Metriche chiave di Morningstar per UniCredit UCG
Analyst: Johann Scholtz, CFA
- Morningstar Rating: ★★
- Fair Value Estimate: EUR 35.00
- Morningstar Uncertainty Rating: High
- Economic Moat: None
Metriche chiave di Morningstar per Commerzbank CBK
Analyst: Niklas Kammer, CFA
- Morningstar Rating: ★★
- Fair Value Estimate: EUR 19.60
- Morningstar Uncertainty Rating: High
- Economic Moat: None
UniCredit UCG ha ricevuto il via libera dalla Banca Centrale Europea per portare la sua partecipazione in Commerzbank CBK al 29,9%, consentendo all’istituto di credito italiano di progredire nei suoi sforzi per una potenziale acquisizione.
Manteniamo le nostre stime sul fair value di Commerzbank e UniCredit rispettivamente a 19,60 e 35 euro. In precedenza avevamo assegnato un’alta probabilità di una decisione positiva della BCE. UniCredit ritiene che la decisione di estendere la propria partecipazione in Commerzbank oltre l’attuale 29,9% sarà probabilmente presa nel 2026, citando le discussioni con l’antitrust e gli azionisti chiave per estendere la tempistica. Prevediamo che gli sforzi di Commerzbank per mantenere la propria indipendenza si accelereranno ulteriormente.
Perché potrebbero esserci altre M&A nel settore bancario?
La decisione della BCE ha implicazioni anche al di là dell’operazione UniCredit-Commerzbank. La posizione positiva della BCE su una fusione transfrontaliera tra due banche europee a grande capitalizzazione potrebbe spingere altre banche europee a cercare una crescita per vie esterne al di fuori dei confini nazionali. Anche se è difficile prevedere le potenziali aggregazioni, riteniamo che le banche potrebbero guardare alle fusioni transfrontaliere come potenziali vie di crescita.
L’incremento della spesa pubblica in Europa sta migliorando le previsioni di crescita economica, il che è positivo per le banche, ma poiché riteniamo che queste dinamiche siano già state prezzate, le fusioni e le acquisizioni potrebbero diventare allettanti per il management delle banche per costruire la loro storia azionaria.
Non saremmo sorpresi di vedere più tentativi di aggregazione annunciati nel corso del prossimo anno, motivati con vantaggi di scala e sinergie di costo, in particolare nei segmenti delle operazioni di back-office. Queste operazioni accrescerebbero i livelli di redditività e potenzialmente la distribuzione di dividendi agli azionisti.
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