Tonfo di Wall Street per i timori di recessione

I titoli tecnologici a grande capitalizzazione hanno subito i danni peggiori nella seduta del 10 marzo.

Sarah Hansen 11/03/2025 | 10:28
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Illustrazione a collage di un grafico a torta con un investitore che tiene un binocolo, una pila di monete e un grafico a baffi.

Punti-chiave

  • Le azioni sono in calo a causa delle preoccupazioni degli investitori per le prospettive dell’economia statunitense.
  • I titoli growth a grande capitalizzazione sono stati colpiti più duramente a causa delle vendite sul settore tecnologico.
  • I titoli value sono diminuiti, ma hanno resistito meglio di quelli growth.

Le azioni statunitensi sono scese lunedì 10 marzo a causa delle preoccupazioni degli investitori per le prospettive economiche. Guerra commerciale, confusione sulle politiche tariffarie degli Stati Uniti, paura di una recessione e inflazione vischiosa, hanno penalizzato soprattutto i titoli growth, che erano stati protagonisti del rally negli ultimi due anni.

Il Morningstar US Market Index è sceso del 3,57% nelle contrattazioni di metà pomeriggio, prima di ridurre le perdite e chiudere in calo del 2,78%. I titoli a grande capitalizzazione growth hanno perso il 4,38%. I titoli value hanno contenuto i ribassi all'1,03%.

A guidare il mercato al ribasso sono stati i giganti tecnologici a grande capitalizzazione che fino a poco tempo fa erano responsabili della maggior parte dei guadagni. Nvidia NVDA ha chiuso in calo del 5%, le azioni di Tesla TSLA sono scese di oltre il 15%, e Palantir PLTR è scesa del 10%.

Nel frattempo, lo yield del titolo del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,22%, continuando la fase discendente, mentre gli investitori cercano sicurezza nel reddito fisso. I rendimenti obbligazionari si muovono in direzione opposta ai prezzi.

Le preoccupazioni economiche fanno tremare gli investitori

Nel fine settimana, il presidente Donald Trump ha segnalato che potrebbero essere in arrivo altre difficoltà per i mercati e l’economia. In un’intervista a Fox News, alla domanda sulla possibilità di una recessione quest’anno, il presidente ha fatto riferimento a un “periodo di transizione” durante l’attuazione delle sue priorità politiche.

Gli investitori erano già scossi dopo una settimana volatile. Lo scivolone di lunedì ha ampliato le perdite che hanno fatto seguito a un faticoso tira e molla tra Stati Uniti, Canada e Messico sui nuovi dazi del 25%.

L’indice del mercato statunitense ha perso il 4,2% nell’ultima settimana. I titoli growth a grande capitalizzazione hanno perso quasi l'8%.


L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.

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Sarah Hansen  è markets reporter di Morningstar.com

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