Apple AAPL ha pubblicato il 30 gennaio il rapporto sugli utili del primo trimestre fiscale. Ecco l’opinione di Morningstar sugli utili e sulle azioni Apple.
Principali metriche Morningstar per Apple
- Stima del fair value: $200,00
- Morningstar Rating: ★★
- Morningstar Economic Moat: Ampio
- Morningstar Uncertianty Rating: Medio
Cosa pensiamo dei risultati del 1° trimestre di Apple
Il fatturato del trimestre chiuso a dicembre di Apple AAPL è aumentato del 4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 124,3 miliardi di dollari. Il fatturato degli iPhone è diminuito dell'1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 69,1 miliardi di dollari, mentre il fatturato dei servizi è aumentato del 14% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 26,3 miliardi di dollari. Le previsioni per i ricavi del trimestre che si chiude a marzo prevedono una crescita annua a una cifra medio-bassa.
Punti-chiave: I tiepidi risultati e le indicazioni dell’azienda sono in linea con le nostre aspettative di un ciclo di crescita soft dell’iPhone nei prossimi due anni, con l’integrazione di funzioni di intelligenza artificiale generativa che aumenteranno solo in misura modesta le vendite dei dispositivi.
- Il tool di IA di Apple non sembra aumentare le vendite di unità di iPhone 16 in modo significativo. Il ritardo e il protrarsi del lancio delle funzioni sono i motivi di un impatto iniziale limitato. A nostro avviso, la funzionalità più interessante di Apple Intelligence non è ancora stata rilasciata.
- La Cina ha continuato a rappresentare un freno alla crescita, con un calo dei ricavi per il sesto trimestre consecutivo. La Cina è un elemento chiave della nostra tesi sul rallentamento della crescita degli iPhone a lungo termine, con Apple che sta perdendo quote a favore di concorrenti nazionali.
Stima del fair value: Manteniamo la nostra stima di fair value di 200 dollari per Apple, che ha un’ampia gamma di prodotti. Riteniamo che la nostra tesi di lungo termine sul rallentamento della crescita degli iPhone si stia dimostrando valida. Nonostante la nostra visione favorevole dell’azienda e dei suoi fondamentali, vediamo che la valutazione di Apple implica aspettative troppo rosee per la crescita a lungo termine.
- Il fatturato dell’iPhone è cresciuto a un tasso medio annuo del 7% negli ultimi 10 anni, ma riteniamo che la crescita del fatturato dell’iPhone stia rallentando e prevediamo una crescita media annua del 5% fino all’anno fiscale 2029. Al centro della nostra tesi ci sono i venti contrari della Cina e la maturità del mercato degli smartphone.
- Le azioni sono salite del 3% subito dopo l’annuncio dei dati, e a nostro avviso si tratta di una reazione eccessiva alle previsioni di fatturato per il trimestre di marzo. A nostro avviso, una crescita annua a una cifra medio-bassa rappresenta un ciclo di iPhone lieve e non giustifica l’attuale valutazione di Apple.
Stima del fair value di Apple
Con un rating di 2 stelle, riteniamo che il titolo Apple sia sopravvalutato rispetto alla nostra stima di fair value a lungo termine di 200 dollari per azione, che implica un multiplo prezzo/utile rettificato per l’anno fiscale 2025 di 27 volte, un multiplo valore d’impresa/vendite di 7 volte e un rendimento del free cash flow del 4%. A fronte della nostra stima degli utili per l’anno fiscale 2026, la nostra valutazione implica un multiplo prezzo/utili di 23 volte.
Prevediamo una crescita annua composta del 7% del fatturato di Apple fino all’anno fiscale 2029. L’iPhone sarà il maggior contributore al fatturato nell’intervallo temporale delle nostre previsioni e prevediamo una crescita del 6% del fatturato dell’iPhone nei prossimi cinque anni. Prevediamo che questa crescita sarà trainata principalmente dall’aumento delle vendite unitarie, con modesti aumenti dei prezzi. Riteniamo che l’aumento dei prezzi sarà determinato principalmente da uno spostamento del mix verso i modelli Pro più pregiati.
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Economic moat
Attribuiamo ad Apple un ampio economic moat, derivante dai costi di switch, dagli asset intangibili e dall’effetto network.
Inoltre, vediamo un’immensa abilità progettuale in Apple, soprattutto grazie alla profonda integrazione di hardware, software e semiconduttori per creare i migliori prodotti del settore. Infine, vediamo un circolo virtuoso tra la ricca base di clienti di Apple e il suo vasto ecosistema di partner sviluppatori. Questo genera grande redditività e ritorni sul capitale investito. A nostro avviso, Apple può far leva su queste fonti per ottenere profitti economici costanti nei prossimi 20 anni.
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Solidità finanziaria
Ci aspettiamo che Apple si concentri sull’utilizzo del suo immenso flusso di cassa per restituire il capitale agli azionisti, aumentando al contempo la leva finanziaria netta nel medio termine. L’azienda ha un bilancio eccezionale, con una posizione di cassa netta di 51 miliardi di dollari a settembre 2023. Il management ha fissato l’obiettivo di diventare neutrale dal punto di vista della liquidità, anche se senza una tabella di marcia precisa. Non prevediamo che l’azienda raggiunga questo obiettivo nei prossimi cinque anni, ma che progredisca verso di esso.
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Rischio e incertezza
Assegniamo ad Apple un rating di incertezza medio. A nostro avviso, il rischio maggiore dell’azienda è la sua dipendenza dalla spesa dei consumatori, per la quale esiste una forte concorrenza e ciclicità. L’iPhone potrebbe essere scalzato da un nuovo dispositivo o da una “super app”. Riteniamo che l’azienda si difenda da questo rischio introducendo novità (come un orologio e un auricolare per la realtà aumentata) e vendendo un ecosistema di software e servizi oltre all’hardware.
Vediamo anche il rischio geopolitico derivante dalla catena di approvvigionamento di Apple. Apple dipende fortemente da Foxconn FXCOF per l’assemblaggio e da Taiwan Semiconductor Manufacturing TSM per la produzione di chip. Se le relazioni tra Stati Uniti e Cina si inaspriranno o se la Cina minaccerà Taiwan, Apple potrebbe subire un duro colpo per le sue forniture.
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Questo articolo è stato redatto da Aman Dagra.
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