Mediobanca, Banco BPM, Stellantis, Intesa Sanpaolo ed Eni sono la top 5 dei titoli di Piazza Affari più generosi in termini di dividend yield atteso. Dal ranking delle azioni appartenenti all’indice Morningstar Italy TME, in base al forward dividend yield - ovvero il rapporto tra il dividendo atteso e il prezzo di mercato - le prime 5 hanno un dividend yield superiore alla media del mercato italiano, pari al 6% e hanno sempre staccato cedola negli ultimi quattro anni.
Piazza Affari è molto più generosa rispetto alla media della regione in termini di rendimento da cedola. Confrontando l’andamento del dividend yield degli indici Morningstar dei principali mercati europei negli ultimi tre anni, si nota come il mercato italiano sia stato il più generoso della regione con uno yield medio del 5%, quasi il doppio rispetto a quello offerto dal mercato azionario della regione. E questo, nonostante nello stesso periodo Piazza Affari abbia sempre sovraperformato il benchmark. Il dividend yield, infatti, può aumentare se aumenta il numeratore, cioè il dividendo, o se diminuisce il prezzo.
La Top 5 dei titoli con più alto forward dividend yield
Nella nostra analisi abbiamo guardato al forward dividend yield poiché dà una visione prospettica di quello che sarà il rendimento futuro dalla cedola offerto dal titolo. Tuttavia, i titoli della nostra top 5 sono anche quelli che hanno dimostrato di avere avuto una politica di dividendo molto disciplinata negli ultimi anni. Se guardiamo alla ripartizione settoriale di queste cinque azioni, non sorprende che la lista sia composta in larga parte da titoli bancari, che negli ultimi tre anni hanno largamente beneficiato della politica monetaria restrittiva della BCE finalizzata al raffreddamento dell’inflazione.
La Top 5
Mediobanca SpA
Mediobanca MB offre il forward dividend yield più alto di Piazza Affari, pari al 13,67%, ovvero quasi il doppio rispetto allo yield attuale del 7,62%. Rispetto al 2023, la banca ha aumentato la cedola di quasi il 30%, da EUR0,85 a EUR1.07, frutto di un payout del 70%, in continuità con gli ultimi tre anni, e di una crescita degli utili per azione del 27% nell’esercizio finanziario 2024 (dati Mediobanca). Il titolo, che non è coperto dagli analisti di Morningstar, è valutato al momento 9,75 gli utili attesi nel 2025 (dati Morningstar PitchBook), in calo rispetto al massimo degli ultimi 12 mesi registrato a fine settembre scorso di 12,02 nonostante da inizio anno abbia registrato una performance borsistica del 35,88% (in euro al 6/12/2024).
Banco BPM
Banco BPM BAMI, che da inizio anno è salito del 77,16% (in euro al 6/12/2024) in scia all’offerta pubblica di scambio presentata da UniCredit e rifiutata dai vertici dell’istituto di credito di Piazza Meda, presenta un forward dividend yield del 12,83%.
Banco BPM ha pagato nel corso del 2024 un dividendo pari a EUR0,96, in crescita del 317% rispetto a EUR0,23 dell’anno precedente, e negli ultimi tre anni ha sempre aumentato la cedola a favore degli azionisti. Nonostante il titolo sia scambiato ai massimi dal gennaio 2016 e negli ultimi tre anni abbia più che triplicato il suo valore, continua a essere valutato dal mercato 7,83 volte gli utili, un valore che è ben lontano da quota 20 raggiunta a metà febbraio del 2022.
Stellantis
- Fair Value Estimate: €18.90
- Morningstar Rating: ★★★★
- Economic Moat: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Il titolo Stellantis STLAM non vive uno dei suoi momenti migliori in Borsa. La crisi del settore automotive in Europa e i cambi al vertice dell’azienda, con l’uscita anticipata dell’ad Carlos Tavares, sono costati agli azionisti una perdita in conto capitale del 31% da inizio anno (in euro al 6/12/2024).
Nonostante il negativo andamento sui listini, frutto dei deludenti risultati registrati nel corso del 2024, sia in termini di volumi di vendita (-15% nei primi nove mesi, rispetto allo stesso periodo del 2023) che di ricavi (-18%), il gruppo ha continuato a remunerare gli azionisti con un dividendo di 1,55 euro, in aumento di circa il 15% rispetto al 2023 e del 50% rispetto al 2022. Al momento offre un forward dividend yield di quasi il 12%.
Gli azionisti di Morningstar, pur tagliando recentemente il fair value da EUR28,50 a EUR18,90, ritengono che il titolo si scambiato a prezzi convenienti. Le azioni Stellantis, infatti, sono scontate del 30% rispetto al fair value e valutate con un Price/Earning di 2,88, in linea con i minimi degli ultimi tre anni.
Intesa Sanpaolo
- Fair Value Estimate: €3.50
- Morningstar Rating: ★★★
- Economic Moat: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Intesa Sanpaolo ISP offre un forward dividend yield dell’8,86% nonostante da inizio anno le sue quotazioni in Borsa siano salite di quasi il 60% (in euro al 6/12/2024). Negli ultimi due anni la banca ha sempre aumentato la cedola, che nel 2024 è stata pari a EUR0,32 per azione, forte di una crescita media degli utili di circa il 30% nell’ultimo triennio.
Gli analisti di Morningstar si aspettano una flessione nei profitti nei prossimi tre anni, a causa del taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, e stimano un fair value del titolo pari a EUR3,50. Nonostante i forti guadagni accumulati in Borsa nel corso del 2024, le azioni Intesa Sanpaolo sono scambiate sostanzialmente in linea con il fair value e sono valutate con un Morningstar Rating di 3 stelle.
Eni
- Fair Value Estimate: €15.10
- Morningstar Rating: ★★★
- Economic Moat: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Il titolo Eni ENI offre un forward dividend yield del 7,45%. A tenere alto il rapporto tra la cedola attesa e il prezzo del titolo ha contribuito il passivo del 6,4% accumulato in Borsa da inizio anno dal cane a sei zampe. Al momento le azioni della compagnia energetica italiana sono scambiate leggermente al di sotto del fair value di EUR15.10 e sono valutate con un Morningstar Rating di 3 stelle. Se consideriamo il rapporto Price/Earning, il titolo è prezzato dal mercato più di 17 volte gli utili.
Relativamente al dividendo, Eni ha distribuito nel corso del 2024 una cedola complessiva di EUR0,97, in aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi tre anni, invece, la crescita è stata del 44%, nonostante l’azienda abbia registrato una contrazione media degli utili del 36%. La società italiana ha storicamente una politica di remunerazione degli azionisti molto generosa, come dimostra il fatto che negli ultimi 10 anni ha sempre distribuito il dividendo.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
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