Trump ha innescato una ripresa delle Borse europee?

I fund manager spiegano quali sono i fattori trainanti di quest’ultimo rally e se è sostenibile.

Christopher Johnson 13/03/2025 | 12:02
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La vittoria del presidente Donald Trump alle elezioni dello scorso anno ha inizialmente spinto gli investitori globali a puntare sulle azioni statunitensi. Ma a causa dei dazi che hanno scatenato i timori di una recessione negli Stati Uniti e delle vendite che hanno colpito i titoli tecnologici, l’equity del Vecchio continente sta sovraperformando quello Usa da inizio anno.

I piani di spesa annunciati dal nuovo governo tedesco e la rinnovata attenzione per la difesa europea hanno contribuito ad aumentare le valutazioni del settore. Mentre i titoli bancari della regione, a dispetto dei tagli dei tassi di interesse, hanno continuato a sovraperformare sostenuti da valutazioni più basse rispetto ai competitor d’oltreoceano.

“Che ne abbia avuto o meno l’intenzione, Trump ha probabilmente creato le condizioni per un periodo di rinascita europea. E questo è esattamente ciò di cui l’Europa ha bisogno. Ha bisogno che i loro politici si uniscano”, afferma Will James, gestore del fondo Guinness European Equity Income Fund, valutato con un Morningstar Medalist Rating di Bronze.

Da inizio anno, l’indice Morningstar Europe Index, che include anche le azioni quotate sui listini del Regno Unito, è salito di oltre il 6% (in EUR), battendo l’indice Morningstar US Market Index, in calo del 5% (in USD).

Anche i titoli del Regno Unito hanno beneficiato del rally, con l’indice Morningstar UK che ha registrato un guadagno del 4% nel 2025.

L’Europa si prepara a difendersi da sola

I titoli della difesa sono stati i principali protagonisti di questo rally del mercato europeo, in quanto paesi come il Regno Unito e la Germania si sono impegnati ad aumentare drasticamente la spesa militare, spinti da segnali che mettono in dubbio l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza europea.

Patrick Farrell, chief investment officer di Charles Stanley, è un investitore di lungo termine nella società britannica BAE Systems BA, attiva nel settore aerospaziale, della difesa e della sicurezza informatica. Farrell osserva che l’elevata domanda di hardware militare ha allungato la lista di ordinativi per le aziende del settore, ma a suo avviso BAE ha la capacità di far fronte a questi ordini extra.

Da un anno all’altro, le azioni BAE sono salite del 36% e ora vengono scambiate a GBP15,74, leggermente al di sopra della stima del fair value di Morningstar, pari a GBP15,50.

L’azienda, che vende molti dei suoi prodotti negli Stati Uniti, potrebbe essere danneggiata dai tagli al bilancio del Pentagono previsti dal Presidente Trump, ma Farrell ritiene che l’aumento della spesa militare europea compenserà eventuali cali da parte degli Stati Uniti.

Quali titoli europei della difesa stanno beneficiando del rally?

Tra le holding del fondo Waverton European Continental Growth Fund, valutato con un Morningstar Medalist Rating di Silver, due titoli del settore difesa sono stati i migliori in termini di performance.

Christopher Garsten, co-portfolio manager del fondo, è ottimista sul futuro andamento del titolo norvegese della difesa Kongsberg Gruppen KOG, che pesa per il 3,67% sull’attivo gestito del fondo.

Kongsberg è in rialzo di oltre il 25% su base annua e attualmente viene scambiata al di sopra della stima del fair value di Morningstar, pari a NOK1.270.

Anche l’azienda spagnola di informatica e sistemi di difesa Indra Sistemas IDA è presente nel fondo, con una quota del 2,31%.

Nel 2024 la Spagna ha speso solo l'1,3% del PIL per la difesa, ma con la corsa al riarmo in Europa, Garsten ritiene che Indra, una società fondata dal governo spagnolo, sarà uno dei principali beneficiari dell’aumento della spesa per la difesa.

“L’unica avvertenza sui titoli della difesa è che l’Europa ha avuto un lungo periodo in cui ha speso molto poco. Per questo motivo riteniamo che molte aziende producano degli apparecchi che erano ottimi per combattere la Seconda Guerra Mondiale, ma che forse non sono adatti per affrontare una eventuale Terza”, afferma Garsten.

La Germania si impegna a spendere molto per la difesa

Per Will James, portfolio manager del fondo Guinness European Equity Income Fund, l’aumento della spesa per la difesa da parte dei governi europei non è l’unico motore della corsa al rialzo dei listini del Vecchio continente.

“Ciò che è importante oggi è il fatto che la Germania, il paese più prudente dal punto di vista fiscale in Europa, ha improvvisamente invertito la rotta e ha detto che aumenterà gli investimenti“, afferma James.

“Il fondo per le infrastrutture si concentrerà su trasporti, investimenti ospedalieri, infrastrutture energetiche, istruzione, scienza, ricerca e sviluppo e digitalizzazione”.

James ritiene che tre titoli francesi, Legrand LR, Capgemini CAP, e Kaufman & Broad 3GH, beneficeranno dell’impegno della Germania ad aumentare la spesa pubblica, che si prevede avrà un effetto a catena in tutto il continente. Il gestore spiega che Legrand e Kaufman traggono vantaggio dall’aumento dei livelli di spesa per le infrastrutture in Europa, mentre il fatturato della società di consulenza Capgemini è influendato dalla fiducia delle aziende.

Anche i titoli bancari europei sovraperformano

Anche i titoli bancari europei stanno viaggiando a gonfie vele, poiché continuano a beneficiare dei tassi di interesse elevati nonostante i recenti tagli della Bank of England e della Banca Centrale Europea.

Matthew Bennison, UK equity fund manager per Schroders, osserva la recente sovraperformance dei titoli bancari europei rispetto ai Magnifici Sette americani.

Standard Chartered STAN è la posizione attiva più consistente tra i titoli azionari britannici selezionati da Bennison.

La banca, che è focalizzata sui mercati emergenti, è salita del 17% quest’anno e il prezzo delle sue azioni è in linea con la stima del fair value di Morningstar di GBP11,71.

“Standard Chartered offre una maggiore esposizione internazionale rispetto ad altri titoli del settore e ha un buon profilo di crescita di lungo periodo perché vende in mercati in crescita come quello asiatico”, afferma Bennison.

Anche le banche europee si stanno dimostrando resilienti nonostante una serie di tagli dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea.

Pilar Lloret-Martinez, gestore del fondo spagnolo NAO Europa Responsable Fund, valutato con un Morningstar Medalist Rating di Bronze, è ottimista sul titolo Intesa Sanpaolo ISP, che pesa per il 4,36% dell’attivo gestito del fondo.

“I risultati delle banche sono rimasti positivi nonostante ci si aspettasse un loro peggioramento a causa del taglio dei tassi. Ma le banche europee stanno andando molto bene, soprattutto quelle più aggressive”.

Il prezzo delle azioni di Intesa è salito di circa il 25% da inizio anno e ora il titolo è scambiato su valori più alti rispetto al fair value Morningstar di EUR3,50.


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