TIM, CVC e Bain in campo per rilevare la quota di Vivendi

Il titolo Telecom Italia guadagna il 2,47% in apertura di seduta a Piazza Affari.

Alliance News 17/12/2024 | 08:22
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Si riapre la corsa su Telecom Italia Spa TIT, la società che, dopo la cessione della rete alla cordata KKR, è composta dalle divisioni Enterprise (grandi clienti), Consumer (retail) e Brasile.

Secondo Bloomberg, il fondo CVC Capital Partners, che in Italia detiene il 70% di Maticmind, società specializzata in IT, starebbe valutando l’acquisto della quota di Vivendi SA. La media company francese, con il 23,8%, è il principale azionista di TIM, pur non avendo un ruolo nella governance.

Negli ultimi giorni, inoltre, Vivendi ha riorganizzato il gruppo, suddividendolo in quattro entità. Al momento, né CVC né TIM hanno commentato le indiscrezioni mentre fonti vicine alla holding francese smentiscono discussioni in corso.

Tuttavia, oltre a CVC, anche Bain Capital, un altro fondo internazionale che in Italia possiede il 50% di Engineering - il restante 50% appartiene a NB Renaissance -, starebbe esaminando il dossier TIM.

Vivendi non ha mai nascosto l’intenzione di uscire da TIM e diversi investitori sembrano interessati alla sua quota, anche se resta una notevole distanza sul prezzo. Secondo Bloomberg, l’operazione potrebbe valere circa EUR950 milioni ma fonti finanziarie riferiscono che i francesi puntano a ottenere almeno EUR1,5 miliardi, in linea con il valore di mercato della partecipazione. Attualmente, TIM ha una capitalizzazione di EUR6,47 miliardi, spinta ieri da un rialzo del 5,7% che ha portato il titolo a EUR0,27.

Oggi, 17 dicembre il titolo ha aperto a +2,47% (aggiornamento Morningstar).

L’attenzione sul dossier è cresciuta anche grazie alla recente riorganizzazione di Vivendi, che ha separato Canal+, Havas e Louis Hachette, ora quotate indipendentemente. Questa mossa rende più agevole la cessione della quota di TIM, trattandosi ormai di una pura holding.

Oltre a CVC e Bain Capital, sembrerebbe esserci un altro fondo statunitense interessato alla partita, ma anche in questo caso emergerebbero differenze sul prezzo. Già nel 2022, CVC aveva studiato un’offerta di circa EUR7 miliardi per Tim Enterprise, la holding che controlla Noovle, Telsy e Olivetti, proposta poi naufragata. A quel tempo, l’interesse per la parte “business” del gruppo tlc sembrava gradito ai vertici aziendali, che però avevano già respinto una precedente offerta di KKR per un’OPA a EUR0,505 per azione, valori oggi inarrivabili.

Tuttavia, con un debito parzialmente risanato grazie alla vendita della rete a KKR, TIM appare ora un obiettivo più appetibile e concretamente conquistabile.

L’eventuale ingresso di un nuovo investitore estero potrebbe richiedere l’intervento del governo tramite l’esercizio del golden power, lo strumento che tutela gli asset strategici del paese.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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