Il 21 gennaio 2025, Natixis e Generali G hanno annunciato la decisione di creare una joint venture tra le rispettive divisioni di asset management. Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers deterranno ciascuna il 50% dell’attività combinata.
Natixis IM apporta quasi il doppio degli asset in gestione (EUR1.300 miliardi) di Generali (EUR630 miliardi) - nonostante ciò, le società avranno diritti di governance e di controllo bilanciati. L’amministratore delegato di BPCE, Nicolas Namias, ricoprirà la carica di presidente del Consiglio di Amministrazione (CdA) e l’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet, quella di vicepresidente. Woody Bradford, attuale CEO di Generali Investment Holding, sarà il CEO della nuova entità e Philippe Setbon, attuale CEO di Natixis IM, il vice CEO.
L’operazione non dovrebbe concludersi prima del 2026, ma un’acquisizione di questa portata e complessità è impegnativa su molti fronti. Natixis IM e Generali hanno giustificato la joint venture in parte con lo sforzo di “costruire economie di scala”, ma altre mosse simili fatte da gestori patrimoniali (come le fusioni UBS-Credit Suisse o Amundi-Lyxor) hanno raggiunto tale scala integrando completamente i loro team di investimento e razionalizzando i loro prodotti per evitare duplicazioni.
Le sfide nell’asset management
Una simile integrazione su larga scala sembra impossibile in questo caso. Natixis ha storicamente concesso alle sue filiali un’autonomia negli investimenti quasi totale, permettendo loro di calibrare in larga misura le proprie esigenze di personale e le linee di prodotti. Questo ha spesso permesso di far emergere la cultura d’investimento distintiva di ciascuna affiliata: ad esempio, pietre miliari come Loomis Sayles e Harris Associates sono vere e proprie gemme nella gamma di Natixis IM. Altre volte, invece, questa struttura di controllo è stata meno efficace: ad esempio, il monitoraggio dei rischi da parte di Natixis non è stato sufficiente a rilevare o prevenire i significativi fallimenti dell’affiliata H2O.
Parallelamente, anche Generali Investments ha subito una trasformazione significativa negli ultimi anni, in particolare con l’acquisizione della statunitense Conning (una società che a sua volta ha più affiliate) nel 2024, che ha ampliato in modo significativo la portata del suo business - sia geograficamente che in termini di competenze. Più recentemente, nel gennaio 2025, Generali ha acquisito anche lo specialista nel private credit MGG, in una mossa che rispecchia quella di molti altri asset manager tradizionali che si stanno muovendo nello spazio del debito privato. Sarà difficile costruire un’organizzazione coerente attorno a tutte queste diverse affiliate senza sacrificare il loro DNA individuale e senza aggiungere eccessivi strati di burocrazia.
Il giudizio di Morningstar sul Parent Pillar di Natixis rimane invariato
Nei prossimi mesi incontreremo entrambe le società per capire meglio i loro piani per l’entità combinata. Nel frattempo, non modifichiamo la valutazione del Parent Pillar (società di gestione) di Natixis, pari ad Average, ma continueremo a valutare la situazione man mano che emergeranno i dettagli sull’operazione.
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