Mercati azionari in ripresa dopo le esenzioni ai dazi sul tech

La terza settimana dall’annuncio dei dazi si apre con un rialzo dei mercati azionari europei e statunitensi.

Valerio Baselli 14/04/2025 | 16:42
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Collage illustration featuring a database center, semiconductors, and buildings within a pie chart.

I mercati azionari europei sono saliti lunedì grazie alla reazione degli investitori alla notizia di venerdì che l’amministrazione del presidente Donald Trump esenterà dai dazi smartphone, computer e altri prodotti elettronici.

Sia l’indice Morningstar Europe che lo Stoxx European 600 sono saliti di circa il 2,6%, spinti in particolare dai titoli dei settori energetico, finanziario e tecnologico.

Su Borsa Italiana, Telecom Italia TIT e Unipol UNI hanno guidato i rialzi, rispettivamente con un guadagno del 5,5% e del 5,3%.

I mercati azionari di Germania, Italia, Francia hanno tutti chiuso con rialzi tra il 2 e il 3%.

Anche i mercati azionari statunitensi hanno iniziato la sessione di lunedì in rialzo, per poi cambiare direzione: l’S&P 500 è salito dell’1,5% nelle prime fasi di contrattazione, ma ha ridotto questi guadagni nel giro di un paio d’ore. Alla chiusura del mercato europeo, il benchmark statunitense era salito solo dello 0,30%. La stessa traiettoria è stata seguita dal Nasdaq Composite, che era appena sopra lo zero dopo essere salito del 2,5% all’inizio della giornata.

I rendimenti dei Treasury statunitensi scendono leggermente, con il rendimento del titolo decennale al 4,42%, dal 4,46% di venerdì. Anche i rendimenti dei titoli dell’eurozona sono in calo, con il bund tedesco a 10 anni in ribasso al 2,51%, dal 2,56% di venerdì e il BTP a 10 anni al 3,68% dal 3,81%.

Sui mercati valutari, l’euro si mantiene sui massimi triennali di 1,135 dollari.

Il sollievo del mercato azionario è temporaneo?

L’amministrazione Trump ha dichiarato che l’esenzione è “temporanea” e la Cina ha risposto che “gli Stati Uniti hanno fatto un passo molto piccolo” per correggere il proprio “errore”.

“Nelle ultime settimane ci siamo resi conto della natura capricciosa della politica commerciale statunitense”, afferma Michael Field, chief European market strategist di Morningstar.

Prima dell’apertura dei mercati europei, il Nikkei 225 giapponese ha chiuso in rialzo dell’1,2%, dopo il significativo calo di venerdì scorso. Allo stesso tempo, l’indice Hang Seng ha chiuso in rialzo del 2,4%, la sua migliore performance giornaliera dal 18 marzo.

Le esenzioni tariffarie sono il primo passo dei negoziati commerciali?

Ci sono 20 categorie di prodotti elencate nelle linee guida della US Custom and Border Protection che sono apparentemente esenti dalla tariffa del 145% imposta da Trump sulle importazioni cinesi e dalla tariffa di base del 10% sulle importazioni da altri Paesi. Rimane in vigore una tariffa del 20% su tutte le merci cinesi.

Oltre agli smartphone e ai computer, la guida include esclusioni per altri dispositivi e componenti elettronici, tra cui semiconduttori, celle solari, schermi televisivi a schermo piatto, unità flash e schede di memoria.

Ufficialmente, la Casa Bianca ha dichiarato che le esenzioni sono state concesse perché Trump vuole garantire alle aziende il tempo necessario per spostare la produzione negli Stati Uniti.

Anche Trump ha aumentato la confusione domenica, con un post sui social media in cui affermava che “nessuno si sta tirando fuori dai guai”.

L’analista Stacy Rasgon di Bernstein Research ha scritto in una nota pubblicata domenica che, sebbene non sia chiaro quale sia il piano finale di Trump, queste esclusioni potrebbero fornire un’apertura per i negoziati.

La categoria più importante legata alla Cina è quella degli smartphone. Gli Stati Uniti hanno importato dalla Cina smartphone per un valore di oltre 41 miliardi di dollari nel 2024. Le azioni Apple hanno perso l’11% tra l’annuncio dei dazi da parte di Trump il 2 aprile e la chiusura di venerdì, data la forte impronta produttiva in Cina.


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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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