Piazza Affari: i titoli più colpiti dal sell off dopo i dazi

Stellantis, Eni e Tenaris sono tra le azioni che sono scese di più dal 2 aprile.

Francesco Lavecchia 09/04/2025 | 16:45
Facebook Twitter LinkedIn

Bandiera dell'Italia con grafici economici

I dazi sui beni e servizi europei imposti dall’amministrazione Trump hanno colpito duramente i titoli azionari italiani. Dal giorno dell’annuncio delle tariffe USA, il 2 aprile scorso, l’indice Morningstar Italy ha ceduto il 10,22%, sottoperformando l’indice della regione di circa 100 punti base, e a registrare le perdite più elevate sono stati i titoli maggiormente esposti al ciclo economico.

I titoli più colpiti dal selloff

Stellantis STLAM guida i ribassi di Piazza Affari con un calo del 20,08% dal 2 aprile. La casa automobilistica italiana ha visto deprezzare il valore delle sue azioni del 60% negli ultimi 12 mesi, in seguito alle difficoltà del settore auto in Europa e ai negativi dati sulle immatricolazioni, ma il tonfo registrato nelle ultime 5 sedute di Borsa dal titolo è da attribuire alla forte esposizione dell’azienda al mercato americano.

Secondo Rella Suskin, analista azionaria di Morningstar, la maggior parte delle case automobilistiche europee aveva aumentato la propria esposizione agli Stati Uniti per compensare il calo delle vendite in Europa e Cina. Per questo motivo, aggiunge l’analista, i dazi hanno un effetto negativo sulle vendite. Nello specifico, Stellantis è una delle aziende del settore più esposte agli USA, che pesano per circa il 50% sul suo fatturato.

Tenaris TEN ha ceduto il 19,83% nel periodo considerato. L’azienda italiana è fortemente esposta agli USA, dato che ricava il 44% del suo giro d’affari in Nord America, e ha anche pagato il tonfo del barile, il cui prezzo è sceso di circa il 20% rompendo la soglia dei 60 dollari. La brusca discesa del prezzo del petrolio, innescata dai timori di una frenata della crescita globale e della domanda di energia, ha colpito anche le quotazioni di Eni ENI, scese negli ultimi cinque giorni del 17,45%.

Tra i cinque maggiori ribassi sui listini di Piazza Affari ci sono altri due titoli legati al ciclo economico come Mediobanca MB e Prysmian PRY. Le azioni della banca italiana hanno perso il 18,44%, sottoperformando il benchmark delle società finanziarie della regione (-12,20%). Prysmian ha ceduto il 17,51% dall’annuncio dei dazi nonostante l’azienda abbia voluto giocare d’anticipo cercando di tranquillizzare gli investitori sul fatto che Prysmian è da considerarsi un produttore locale negli Stati Uniti, quindi non interessata da eventuali tariffe.

I titoli che hanno perso di meno

I titoli del settore farmaceutico si sono dimostrati resilienti dopo la prima ondata di annunci dei dazi, ma nella giornata di mercoledì hanno registrato perdite significative sulla minaccia di Trump di dazi sui farmaci. Diasorin DIA, che fino a ieri aveva un bilancio positivo delle ultime cinque sedute, oggi perde il 2,30%. Anche Recordati e Amplifon accusano il colpo del flusso di nuove notizie.

Il gruppo dei cinque titoli meno colpiti dalle vendite su Piazza Affari conta anche due utility: Snam SRG e Terna TRN. Sebbene il comparto potrebbe essere costretto a fare i conti con il calo dei prezzi di gas ed energia elettrica, innescato da un eventuale rallentamento dell’economia globale, le due aziende italiane operano sul mercato domestico e dunque non sono esposte ai dazi USA.

Anche Campari CPR è riuscita a limitare i danni cedendo solo lo 0,91%. In un loro report, gli analisti di Equita Sim fanno riferimento alle indiscrezioni riportate dal Financial Times, secondo cui l’Ue escluderà il bourbon, il vino e i prodotti caseari dalla lista di tariffe ritorsive contro gli Stati Uniti. Questa mossa dell’Ue, aggiungono gli analisti, potrebbe portare l’amministrazione statunitense a un atteggiamento più benevolo nei confronti dell’industria europea di vino e alcolici e dunque giocare a favore del gruppo Campari.

Cosa è successo in Europa

Le recenti tendenze in atto sui listini di Piazza Affari sono in linea con quelle in atto sulle altre Borse del Vecchio continente. Guardando alle performance dei settori europei, si nota come i comparti meno esposti al ciclo economico come quello consumer defensive, delle utility e delle telecomunicazioni siano tra quelli che hanno sofferto meno il selloff innescato dai dazi di Trump. Al contrario, energetici, bancari e industriali sono stati i titoli che hanno riportato le perdite maggiori.


L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2025 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures