I titoli europei chiudono la seduta di lunedì 7 aprile in ribasso, continuando il peggior crollo dall’inizio della pandemia di coronavirus, sull’incertezza sulle future mosse sulle politiche tariffarie.
L’indice Stoxx Europe 600 ha perso oltre il 4%, mentre in mattinata le azioni cinesi avevano segnato cali più marcati. I mercati statunitensi hanno aperto in netto ribasso, con un calo di quasi il 5% sul Nasdaq Composite e del 4,50% sull’indice S&P 500. Poi hanno ridotto le perdite, in una seduta che rimane volatile. Mentre scriviamo, l’indice Nasdaq segna -0,6% e l’S&P 500 -0,7%. L’indice Nasdaq Composite, a forte componente tecnologica, è entrato in un mercato ribassista venerdì, dopo essere sceso del 20% dal suo picco più recente. L’S&P 500 è per il momento al di sopra della soglia che lo separa dal mercato orso.
In un post sui social media di domenica, Trump è apparso intenzionato a mantenere la rotta con i dazi più gravosi degli Stati Uniti in oltre un secolo. “L’unico modo in cui questo problema può essere curato è con le TARIFFE, che ora stanno portando decine di miliardi di dollari negli Stati Uniti.
Gli investitori hanno paura di “comprare sui ribassi”
“Il sell off dei mercati non ha ancora raggiunto le stesse dimensioni di quello del marzo 2020, ma ha sconvolto gli investitori allo stesso modo”, ha dichiarato lunedì Michael Field, chief European markets strategist di Morningstar. “Una somiglianza chiave con quel periodo è la mancanza di visibilità sul fatto che le cose potrebbero peggiorare molto per i mercati globali prima di migliorare, dissuadendo gli investitori dall’acquistare sui ribassi”.
“La differenza fondamentale tra oggi e allora, tuttavia, è che la situazione attuale è interamente causata dall’uomo e in teoria potrebbe essere risolta da un giorno all’altro. Se l’ottimismo che si respira in questa situazione supererà il rischio che il nostro sistema commerciale globale venga definitivamente stravolto, questo determinerà la direzione del mercato da qui in poi”.
Azioni cinesi, ribasso storico
Un drammatico crollo delle azioni asiatiche ha preceduto i cali relativamente meno forti dei titoli europei e statunitensi, con l’indice Hang Seng di Hong Kong che ha chiuso la sessione con un calo del 13,2%, la peggiore performance dalla crisi finanziaria asiatica del 1997.
L’indice continentale CSI 300 è sceso del 7% rispetto a venerdì, mentre il benchmark giapponese Nikkei 225 ha terminato la sessione in ribasso del 7,8% e il KOSPI della Corea del Sud è sceso del 5,6%.
Borse europee in ribasso
L’indice Stoxx Europe 600 ha perso oltre il 4% nella seduta di lunedì.
L’indice del settore dei servizi finanziari Stoxx 600 ha sottoperformato il principale benchmark, trainato al ribasso dalle società di private equity come Bridgepoint BPT e Partners Group PGHN. Anche i titoli energetici sono scesi per il calo del prezzo del petrolio.
Quanto è lontana Piazza Affari dal mercato orso?
Lunedì 7 aprile, l’indice FTSE Mib ha perso il 5,4%, a causa soprattutto delle vendite su Recordati REC (-8,5%), A2A A2A (-8,2%) ed ENI ENI (-7,7%). E’ stata ancora una giornata difficile per le banche.
Piazza Affari è ai minimi da agosto 2024. Da inizio anno, l’indice Morningstar Italy ha quasi azzerato i guadagni. Dal picco del 2025 - raggiunto il 19 marzo - a venerdì scorso, Piazza Affari ha perso oltre l’11%, mentre nell’ultimo mese è scesa del 14,6% e si avvicina al territorio di mercato orso, che si verifica con un ribasso del 20% dai massimi più recenti.
Sunniva Kolostyak e Sara Silano hanno contribuito all’articolo.
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