Mercato col fiato sospeso in attesa del nuovo piano industriale 2025-2027 di Banca Popolare di Sondrio BPSO, in agenda per il 12 marzo.
Si tratta di un appuntamento cruciale sia per gli azionisti sia per gli osservatori del settore bancario. L’attenzione rimane alta non solo per le strategie future che verranno delineate dal consiglio di amministrazione, ma anche per il contesto in cui l’istituto valtellinese si trova a operare, con l’OPS (offerta pubblica di scambio) lanciata da BPER Banca BPE (Banca Popolare dell’Emilia Romagna) che rappresenta una variabile di rilievo a fronte di una capitalizzazione di Borsa di Banca Popolare Sondrio di oltre 5 miliardi di euro raggiunta dopo una crescita del titolo di quasi il 70% negli ultimi 12 mesi, grazie a un +38% da inizio anno.
Di fondo, l’attesa per il piano industriale 2025-2027 è carica di significati strategici. Da un lato, sarà l’occasione per il CDA di rafforzare la propria visione stand alone e offrire una prospettiva chiara agli azionisti, dall’altro, il mercato osserverà con attenzione ogni elemento che possa incidere sulla valutazione dell’OPS di BPER. La partita tra i due istituti bancari è ancora aperta, e il 12 marzo si presenta quindi come una data chiave per delinearne gli sviluppi futuri.
BP Sondrio, piano stand-alone?
Per garantire una presentazione solida del nuovo piano industriale 2025-2027, BP Sondrio ha deciso di posticipare l’annuncio inizialmente previsto per febbraio. Questa scelta è stata motivata dalla necessità di valutare al meglio le opzioni strategiche a disposizione e delineare una roadmap efficace per la creazione di valore per gli azionisti. Contestualmente, il CDA ha nominato BofA Securities e Morgan Stanley & Co. International plc come advisor finanziari e ha coinvolto gli studi legali Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e Clifford Chance per supportare l’analisi dell’OPS.
A inizio febbraio, Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale di Banca Popolare di Sondrio, a proposito del piano industriale 2025-2027 in elaborazione aveva chiarito: “Sarà integralmente stand-alone”. Inoltre, nelle ultime settimane il CDA ha ribadito il proprio impegno a operare nell’interesse degli azionisti, mantenendo la creazione di valore come priorità assoluta.
La posizione del CDA sull’OPS di BPER
La risposta iniziale del CDA di Banca Popolare di Sondrio all’OPS di BPER è stata improntata alla prudenza e alla cautela. Il consiglio ha sottolineato che l’offerta non è stata sollecitata né preventivamente discussa, e che la sua tempistica ha impedito al mercato di valutare appieno i solidi risultati dell’esercizio 2024, pubblicati proprio nei giorni dell’annuncio dell’OPS. Il board ha rimarcato la capacità di crescita della banca in ottica stand-alone, evidenziando la sostenibilità del modello di business e la continuità nei risultati conseguiti.
OPS, a che punto siamo?
Nel frattempo, BPER ha depositato presso Consob il documento di offerta relativo all’OPS totalitaria su Banca Popolare di Sondrio, confermando un rapporto di concambio di 1,45 azioni BPER per ogni azione di BP Sondrio. Al 6 marzo, il prezzo di mercato di BPER si attestava a 7,642 euro, mentre quello di BP Sondrio a 11,26 euro. A questi prezzi dell’istituto emiliano, applicando il rapporto di concambio, risulterebbe un valore riconosciuto in OPS di 11,0809 euro (7,642 euro x 1,45) per ogni azione BP Sondrio consegnata. Che quindi vorrebbe dire, con uno sconto implicito di 0,179 euro per ogni azione Popolare di Sondrio al valore di mercato di 11,26 euro.
L’operazione, che ha l’obiettivo di portare BPER oltre la soglia del 50% del capitale di BP Sondrio, potrebbe risultare più complessa del previsto a causa della frammentazione dell’azionariato della banca valtellinese, composto perlopiù da soci retail. L’agenzia di rating Fitch ha evidenziato che, pur riconoscendo la logica strategica dell’operazione, l’integrazione potrebbe richiedere tempi lunghi se BPER non riuscirà a ottenere i due terzi del capitale della banca target.
Cosa pensano gli analisti dell’OPS?
L’annuncio dell’OPS ha portato diversi analisti a rivedere le loro stime, anche se è possibile che dopo la presentazione del piano industriale 2025-2027 ci sia una nuova tornata di aggiornamento di rating e target price.
Tra quelli arrivati dopo l’annuncio del lancio dell’OPS, S&P ha migliorato l’outlook di Banca Popolare di Sondrio da “stabile” a “positivo”. Jefferies, aggiornando a inizio marzo le sue previsioni sul comparto bancario italiano, ha incrementato in generale del 5% le stime di utile per azione per il triennio 2025-2027 e ha rivisto il target price di BP Sondrio a 9,80 euro da 8, confermando il giudizio “hold”, mentre per BPER il prezzo obiettivo è stato alzato da 7,3 a 8,7 euro, con giudizio “buy”.
Il 10 febbraio Citi, nel ridurre da “buy” a “neutral” il giudizio su BPER con prezzo obiettivo a 6,95 euro, ha commentato che secondo le simulazioni dei suoi analisti, l’impatto sull’utile per azione di BPER è, alle condizioni iniziali del lancio dell’offerta, sostanzialmente neutrale, ma “potrebbe oscillare a seconda dei livelli di profitto/sinergie/accettazione raggiunti alla fine. Ci aspettiamo che il mercato si focalizzi su una potenziale revisione del prezzo di offerta, sul beneficio finanziario e sulla soglia di accettazione”.
Da parte sua Equita, che su BP Sondrio ha una raccomandazione “hold” su con prezzo obiettivo a 9,5 euro, ha anche appeno messo sotto i riflettori, dopo un incontro con Nexi, l’impatto dell’eventuale fusione tra BPER e BP Sondrio sul settore dei pagamenti. I suoi analisti sottolineano che l’operazione non dovrebbe alterare significativamente la strategia del potenziale nuovo gruppo bancario in questo comparto. Infatti, Nexi ha già acquisito il merchant book (ovvero il portafoglio dei contratti con gli esercenti per l’accettazione dei pagamenti elettronici) di BPER nel 2022, che ha quindi già esternalizzato questa attività. E anche Banca Popolare di Sondrio ha già avviato la cessione del proprio merchant book, seguendo un percorso simile.
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