Apple AAPL pubblicherà la relazione sugli utili del primo trimestre fiscale il 30 gennaio. Ecco il parere di Morningstar su cosa aspettarsi dagli utili e dal titolo azionario.
Principali metriche Morningstar per Apple
- Fair value: USD200,00
- Rating Morningstar: ★★
- Economic Moat: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Medio
Data di pubblicazione degli utili
- Giovedì 30 gennaio 2025, dopo la chiusura delle contrattazioni
Cosa analizzare del primo trimestre fiscale di Apple
- Rendimento degli iPhone: Il trimestre di dicembre è tipicamente il più forte per le vendite di iPhone, e questo è stato il primo trimestre completo in cui l’iPhone 16 è stato disponibile. Prevediamo una crescita sequenziale forte ma pressoché piatta rispetto al trimestre dell’anno precedente.
- Crescita dei servizi: Riteniamo che questo segmento sia il secondo motore di Apple dopo l’iPhone e ci aspettiamo che continui a crescere a due cifre nell’anno fiscale 2025.
- Margine lordo: Il margine lordo di Apple è aumentato costantemente negli ultimi cinque anni grazie a un mix di aumento dei ricavi da servizi e di integrazione verticale, che ci aspettiamo continui.
Stima del fair value di Apple
Con un rating di 2 stelle, riteniamo che il titolo Apple sia sopravvalutato rispetto alla nostra stima di fair value a lungo termine di USD200 per azione, che implica un multiplo prezzo/utile rettificato per l’anno fiscale 2025 pari a 27, un multiplo valore d’impresa/vendite di 7 e un rendimento del free cash flow del 4%. A fronte della nostra stima degli utili per l’anno fiscale 2026, la nostra valutazione implica un multiplo prezzo/utili pari a 23.
Prevediamo una crescita annua composta del 7% del fatturato di Apple fino all’anno fiscale 2029. L’iPhone sarà il maggior contributore al fatturato nel corso delle nostre previsioni e prevediamo una crescita del 6% del fatturato dell’iPhone nei prossimi cinque anni. Prevediamo che questa crescita sarà trainata principalmente dalla crescita delle vendite unitarie, con modesti aumenti di prezzo. Riteniamo che l’aumento dei prezzi sarà determinato principalmente da uno spostamento del mix verso i modelli Pro più pregiati.
Leggi di più sulla stima del fair value di Apple.
Valutazione dell’Economic Moat
Attribuiamo ad Apple un Economic Moat Ampio, derivante dai costi di passaggio dei clienti, dagli asset intangibili e dall’effetto rete. A nostro avviso, l’ecosistema iOS di Apple estende vasti e potenti collegamenti nei portafogli dei clienti, che si radicano grazie alle funzionalità software e all’integrazione tra dispositivi diversi come iPhone, Mac, iPad, Apple Watch e altri ancora.
Inoltre, vediamo un’immensa abilità progettuale in Apple, soprattutto grazie alla profonda integrazione di hardware, software e semiconduttori per creare i migliori prodotti del settore. Infine, vediamo un circolo virtuoso tra la ricca base di clienti di Apple e il suo vasto ecosistema di partner sviluppatori. Queste fonti di ricchezza generano grande redditività e ritorni sul capitale investito. A nostro avviso, Apple può far leva su queste fonti per ottenere profitti costanti nei prossimi 20 anni, con molte probabilità.
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Forza finanziaria
Ci aspettiamo che Apple si concentri sull’utilizzo del suo immenso flusso di cassa per restituire il capitale agli azionisti, aumentando al contempo la leva finanziaria netta nel medio termine. L’azienda ha un bilancio eccezionale, con una posizione di cassa netta di 51 miliardi di dollari a settembre 2023. Il management ha fissato l’obiettivo di diventare neutrale dal punto di vista della liquidità, seppur senza una tabella di marcia precisa. Non prevediamo che l’azienda raggiunga questo obiettivo nei prossimi cinque anni, ma che progredisca verso di esso. Da quando ha annunciato l’obiettivo nel 2018, Apple ha ridotto la sua posizione di cassa netta di oltre la metà.
Leggi di più sulla solidità finanziaria di Apple.
Rischio e incertezza
Assegniamo ad Apple un rating di media incertezza. A nostro avviso, il rischio maggiore dell’azienda è la sua dipendenza dalla spesa dei consumatori, per la quale esiste una forte concorrenza e ciclicità. Apple è costantemente a rischio di interruzione, proprio come l’iPhone ha sconvolto BlackBerry nel nascente mercato degli smartphone. L’iPhone potrebbe essere scalzato da un nuovo dispositivo o da una “super app”. Riteniamo che l’azienda si difenda da questo rischio introducendo nuovi fattori di forma (come un orologio e un auricolare per la realtà aumentata) e vendendo un ecosistema di software e servizi oltre all’hardware.
Vediamo anche il rischio geopolitico derivante dalla catena di approvvigionamento di Apple. Apple dipende fortemente da Foxconn FXCOF per l’assemblaggio e da Taiwan Semiconductor Manufacturing TSM per la produzione di chip. Se le relazioni tra Stati Uniti e Cina si inaspriscono o se la Cina minaccia Taiwan, Apple potrebbe subire un duro colpo per le sue forniture. Inoltre, il governo cinese ha raccomandato ai funzionari di non fare affari con gli iPhone, il che rappresenta un rischio attuale e potenziale futuro per le vendite in Cina.
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I tori di AAPL dicono
- Apple offre un vasto ecosistema di hardware, software e servizi strettamente integrati, che fidelizza i clienti e genera una forte redditività.
- Ci piace il passaggio di Apple allo sviluppo interno di chip, che a nostro avviso ha accelerato lo sviluppo dei suoi prodotti e aumentato la sua differenziazione.
- Apple ha un bilancio stellare e invia grandi quantità di flusso di cassa agli azionisti.
Gli orsi di AAPL dicono
- Apple è soggetta alla spesa e alle preferenze dei consumatori, il che crea ciclicità e rende l’azienda vulnerabile alle perturbazioni.
- La catena di approvvigionamento di Apple è fortemente concentrata in Cina e Taiwan, con conseguenti rischi geopolitici. I tentativi di diversificazione in altre regioni potrebbero mettere a rischio la redditività o l’efficienza.
- Le autorità di regolamentazione hanno un occhio di riguardo per Apple e le recenti normative hanno intaccato parti del suo ecosistema.
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