Le azioni hanno continuato a scendere questa settimana, mandando il Morningstar US Market Index in territorio di correzione. Nelle ultime settimane, le crescenti ansie legate ai dazi, al rallentamento della crescita economica e all’esaurimento dell’operazione di crescita delle mega-capitali hanno spinto i titoli in forte ribasso.
Nel gergo di Wall Street, una correzione si verifica quando i titoli scendono di oltre il 10% rispetto al loro recente massimo. Le perdite superiori al 20% costituiscono un mercato orso. L’indice di mercato statunitense ha raggiunto il suo ultimo massimo intraday il 19 febbraio. Alla chiusura di giovedì 13 marzo, era sceso del 10,45% da quel record.
I titoli tecnologici hanno guidato il ribasso, con perdite che hanno raggiunto il territorio di correzione. Il Morningstar US Technology Index è in calo del 15,2% dal picco intraday raggiunto il 26 dicembre. L’indice S&P 500, invece, è in calo del 10,2% rispetto al massimo storico intraday del 19 febbraio.
I dazi pesano sui mercati
I timori per le tariffe sono stati al centro dell’attenzione degli investitori nelle ultime settimane, mentre i mercati lottano per adeguarsi ai dazi che l’amministrazione Trump sta attuando - o minacciando di attuare - nell’ambito di una drastica revisione della politica commerciale statunitense. Tali tariffe includono ulteriori tasse sulla Cina e nuove tasse sostanziali del 25% sui beni importati da Canada e Messico, alcune delle quali sono state rinviate al mese prossimo. Trump ha anche suggerito l’intenzione di imporre nuove e sostanziali tariffe sulle merci provenienti dall’Europa.
Gli analisti sostengono che i dazi, se si materializzeranno, peseranno molto sul mercato azionario e sull’economia degli Stati Uniti. “Per quanto riguarda le azioni statunitensi, saranno le aziende coinvolte nei settori dei beni di consumo e dell’industria a subire l’impatto maggiore. In Europa, un aumento sostanziale dei prezzi di molti di questi beni indurrà i consumatori ad acquistare prodotti alternativi all’interno dell’eurozona o altrove”, spiega lo strategist di Morningstar Michael Field.
Wall Street è ancora positiva dal 2023
Il recente crollo arriva dopo oltre due anni di forti guadagni del mercato americano, trainati in gran parte dai titoli tecnologici a grande capitalizzazione e dal boom dell’intelligenza artificiale. Negli ultimi 12 mesi, l’indice di mercato statunitense ha registrato un rendimento dell'8,9% fino a mercoledì 12 marzo). Dall’inizio del 2023, le azioni sono aumentate di quasi il 50%.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.