Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Investire i propri soldi è molto più difficile di quanto si possa pensare. La pianificazione finanziaria, infatti, non è una scommessa, non si tratta semplicemente di scovare l’investimento che salirà di più, bensì di compiere un insieme di passaggi che possano portarci a raggiungere i nostri obiettivi finanziari.
Oggi ne parliamo con Luca Lixi, esperto di finanza personale, nonché fondatore della società di consulenza finanziaria indipendente Plannix.
Dunque Luca, oggi con il tuo aiuto andremo a elencare i cinque passi imprescindibili per cominciare a investire. Qual è il primo?
Luca Lixi: Il primo passo per una corretta pianificazione finanziaria è sicuramente la fase di analisi, ovvero avere ben chiara la propria situazione di partenza in termini di quanto si guadagna, quanto si spende per migliorare il tenore di vita, come investito il proprio patrimonio e a quanto ammonta nel complesso magari tra immobili e investimenti finanziari. Quanto sta rendendo l’investimento di questo patrimonio e anche quali sono i costi che si stanno sostenendo. Quindi, prima parte estremamente importante: capire dove si è per poi insomma pianificare le altre fasi.
Baselli: Una volta effettuato questo check-up patrimoniale, cosa si deve fare, qual è il secondo passo?
Lixi: Il secondo step operativo è quello di pianificare degli obiettivi il più concreti possible, più concreti possibile. Parlo di obiettivi quali investire per la pensione, una futura rendita, investire un capitale per lo studio dei propri figli, mettere da parte un deposito delle emergenze e così via. Più concreti sono gli obiettivi e meglio è, perché degli obiettivi senza essere definiti in modo così concreto anche segnati su un pezzo di carta va benissimo, rimangono semplicemente dei desideri, dei sogni che difficilmente verranno portati a compimento poi, insomma.
Baselli: Giusto. Qual è il terzo passaggio?
L’orizzonte temporale determina il grado di rischio
Lixi: La terza parte, dopo aver definito in modo concreto degli obiettivi finanziari, in realtà sono degli obiettivi di vita, abbiamo parlato di pensione, abbiamo di figli. Terzo step è quello di definire un orizzonte temporale in cui questo obiettivo deve essere raggiunto. Definire l’orizzonte temporale è un fattore chiave chiaramente per determinare il livello di rischio poi degli strumenti finanziari che andranno a seguire. Se un obiettivo di questi elencati in precedenza deve essere raggiunto nel breve termine, va da sé che l’asset allocation, gli strumenti finanziari punteranno alla sicurezza del capitale, chiaramente. Man mano invece che ci spostiamo verso obiettivi di più lungo termine, classici esempi sono investire per la pensione a lungo termine classico 15 20 anni ci si può spostare sicuramente su investimenti con un rendimento atteso più elevato, perché ci possiamo permettere la volatilità classica degli strumenti di lungo termine come magari un portafoglio con una componente azionaria più accentuata.
Baselli: Quindi, abbiamo detto: check-up finanziario, definizione degli obiettivi, definizione dell’orizzonte temporale. Qual è il quarto passo?
Lixi: Parliamo di soldi, quindi vanno quantificate le risorse necessarie. Sia inteso come quanti soldi ci serviranno per raggiungere quell’obiettivo e considerarlo appunto raggiunto, che quanti soldi possiamo destinare oggi nel nostro patrimonio attuale e anche della componente di risparmio periodico. Quindi, allocare in un budget al raggiungimento di ognuno di questi obiettivi. L’errore che spesso si fa è quello magari di considerare il proprio patrimonio come una massa indistinta di denaro, invece va diviso e distribuito in maniera abbastanza attenta tra tutti questi obiettivi, che sono cose importanti per noi, quindi quantificare le risorse necessarie è il quarto step.
Baselli: Siamo arrivati all’ultimo passaggio, di cosa si tratta?
Lixi: Va da sé che poi l’ultimo step è la scelta degli strumenti finanziari adatti, più adatti per raggiungere questi obiettivi. L’errore qui comune è quello di partire da questo quinto step, partire prima dalla scelta degli strumenti finanziari e chiedersi magari qual è l’investimento migliore, qual è l’investimento del momento. Ma una volta che si fa tutto questo processo di pianificazione finanziaria, la scelta degli strumenti è solo una conseguenza.
Perché se abbiamo degli obiettivi concreti, una parte di breve, una parte di medio, una parte di lungo termine, la scelta degli strumenti è una conseguenza, come dicevo prima, obiettivi di breve termine è opportuno, per obiettivi di breve termine opportuno investire su strumenti finanziari prudenti, conti deposito, fondi monetari e così via. Al contrario per raggiungere obiettivi di lungo che richiedono quindi magari un rendimento atteso più elevato, si può valutare coerentemente con il tuo grado di rischio, chiaramente, un portafoglio a maggiore trazione azionaria. Così si conclude un po' il processo di pianificazione finanziaria.
Non finisce qui
Baselli: Ecco, una volta arrivati qui, forse varrebbe anche la pena dire che da un certo punto di vista la scelta dello strumento è sì il punto di arrivo di una prima fase, ma è anche il punto di partenza di una seconda fase, cioè quella di gestione e controllo di un portafoglio esistente...
Lixi: Assolutamente sì. Sia piano finanziario che portafoglio di investimento conseguente sono qualcosa di vivo, vanno monitorati, vanno aggiornati, vanno ribilanciati. Perché non solo cambiano i mercati ma soprattutto cambiamo noi, cambia la nostra situazione finanziaria, si evolve, quindi il processo di pianificazione finanziaria va rifatto. Noi consigliamo solitamente una volta all’anno.
Baselli: Ecco, credo che avremo materiale per un’altra intervista. Grazie ancora a Luca Lixi. Per Morningstar, sono Valerio Baselli, alla prossima.
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