Sono giorni cruciali per il futuro di TIM TIT che si trova ad affrontare una fase calda con due dossier strategici sul tavolo: la cessione di Sparkle e la questione del rimborso del canone concessorio da 1 miliardo di euro.
Operazione Sparkle: attesa per il cda
Mercoledì 22 gennaio il consiglio di amministrazione di TIM si riunirà per decidere cosa fare sulla vendita di Sparkle, la società che gestisce i cavi sottomarini del gruppo, al Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) e a Retelit (Asterion). L’offerta complessiva, pari a 700 milioni di euro, scade il 27 gennaio 2025, ma l’operazione potrebbe subire un lieve ritardo. La cordata MEF-Asterion non avrebbe infatti ancora perfezionato il finanziamento necessario, richiedendo un possibile slittamento dei tempi.
Gli analisti di Mediobanca Research mantengono un giudizio positivo sull’operazione, confermando la raccomandazione “outperform” con un target price a 0,35 euro per azione. Ritengono che un rinvio tecnico di pochi giorni non rappresenti un problema significativo per il gruppo.
Metriche-chiave di Morningstar per il titolo Telecom Italia
Analyst: Javier Correonero
- Morningstar Rating: ★★★
- Economic Moat: None
- Fair Value Estimate: €0.25
- Morningstar Uncertainty Rating: Very High
In stallo il rimborso del canone concessorio
Lunedì 20 gennaio è stato annunciato che non è stato raggiunto un accordo tra TIM e il governo sul rimborso del canone concessorio versato nel 1998 e successivamente giudicato non dovuto. Secondo Reuters, la Corte d’Appello civile di Roma, che aveva fissato la scadenza per un’intesa al 16 gennaio, dovrebbe decidere entro questa settimana o la prossima se accogliere o respingere la richiesta di sospensiva da parte del governo del pagamento di oltre un miliardo di euro come rimborso dovuto a TIM.
Nel confermare il giudizio “buy” sul gruppo tlc con target price a 0,34 euro, gli analisti di Equita non escludono che possa proseguire l’interlocuzione tra le parti per un’intesa extra-giudiziale anche dopo l’attesa sentenza della Corte, con una posizione negoziale però che sarà più debole per la parte soccombente.
Gli esperti di Banca Akros, pur confermando la raccomandazione “neutral” con un target price di 0,26 euro, hanno invece commentato così il mancato accordo: “La notizia è leggermente negativa rispetto a un accordo comune tra le parti”.
Quali prospettive ora per TIM?
Nonostante l’incertezza su alcuni fronti, l’operazione Sparkle resta il perno della strategia di TIM per la valorizzazione degli asset. L’esito delle trattative e delle decisioni attese nelle prossime settimane sarà determinante per il futuro del gruppo. A questo proposito la scorsa settimana gli analisti di Websim hanno scritto di vedere “il newsflow di breve sul titolo mantenersi interessante, con la concretizzazione della cessione di Sparkle e la decisione del tribunale sul canone di concessione (con o senza settlement) come eventi importanti per dare visibilità alle risorse extra disponibili per affrontare il tema capitale”. Hanno così ribadito il giudizio “buy” con prezzo obiettivo 0,34 euro.
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