Il titolo Novo Nordisk è a sconto dopo il selloff?

Novo Nordisk ha perso oltre il 50% della sua capitalizzazione di mercato dal picco di giugno 2024.

Johanna Englundh 10/04/2025 | 11:01
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Logo Novo nordisk su bandiere sventolanti

Pioniera nella cura del diabete, Novo Nordisk NOVO B detiene il 34% del mercato dei trattamenti per il diabete, che supera gli USD 80 miliardi, e circa la metà del mercato dell’insulina, che a sua volta vale più di USD 15 miliardi. Fino al 24 marzo, Novo Nordisk deteneva anche lo scettro di società europea con la più alta capitalizzazione di mercato, anche se ora è stata superata dal gigante tedesco del software SAP.

“Nonostante sia una delle uniche due aziende biofarmaceutiche a fornire le popolari terapie GLP-1 per i pazienti affetti da diabete e obesità, le azioni Novo sono crollate da dicembre”, afferma Karen Andersen, director of equity and credit research di Morningstar.

Metriche chiave di Morningstar per Novo Nordisk


Perché il titolo Novo Nordisk è sceso così tanto?

Il crollo del prezzo delle azioni Novo Nordisk arriva dopo un lungo e impressionante rally. Nei tre anni che hanno preceduto il picco di valutazione del giugno 2024, il titolo ha registrato un’impennata del 300% e la sua capitalizzazione di mercato ha superato le dimensioni dell’economia danese. Alla chiusura della seduta di contrattazioni dello scorso 8 aprile, il prezzo delle azioni dell’azienda danese era sceso a DKK 434,04, il livello più basso dal novembre 2022, registrando un calo del 58% rispetto al massimo storico del giugno 2024. Il mese di marzo ha fatto segnare la peggiore performance mensile del titolo dal luglio 2002 con una perdita del 27%.

Andersen afferma che il primo colpo alle quotazioni di Novo è stato dato dai dati deludenti della fase 3 del farmaco CagriSema. “Questo farmaco avrebbe dovuto superare Zepbound di Lilly e offrire ai pazienti una perdita di peso ancora maggiore e forse minori problemi di tollerabilità”.

“Mentre siamo ancora in attesa di nuovi dati comparativi tra i due farmaci (probabilmente all’inizio del 2026), i dati di questo studio di dicembre e di un altro studio del mese scorso indicano un’efficacia probabilmente più simile a quella di Zepbound”, aggiunge.

Quando CagriSema sarà lanciato nel 2027, Andersen sostiene che Zepbound potrebbe essere talmente radicato che un nuovo prodotto con un’efficacia simile potrebbe faticare a guadagnare quote di mercato. Inoltre, sta aumentando il rischio politico rappresentato dall’esposizione agli Stati Uniti.

“Innanzitutto, nel 2027 c’è la negoziazione con il programma Medicare per il farmaco semaglutide Wegovy/Ozempic/Rybelsus. Non è chiaro fino a che punto l’amministrazione Trump e il nuovo capo del CMS Mehmet Oz porteranno avanti questa negoziazione, ma potrebbe comportare una pressione significativa sui prezzi.

“In secondo luogo, le preoccupazioni relative ai dazi non hanno pesato solo su Novo, ma sulla maggior parte delle grandi aziende farmaceutiche. La maggior parte delle società, compresa Novo, produce in Europa, il che le rende vulnerabili ai dazi sulle importazioni negli Stati Uniti”.

Mercoledì il presidente Donald Trump ha annunciato tariffe del 20% su beni e servizi europei, ma poiché Novo ha già una presenza produttiva significativa negli Stati Uniti, destinata a crescere in modo sostanziale nel 2026 grazie alla disponibilità di ulteriore capacità derivanti dalla recente acquisizione di Catalent, Andersen ritiene che questo dovrebbe in qualche modo proteggere l’azienda.

La valutazione di Novo Nordisk

Alle attuali quotazioni di mercato, Andersen ritiene che il titolo Novo sia sottovalutato, con uno sconto del 32% rispetto al fair value stimato di DKK 640 (dati all’8 aprile 2025).

“Il mercato non tiene conto della domanda a lungo termine dei prodotti cardiometabolici di Novo per il diabete, l’obesità e altre nuove indicazioni”, afferma l’esperta, aggiungendo che anche se CagriSema dovesse rivelarsi un fallimento commerciale, il programma sull’amicretina dell’azienda (che potrebbe entrare nella fase 3 quest’anno) sembra molto promettente e Novo sta concedendo in licenza diversi altri tipi di farmaci che potrebbero essere complementari alla sua pipeline interna.

“Novo è un’azienda che ha un’ottima esperienza nel rimanere concentrata su una solida strategia a lungo termine. Dunque, le recenti vendite rappresentano un’opportunità per prendere posizione sul titolo che ha un economic moat di wide”.

Economic moat

I forti asset intangibili di Novo Nordisk nel settore del diabete e delle malattie cardiometaboliche correlate, come l’obesità, conferiscono all’azienda un economic moat di wide che promette di proteggere la redditività nel lungo periodo. Una strategia di ricerca e sviluppo mirata consente all’azienda di estendere ripetutamente la protezione dei brevetti attraverso l’innovazione. Tecniche di produzione efficienti ed economie di scala hanno permesso all’attività di Novo nel settore dell’insulina di garantire una forte redditività globale, qualità che condivide con gli altri due unici operatori mondiali nel settore dell’insulina come Sanofi ed Eli Lilly.

Fair value del titolo

Abbiamo alzato la nostra stima di fair value per Novo Nordisk a DKK 640 per azione da DKK 600 in seguito alle solide prospettive del management per il 2025, che probabilmente riflettono una crescita dell’offerta di GLP-1 più forte di quella che avevamo ipotizzato in precedenza.

Prevediamo che entro il 2031, prima della scadenza del brevetto di semaglutide nel 2032, Novo guadagnerà USD 75 miliardi su un mercato globale di oltre USD 200 miliardi di GLP-1 nel settore del diabete e dell’obesità, mentre Lilly sarà il principale concorrente dell’azienda. La crescita del GLP-1 è alla base delle nostre previsioni quinquennali di crescita del 14% del fatturato e del 16% degli utili fino al 2029.

Rischio e incertezza

Assegniamo a Novo Nordisk un Morningstar Uncertainty Rating di High (alto) a causa della pressione sui prezzi e della crescente dipendenza dalla classe GLP-1, in forte crescita, che aggiungono volatilità ai potenziali flussi di cassa. Novo Nordisk realizza circa il 57% delle sue vendite sul mercato statunitense, il che le conferisce un’esposizione significativa ai cambiamenti della politica commerciale americana.


L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.

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Info autore

Johanna Englundh  è un editore per Morningstar in Svezia.

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