Il settore del lusso si trova in un periodo complesso, segnato dalle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti su determinati prodotti europei, pur non mancando segnali di vivacità come la notizia dell’acquisizione di Versace da parte di Prada. In un contesto di incertezze, Brunello Cucinelli BC e Moncler MONC affrontano in questo 2025 una sfida significativa: come adattarsi a questi nuovi costi senza compromettere la qualità che ha reso i loro brand un simbolo del lusso globale?
Una prima risposta potrebbe arrivare da entrambe le aziende in occasione dell’imminente e attesissima approvazione (e successiva pubblicazione) dei risultati finanziari del primo trimestre dell’anno il prossimo 16 aprile 2025. I consigli di amministrazione delle due società convocati per quel giorno per l’approvazione dei conti sono infatti un appuntamento a cui gli analisti guardano con grande attenzione per capire come le dinamiche di mercato e le nuove tariffe - compresi i relativi recenti dietrofront decisi dagli Stati Uniti - stiano impattando sui loro ricavi e margini.
Intanto a Piazza Affari, Brunello Cucinelli e Moncler non sono rimasti immuni dalle vendite causate dalle turbolenze tariffarie. Dal 2 aprile, il primo ha perso circa il 9%, mentre Moncler ha segnato -8,2%. Mentre scriviamo, BC quota intorno a 94 euro, mentre MONC è a 53 euro.
Brunello Cucinelli, USA primo mercato
Per quanto visto finora, Brunello Cucinelli ha reagito ai nuovi dazi con ottimismo. Nonostante l’introduzione delle nuove tariffe, poi ridotte, l’azienda mantiene alta la propria fiducia e si prepara a fronteggiare le sfide con creatività. Il CEO, Brunello Cucinelli, ha sottolineato che l’azienda intende esplorare nuove opportunità senza mai abbassare il livello qualitativo dei suoi prodotti. Il mercato americano è il suo primo mercato e rappresenta circa il 37% del suo fatturato.
Quale sarà l’impatto dei dazi sui conti di Cucinelli?
In vista della pubblicazione dei risultati del primo trimestre, gli analisti di Equita Sim hanno rivisto le stime sugli utili del brand, segnalando che la crescita potrebbe rallentare, ma che il brand rimane resiliente. “Pensiamo che ancora una volta la performance di BC si confermerà al top del settore” hanno scritto gli esperti. La previsione è che la società del lusso possa aver segnato nel primo trimestre un incremento del fatturato di circa l’11% arrivando a 343 milioni di euro riflettendo il continuo slancio del brand. Per l’intero anno Equita Sim, che sul titolo ha giudizio “hold” con target price a 104 euro, ha limato la previsione di fatturato 2025 dell’1% e quella di Ebit e utile netto del 2%. Attenzione però: gli analisti si aspettano che i margini possano ulteriormente risentire dell’aumento dei costi legati ai dazi. “Queste stime non incorporano ancora il nuovo scenario dei dazi. Stimiamo che l’assorbimento dei nuovi dazi così come formulati a oggi richieda un aumento dei prezzi del 6-7% sul mercato Usa, che ci sembra l’approccio più probabile da parte della società, considerando il posizionamento nel lusso assoluto e una domanda tipicamente inelastica al prezzo”.
Da parte sua Banca Akros, nel ribadire la raccomandazione “buy”, hanno detto di aspettarsi per il primo trimestre ricavi netti pari a 339,5 milioni di euro (+10% a/a) sottolineando “il posizionamento unico del marchio e la bassa esposizione alla domanda cinese gli consentiranno di sovraperformare il mercato”. Gli esperti d Stifel, che hanno sul titolo giudizio “hold” e prezzo obiettivo a 120 euro, hanno invece evidenziato: “Crediamo che l’azienda resti fermamente nel campo dei vincitori di quota di mercato, con una crescita organica del 10% attesa nel primo trimestre” 2025, prevedendo ricavi a 341 milioni di euro.
Gli analisti di Morningstar attribuiscono al titolo BC uno Stock Rating di una stella, che indica che è sopravvalutato, con una stima del fair value di 64 euro, contro un consensus di 120 euro tra gli analisti monitorati da PitchBook.
Moncler, stime ridotte da parte degli analisti
Da parte sua, Moncler, pur mantenendo una posizione dominante nel settore del lusso, ha reagito ai dazi con una certa cautela. A pochi giorni dalla pubblicazione della trimestrale, Deutsche Bank ha abbassato da 67 a 60 euro il target price confermando la raccomandazione “hold”. Per l’intero settore lusso, gli analisti hanno ridotto a +2% le previsioni di crescita del settore a cambi costanti nel 2025 e a +5% quelle sul 2026.
Gli analisti di HSBC hanno ridotto le previsioni di EPS per il gruppo Moncler del 3% sul 2025, del 4% sul 2026 e del 5% sul 2026. A proposito delle attese sul primo trimestre, gli esperti di Stifel, nel limare il prezzo obiettivo a 62 euro da 63, hanno detto di attendersi per Moncler ricavi a 817 milioni di euro, con un -1% a cambi costanti. Banca Akros ha confermato la raccomandazione accumulate su Moncler. Gli analisti sottolineano che la società ha pubblicato le liste dei candidati al nuovo CDA ma che non c’è stata “nessuna novità rilevante”. Più in generale, Mediobanca ha sottolineato che Moncler dovrebbe essere meno impattata rispetto alla media del settore grazie alla sua sottopenetrazione negli Usa e al suo potere di prezzo.
Gli analisti di Morningstar attribuiscono al titolo Moncler uno Stock Rating di 3 stelle, che indica una quotazione in linea con la stima del fair value pari a 47,50 euro. Il dato si confronta con un target price medio di 64 euro da parte degli analisti monitorati da PitchBook.
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