Il lancio del progetto Stargate, annunciato alcuni giorni fa dal presidente Donald Trump in collaborazione con OpenAI, SoftBank e Oracle, è stato accolto un punto di svolta per il settore delle infrastrutture legate all’intelligenza artificiale (IA). Il piano prevede un investimento iniziale di 100 miliardi di dollari, con l’obiettivo di raggiungere i 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. La nuova società, sostenuta da partner tecnologici di primo piano come NVIDIA, Oracle e Microsoft, si concentrerà sulla costruzione di data center avanzati per lo sviluppo dell’IA in Texas e in altri stati degli USA.
Questa notizia ha avuto un impatto immediato sul mercato azionario, favorendo anche aziende europee come Prysmian PRY. Il produttore italiano di cavi ha reagito alla notizia con un balzo in Borsa, toccando il massimo storico e portandosi sopra quota 72 euro, grazie al suo posizionamento strategico nel settore delle infrastrutture elettriche e delle reti energetiche.
Ma la festa in Borsa ha avuto vita breve. A rovinarla improvvisamente, è stato l’annuncio del lancio dell’ultimo modello di intelligenza artificiale, decisamente più efficiente dei modelli statunitensi anche in termini di energia assorbita, da parte della cinese DeepSeek.
Un mercato in forte crescita
Che il mercato dell’IA sia un mercato in forte crescita, nessuno ha dubbi. Ma chi vincerà tra Stargate e DeepSeek? Lo vedremo. Quello che è certo è che il business di Prysmian ha una forte correlazione positiva con il progetto Stargate in cui avrà un ruolo chiave nello sviluppo dei data center, che richiedono ingenti investimenti in infrastrutture per il trasporto e la gestione dell’energia. Non ha caso nelle ultime settimane gli analisti delle principali case d’affari hanno approfondito le potenzialità di Prysmian in funzione dello sviluppo di Stargate. Ecco le loro valutazioni.
Intesa Sanpaolo ha confermato una raccomandazione di acquisto (buy) su Prysmian, con un target price a 76,6 euro, evidenziando come l’azienda stia concentrando i propri investimenti sui segmenti di mercato a più rapida crescita negli Stati Uniti. Banca Akros ha ribadito un giudizio “accumulate”, con un prezzo obiettivo di 70 euro, sottolineando il potenziale di crescita legato ai progetti infrastrutturali come Stargate.
Jefferies ha reagito alzando il prezzo obiettivo su Prysmian da 78 a 80 euro, confermando la raccomandazione buy. Per gli analisti il titolo è il “meglio posizionato nel 2025” nel comparto europeo.
Il ruolo di Encore Wire negli USA
Gli analisti di Equita hanno sottolineato che Prysmian rimane ben posizionata per capitalizzare sulla crescita della domanda di elettrificazione, in particolare nei segmenti trasmissione e data center, con un focus strategico su espansione della capacità, esecuzione dei progetti nel backlog e miglioramento delle marginalità. “La visibilità sul mercato USA e la solidità di Encore Wire rappresentano importanti driver di crescita”, hanno scritto gli esperti di Equita attestati su un giudizio “hold” con prezzo obiettivo a 70 euro. Stimano che Prysmian abbia un’esposizione diretta al business dei data center pari a circa 800 milioni di euro di fatturato, con una quota significativa dell’EBITDA rettificato di gruppo legata alle reti elettriche negli Stati Uniti (tra il 30% e il 35%). Encore Wire è uno dei principali operatori nel mercato USA e proprio la sua recente acquisizione ha ulteriormente rafforzato la posizione di Prysmian in questo settore, contribuendo al suo ruolo centrale nella transizione energetica e nello sviluppo di infrastrutture tecnologiche.
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