Il consiglio di amministrazione di Hera HER approverà il bilancio 2024 il prossimo 26 marzo. Le attese sono superiori alle aspettative che c’erano all’inizio dello scorso anno, grazie a una crescita organica solida e una gestione efficiente delle risorse. Il mercato ha accompagnato gli ultimi 12 mesi della multiutility con cuore a Bologna e operativa sia nel nordest sia nel centro Italia, premiandola con un rialzo del 20% a 3,92 euro che ha portato la capitalizzazione non troppo lontano dal traguardo dei 6 miliardi di euro (al 24 marzo).
In parallelo, l’azienda ha presentato al mercato un nuovo piano industriale al 2028, che prevede investimenti per oltre 5 miliardi di euro con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica e rafforzare la resilienza di reti e impianti.
Le anticipazioni sui conti del 2024
L’esercizio appena concluso è stato il primo anno del nuovo piano industriale e ha confermato la solidità del modello di business di Hera. Qualche anticipazione è arrivata nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale tenuta a gennaio quando l’azienda ha condiviso col mercato il nuovo piano fino al 2028. Le indicazioni preliminari di Hera per il 2024 mostrano un miglioramento dell’EBITDA rettificato di circa il 4% a 1,55 miliardi di euro e una leva finanziaria costante.
“L’EBITDA 2024 ha superato i 1,55 miliardi di euro, andando oltre le attese del consensus degli analisti e segnando una crescita di oltre 50 milioni rispetto ai 1,495 miliardi del 2023. Se depurato dai contributi non ricorrenti del 2023, il miglioramento è ancora più significativo”, ha dichiarato il presidente della società, Cristian Fabbri.
Le strategie di crescita al 2028
Guardando al futuro e quindi stando al nuovo piano, entro il 2028 Hera prevede di raggiungere un EBITDA di 1,7 miliardi. La crescita organica contribuirà per circa 375 milioni, mentre le operazioni di M&A aggiungeranno altri 100 milioni. Si prevede che l’utile per azioni (EPS) cresca a un tasso annuo di crescita composto (CAGR) 2023-2028 del 6% e raggiunga 0,34 euro nel 2028. La società ha rivisto in meglio la politica dei dividendi, con un dividendo annuale in crescita fino a 0,17 euro: nel 2028 risulterà in aumento del 21% rispetto al dividendo 2023.
Nel complesso il piano industriale 2024-2028 presenta un grande focus su sostenibilità e innovazione. Si fonda, infatti, sulla creazione di valore condiviso con tutti gli stakeholder, con un aumento del 30% degli utili e una quota del 66% di EBITDA derivante da attività sostenibili. “Gli investimenti previsti, pari a 5,1 miliardi di euro, segnano un incremento del 46% rispetto al quinquennio precedente e saranno destinati a progetti di sostenibilità e potenziamento infrastrutturale”, ha spiegato Fabbri.
Tra le iniziative più rilevanti in questo primo trimestre del 2025, spicca l’inaugurazione di FIB3R, un impianto all’avanguardia per la rigenerazione della fibra di carbonio, situato a Imola, in provincia di Bologna. Questo progetto, co-finanziato dall’Unione Europea, punta a recuperare la fibra di carbonio e riutilizzarla, riducendo l’utilizzo di fibra vergine e quindi l’impatto ambientale che sarebbe necessario per produrla. I settori industriali interessati a questa eccellenza vanno dall’automotive all’aerospaziale, dalla nautica all’arredo, fino al tessile e alla moda.
Cosa pensano gli analisti del titolo Hera?
Alla luce delle prime indicazioni su come può essere finito il 2024 dell’utility rilasciate al momento della presentazione del nuovo piano industriale e delle nuove prospettive di crescita, le principali case di investimento hanno aggiornato le loro valutazioni su Hera. Mediobanca ha alzato il target price a 4,5 euro, mentre Intesa Sanpaolo e AlphaValue hanno confermato la raccomandazione “buy”, rispettivamente con target price di 4 e 4,64 euro. Equita Sim e Banca Akros sono posizionate su target più cauti a 3,7 e 3,8 euro. In generale, gli esperti apprezzano la capacità di Hera di consolidare il mercato dei rifiuti industriali e di espandere la propria presenza nel segmento waste, confermando il ruolo strategico del gruppo nel panorama delle multiutility europee.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.