si appresta ad entrare nel 2025 accompagnata da un generale ottimismo degli analisti grazie al fatto di essere in pole position sulla scia dell’imminente arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump e dei suoi programmi elettorali a sostegno dell’economia USA. Diversi uffici studi hanno infatti espresso di recente aspettative positive sul titolo in scia alla sua esposizione sul mercato statunitense.
Perché Prysmian può beneficiare della crescita USA
A collegare direttamente il rialzo del prezzo obiettivo alle aspettative di forte crescita degli Stati Uniti sono stati nei primi giorni di dicembre gli esperti di HSBC. Nel ribadire la raccomandazione “buy”, hanno elevato il target price da 75 euro a 78 spiegando che il titolo Prysmian rappresenta un modo per cercare di beneficiare dei crescenti investimenti nel settore, alimentati dalla diffusione dell’elettrificazione e dalla forte crescita degli Stati Uniti.
In precedenza, un’analisi rilasciata a inizio novembre dopo la diffusione dei dati del terzo trimestre 2024 da Barclays aveva già messo in evidenza quanto Prysmian sia ben posizionata per beneficiare della crescita del mercato statunitense, grazie alla sua solida presenza e alle sinergie derivanti dalle recenti acquisizioni.
I suoi analisti avevano alzato da 74 euro a 76 il prezzo obiettivo sulla società, ribadendo la raccomandazione “overweight”. Hanno messo in evidenza che la società è ben posizionata nel mercato statunitense, grazie alla sua forte presenza nel settore della trasmissione elettrica e alla recente acquisizione di Encore, che ha rafforzato la posizione nel segmento a bassa tensione. Inoltre, la società ha dimostrato una notevole capacità di adattamento alle dinamiche di mercato, prendendo decisioni strategiche opportune, tra cui gli analisti ricordano appunto l’espansione della capacità produttiva negli Stati Uniti e la valutazione di potenziali acquisizioni.
Nello stesso periodo di inizio novembre, Morgan Stanley aveva invece abbassato da “overweight” a “equal-weight” il giudizio sul titolo, con prezzo obiettivo limato da 70 a 66 euro. Aveva spiegato che il gruppo è ben posizionato per il 2025, ma aggiunto di aspettarsi che la crescita dell’EBITDA rallenterà nel 2026-2027.
Il nuovo contesto alimenterà il potenziale di crescita della società?
A sottolineare a inizio dicembre il forte potenziale di crescita di Prysmian all’interno degli effetti dell’esito delle votazioni presidenziali negli Stati Uniti, si sono dedicati soprattutto gli analisti di Bank of America Global Research e di JP Morgan.
I primi hanno migliorato il prezzo obiettivo di Prysmian a 80 euro da 77, confermando il giudizio “buy”. Stimano una continua forza della domanda di infrastrutture di rete in Europa e Stati Uniti, che guiderà la continua espansione dei margini. BofA inoltre vede possibili ulteriori margini di crescita dall’integrazione di Encore e dalla ripresa dell’edilizia statunitense.
Ancora più espliciti gli esperti di JP Morgan. Nella loro recente analisi sulla società mettono in luce il posizionamento di Prysmian come uno dei protagonisti del settore energetico nel contesto post-elezioni americane, evidenziando le sue prospettive positive nonostante le incertezze politiche e avendo un posizionamento di rating “overweight” sul titolo.
JP Morgan sottolinea che un taglio netto ai sussidi per le energie rinnovabili appare poco probabile. Questo perché molte misure dell’IRA (Inflation reduction act) offrono vantaggi economici significativi a diversi stati governati dai repubblicani, rendendo politicamente difficile una loro completa eliminazione. Di conseguenza, gli operatori del settore, tra cui fornitori di componenti e aziende di utility, continuano a vedere opportunità di crescita, nonostante l’incertezza politica.
Gli esperti di JP Morgan hanno integrato le analisi emerse durante il webinar post-elezioni del team americano dedicato al settore energetico e quelle della recente conferenza EEI (Edison Electric Institute). In questo quadro, Prysmian emerge come uno dei potenziali vincitori grazie alla sua forte esposizione al mercato statunitense e alla sua capacità di adattarsi a scenari complessi. La società, infatti, trae beneficio della crescente domanda di infrastrutture di rete negli Stati Uniti, dove l’elettrificazione e il ritorno della produzione sul territorio sono tra i principali motori di crescita.
Per gli analisti, la strategia della compagnia in nord America resta solida, con un forte impegno a soddisfare la domanda locale attraverso impianti produttivi sul territorio, visti ancora più protetti da eventuali dazi imposti sulle importazioni.
Quali le prossime mosse di Prysmian?
A smuovere positivamente l’interesse del mercato sul titolo, è anche il recente annuncio della società che a partire dal 1° gennaio del 2025 Prysmian adotterà una nuova struttura organizzativa. La notizia è stata accolta con favore da Mediobanca Research che ha ribadito il giudizio “outperform”. I suoi analisti sottolineano che l’obiettivo di questa mossa è quello di migliorare il processo decisionale, rafforzare il rapporto tra la sede centrale e le regioni e riflettere meglio le attività di business, commerciali e industriali della società.
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