Nvidia: mantenuta la stima del fair value nonostante DeepSeek

Dubitiamo che i principali fornitori di cloud e i costruttori di intelligenza artificiale metteranno in pausa i loro piani, anche se il rischio è da tenere d'occhio.

Brian Colello, CPA 28/01/2025 | 10:17
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Nvidia

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Manteniamo la nostra stima di fair value di USD130 per azione per Nvidia NVDA nonostante il crollo dei titoli dell’intelligenza artificiale del 27 gennaio. Riteniamo che il crollo sia legato alla performance migliore del previsto di R1, il modello di ragionamento open-source recentemente rilasciato dalla società cinese DeepSeek. Si ritiene che R1 sia alla pari con alcuni dei migliori modelli rilasciati da OpenAI e altri, nonostante non abbia accesso ai principali acceleratori di IA, come i migliori prodotti Hopper e Blackwell di Nvidia. Ciò fa temere che i futuri Large Language Model (LLM) saranno sviluppati con un numero inferiore di GPU AI di Nvidia, con una minore spesa di capitale da parte degli hyperscaler e forse con una minore necessità di un massiccio accumulo di energia negli Stati Uniti. Questo sviluppo potrebbe anche essere utilizzato per sostenere l’inasprimento delle sanzioni statunitensi nei confronti della Cina, il che potrebbe pesare ulteriormente sul settore.

Il crollo porta il prezzo delle azioni di Nvidia vicino alla nostra stima di fair value, che a nostro avviso bilancia gli enormi rischi e benefici associati all’IA. Ribadiamo il nostro rating di incertezza molto alto, poiché l’IA sta cambiando a velocità vertiginosa. Consideriamo DeepSeek come un contrappeso alle notizie rialziste che abbiamo sentito la scorsa settimana sull’impresa Stargate e sui robusti piani di investimento di 60-65 miliardi di dollari annunciati da META per il prossimo anno.

La nostra stima del fair value di Nvidia non dipende dalla capacità dell’azienda di vendere in Cina. Se dovessero emergere sanzioni statunitensi più severe, non pensiamo che sarebbero catastrofiche per la nostra stima. Inoltre, ci aspettiamo da tempo nuove tecniche di IA e LLM più sottili, anche se non necessariamente dalla Cina, date le sanzioni statunitensi e le limitazioni all’IA.

Nonostante la promessa di DeepSeek, dubitiamo che i principali fornitori di cloud e i costruttori di IA metteranno in pausa i loro piani, anche se si tratta di un rischio da tenere d’occhio. Riteniamo che la domanda di GPU per l’IA sia ancora superiore all’offerta, quindi, sebbene i modelli più sottili possano consentire un maggiore sviluppo a parità di numero di chip, pensiamo che le aziende tecnologiche continueranno ad acquistare tutte le GPU possibili nell’ambito di questa “corsa all’oro” dell’AI.


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Brian Colello, CPA  Senior Equity Analyst di Morningstar

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