I mercati azionari europei hanno registrato un’impennata nel 2025 e la loro performance relativa è stata ancora migliore, dato che gli altri listini azionari hanno registrato un calo nello stesso periodo. La domanda che ci si pone ora è quali sono le prospettive per le azioni europee nei mesi a venire.
Due sono i potenziali driver dell’andamento dei listini azionari nel prossimo futuro: la valutazione e il momentum.
Nel quarto trimestre del 2024, le azioni europee erano scambiate con un tasso di sconto del 5% rispetto alla nostra stima di fair value. Ciò non lasciava un enorme margine di rialzo. Ma rispetto al mercato USA, che in quel periodo era scambiato con un premio di circa la stessa entità, i mercati europei sembravano una proposta interessante.
Il rally delle azioni europee di quest’anno ha avuto l’effetto di far salire le valutazioni, avvicinandole alla nostra stima di fair value. Attualmente, il mercato europeo è scontato solo del 2% rispetto alla nostra stima del fair value. Gli investitori non dovrebbero quindi aspettarsi un altro rally nei prossimi mesi.
L’investitore Howard Marks ha descritto una volta i mercati azionari come un pendolo, che oscilla da sopravvalutato a sottovalutato, passando poco tempo al centro. Tuttavia, anche se i mercati sono ora essenzialmente valutati in modo equo, ciò non significa che gli investitori smetteranno improvvisamente di riversare denaro nelle azioni europee.
L’economia della regione è in miglioramento
Nell’ultimo trimestre, le condizioni macroeconomiche sono migliorate rendendo le prospettive delle azioni europee ancora più interessanti:
- L’inflazione europea si è attestata al 2,2% a marzo, il livello più basso del mondo occidentale, e ora l’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea è a portata di mano.
- I tassi di interesse in Europa sono stati ridotti al 2,5% e le previsioni indicano un taglio di altri 50 punti base entro la fine dell’anno. Questo dato si confronta positivamente con quello degli Stati Uniti, dove i tassi sono ancora al 4,5%.
- Nel 2024, l’Europa ha registrato una crescita del PIL di appena lo 0,9%, rispetto al 2,8% degli Stati Uniti. Ma le previsioni per il 2025 indicano un divario molto più ridotto. L’asset manager Vanguard prevede che nel 2025 l’Europa crescerà dell’1,6%, appena 10 punti base in meno rispetto alle previsioni degli Stati Uniti.
Se a ciò si aggiunge il recente annuncio del pacchetto di investimenti infrastrutturali in Germania, il flusso di notizie per l’Europa appare al momento piuttosto positivo. Il progetto di legge tedesco dovrebbe comportare una spesa aggiuntiva di 500 miliardi di euro a beneficio dell’economia nazionale, che potrebbe ovviamente avere effetti positivi su tutta l’Europa.
Per rendere meglio l’idea, l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti aveva un valore complessivo di 900 miliardi di dollari (741 miliardi di euro), ma distribuito su un’economia e una popolazione molto più ampie.
I settori da tenere sotto la lente nel secondo trimestre
Settore della difesa: Il recente pacchetto tedesco di investimenti nella difesa e nelle infrastrutture ha solo rafforzato il vento di coda del settore. Il mercato si sta lentamente abituando alla realtà dell’aumento della spesa per la difesa da parte dei governi, ma riteniamo che il rally sia ancora lungo.
Inoltre, il mercato sembra avere sottovalutato l’impatto a lungo termine della guerra in Ucraina. Anche se il conflitto finisse domani, la Germania impiegherebbe probabilmente un decennio per rifornirsi delle munizioni fornite all’Ucraina.
L’aumento proposto della spesa per la difesa non è un fenomeno di breve o medio termine; gli analisti di Morningstar prevedono una spesa di circa il 3% del PIL fino al 2032.
Le azioni Rheinmetall RHM sono già salite del 120% nel 2025, ma gli analisti di Morningstar hanno appena alzato la stima del fair value a EUR 2.200. Questo significa che prevediamo un upside di due terzi rispetto all’attuale prezzo dell’azione.
Settore auto: il comparto automobilistico è un altro settore che potrebbe vedere un rialzo nei prossimi mesi. Titoli come Volkswagen VOW sono stati messi a dura prova nelle ultime settimane, da ultimo con l’annuncio dei dazi USA. Il settore versa in cattive acque, ma a questo punto qualsiasi buona notizia potrebbe riportare l’ago della bilancia in territorio positivo. In particolare, riteniamo che il pacchetto di infrastrutture tedesco possa essere un catalizzatore. I produttori di auto si lamentano da tempo del fatto che le infrastrutture non siano state sufficientemente finanziate, quindi i cambiamenti in questo ambito potrebbero essere un primo passo per rilanciare il settore.
Guardare alle valutazioni aiuta a trovare opportunità interessanti, ma queste non sono di grande aiuto in termini di timing sui mercati. Vediamo, comunque, dei catalizzatori positivi per alcuni settori che appaiono a buon mercato.
Settore dei beni di consumo: Segnaliamo le industrie della birra e dei produttori di distillati. I dazi di Trump non hanno fatto bene ai produttori di distillati, con Diageo DGE in calo del 20% da inizio anno. Nel frattempo, i produttori di birra sono ancora alle prese con il crollo della domanda post-pandemia. La buona notizia, tuttavia, è che le valutazioni in entrambi i settori sono ora molto interessanti. Il calo dei tassi d’interesse in Europa dovrebbe stimolare la spesa dei consumatori nei prossimi mesi, mentre la riduzione dell’inflazione dovrebbe attenuare ulteriormente la pressione sui costi dei fattori produttivi che ha afflitto molte di queste aziende.
Settore delle utility: il comparto ha sottoperformato il mercato nel primo trimestre, ma vediamo che il contesto normativo in alcune parti d’Europa sta migliorando, in particolare in Spagna e Germania. Inoltre, il calo dei tassi d’interesse nel secondo trimestre dovrebbe favorire questi titoli in due modi: innanzitutto in termini di minori costi per interessi sul debito, in secondo luogo perché rende i loro dividendi più interessanti rispetto ai titoli di Stato. Vediamo opportunità nelle utilities diversificate, nei produttori di energia e naturalmente nelle rinnovabili.
Attesa una volatilità più alta nel secondo trimestre
Alcuni dei rischi che gli investitori hanno affrontato nel primo trimestre, come le elezioni tedesche, sono diminuiti, altri no. La minaccia di una guerra commerciale con gli Stati Uniti è aumentata, con alcuni colpi già sferrati da entrambe le parti. Non è detto che finisca qui, quindi crediamo che gli investitori debbano prepararsi a una maggiore volatilità.
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