Il cancelliere entrante della Germania, Friedrich Merz ha annunciato piani di spesa che rompono con la dottrina a lungo sostenuta del basso indebitamento della nazione, con la conseguenza che i mercati obbligazionari si sono infiammati, l’euro sale e anche le azioni sono in rialzo.
L’euro è salito a 1,08 dollari, il livello più alto dall’inizio di novembre, anche se l’impatto maggiore lo hanno avuto i titoli di stato tedeschi (Bund), i cui yield hanno superato il 2,78%, il livello più alto da quasi tre anni.
“Questo cambiamento radicale altererà in modo permanente il modo in cui vengono scambiati i Bund”, ha dichiarato mercoledì mattina Tomasz Wieladek, capo economista europeo di T. Rowe Price. “Oggi i Bund saranno probabilmente oggetto di un forte sell-off e in futuro inizieranno a essere negoziati più in linea con gli altri bond rifugio”.
I piani sono stati annunciati dai conservatori della CDU guidati da Friedrich Merz (vincitore delle elezioni) e dai suoi potenziali partner di coalizione prima ancora di entrare in carica. I partiti hanno anche concordato di riformare il limite costituzionale di indebitamento della nazione, chiamato colloquialmente “freno al debito” (debt brake). Tale passo dovrebbe essere compiuto prima del 25 marzo, mentre l’attuale Parlamento, uscito dalle elezioni del 2021, è ancora in carica.
In una conferenza stampa congiunta, martedì sera, i conservatori e i socialdemocratici hanno segnalato che il Parlamento del paese potrebbe riunirsi già la prossima settimana per votare le proposte.
Come cambierà il freno al debito della Germania?
Le proposte di martedì sera consistono in un pacchetto per le infrastrutture da 500 miliardi di euro che aggira il freno al debito, simile al bilancio speciale per la difesa da 100 miliardi di euro del 2022. La spesa per la difesa non sarà più limitata, in quanto tutte le spese superiori all'1% del PIL saranno esentate dal debt brake. In pratica non ci saranno più vincoli, perché la spesa per la difesa supera già questo livello. Infine, il freno al debito non obbligherà più gli stati federali tedeschi a mantenere i conti in equilibrio, consentendo la spesa in deficit a livello statale.
Insieme alla proposta dell’Unione Europea di esentare le spese militari dal patto di stabilità fiscale del blocco, attivando una clausola di salvaguardia destinata ai periodi di crisi, questi cambiamenti aprono la porta a un drastico aumento delle spese per la difesa.
“La comunicazione ha sorpreso il mercato nella parte relativa alla difesa per la quale si attendeva un fondo analogo agli investimenti e non una generica indicazione del limite basso della possibile spesa”, ha commentato Monica Zani, gestore obbligazionario di AllianzGI. “Le decisioni si possono riassumere in una extra spesa su 10 anni di almeno mille miliardi di euro, ossia un po’ meno del 25% del PIL tedesco”.
Una svolta a 180 gradi per la Germania
Con questa mossa, Merz ha cambiato bruscamente rotta rispetto alla sua posizione di sempre, secondo cui il freno al debito della Germania era adatto allo scopo e doveva rimanere in vigore. Martedì ha dichiarato che la capacità della Germania di difendersi deve essere rafforzata facendo “tutto il necessario” (whatever it takes), riecheggiando il discorso dell’allora capo della BCE, Mario Draghi del 2012 che annunciava una politica monetaria aggressivamente espansiva per preservare l’euro.
All’interno del partito di Merz, i piani rimangono molto controversi. “Non c'è niente di peggio di questo”, ha dichiarato mercoledì il quotidiano tedesco Handelsblatt, citando alcuni membri della fazione conservatrice della CDU, dopo che nel suo manifesto elettorale il partito aveva escluso bilanci speciali una tantum che aggirassero il freno al debito.
Effetti sui titoli di Stato dell’eurozona
Dato che il Bund è il parametro di riferimento privo di rischio per i titoli di Stato dell’eurozona, l’azzeramento della politica fiscale della Germania sta avendo un effetto a catena sulle obbligazioni governative in euro e ci si attende che i rendimenti aumenteranno, creando una pressione per gli altri governi europei a ridurre l’indebitamento a lungo termine.
Lo spread tra il BTP italiano e il Bund è sceso di circa il 2% a 106 punti base, il livello più basso dall’ottobre 2021, mentre i rendimenti dei titoli decennali italiani sono saliti al 3,84%.
Anche lo spread tra l’OAT francese e il Bund è sceso a 71 pb con un aumento degli yield dell’OAT al 3,5%, mentre lo spread tra il Bono spagnolo e il Bund è sceso del 4% a 66 pb, secondo Teleborsa.
I titoli del settore delle costruzioni guidano il rally azionario
La prospettiva di una nuova era di clemenza fiscale ha dato impulso ai titoli europei mercoledì. Il benchmark tedesco DAX è balzato del 3,5% e l’indice regionale Stoxx Europe 600 è salito dell'1%, guidato dai titoli del settore edile, tra cui Kion KGX, in crescita del 18%, Wienerberger WIE, in aumento del 14,7% e Hochtief HOT, in crescita del 15,5%.
Anche le banche europee sono salite, con Deutsche Bank DBK a +12% e Commerzbank CBK in rialzo di circa il 9%, l’italiana UniCredit UCG in rialzo del 7,4% e BNP Paribas BNP del 2,86%. Al di fuori dell’area dell’euro, Barclays BARC ha registrato un aumento di circa il 5% e la svizzera UBS UBS è salita del 3%, sebbene non vi sia un evidente nesso causale con le mosse politiche della Germania.
“Secondo Johann Scholtz, analista di Morningstar, il rally odierno del settore bancario europeo ha annullato le forti perdite subite ieri a causa dei timori per le tariffe doganali. “Siamo in qualche modo sorpresi dalla rapida inversione di tendenza, dato che la narrativa sui dazi rimane invariata. Riteniamo che le banche europee, spesso considerate un indicatore dell’economia in generale, possano continuare a subire una maggiore volatilità a causa delle incertezze geopolitiche in corso”.
I titoli della difesa estendono il rally
I titoli del settore aerospaziale e della difesa della regione hanno proseguito il rally iniziato lunedì con guadagni a due cifre. La tedesca Rheinmetall RHM ha guadagnato oltre il 6% e l’italiana Leonardo LDO circa il 4%, mentre la francese Thales HO ha fatto un balzo di oltre il 7% e Dassault Aviation AM è salita del 4,5% e la svedese SAAB SAAB B ha guadagnato circa il 6%.
Anche i titoli più piccoli del settore della difesa hanno registrato un ulteriore rialzo: lo specialista tedesco di sensori Hensoldt HAG è salito del 7% e il gruppo norvegese di missili ed elettronica Kongsberg KOG è salito di oltre il 2%.
Sara Silano e Valerio Baselli hanno contribuito a questo articolo.
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