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Nvidia e titoli dei chip in calo per i nuovi limiti alle esportazioni USA

I titoli tecnologici sono sotto pressione a causa della guerra commerciale.

Ollie Smith 16/04/2025 | 10:19
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Illustrazioni a collage con un centro dati, mezzielementi e oggetti in un diagramma a quadri.

I mercati azionari europei hanno chiuso intorno alla parità mercoledì 16 aprile, dopo una partenza negativa a causa delle preoccupazioni sull’impatto delle restrizioni sui chip di Nvidia NVDA.

L’indice Stoxx Europe 600 ha terminato in calo dello 0,19% la seduta di mercoledì, in quanto gli investitori hanno reagito negativamente alla notizia che le restrizioni alle esportazioni di Nvidia potrebbero costarle fino a 5,5 miliardi di dollari. Le azioni dell’azienda sono in calo di circa il 6,5% mentre scriviamo. Il sentiment negativo si è rivelato contagioso per l’azienda olandese di apparecchiature per semiconduttori ASML ASML, il cui titolo ha perso circa il 6%.

Intanto, Wall Street è negativa alla chiusura delle Borse europee, con il Nasdaq-100 in ribasso dell’ 1,76% e l’indice S&P 500 dello 0,99%.

“Oggi c’è una rinnovata attenzione alle tensioni commerciali e alle conseguenze dei dazi sulle catene di approvvigionamento e sugli utili aziendali”, afferma Nicolò Bragazza, associate portfolio manager di Morningstar Investment Management.

“Inoltre, secondo la dichiarazione della Casa Bianca, i dazi sulla Cina sono ora del 245%. Questi timori sono stati rafforzati anche dalla perdita di prenotazioni nette da parte di ASML e dalla menzione da parte dell’azienda di una crescente incertezza riguardo alle tariffe e al più ampio panorama macroeconomico”.

A Piazza Affari, l’indice FTSE Mib ha chiuso a +0,62%, dopo essere stato in ribasso per quasi tutta la seduta, con Iveco IVG e Buzzi BZU tra i titoli peggiori. Male anche Leonardo LDO.

Sui mercati valutari il dollaro USA ha continuato la sua caduta contro l’euro ed è scambiato a 0,88 euro. Lo yield del Treasury americano a 30 anni è rimasto pressoché stabile.

“Nonostante il sell-off del dollaro e la rinnovata avversione al rischio, il mercato obbligazionario dei Treasury statunitensi finora sta scambiando come ci si aspetterebbe, con rendimenti più bassi, anche se il rendimento a 30 anni è quasi invariato, il che suggerisce un sentimento ancora fragile”, afferma Derek Halpenny, responsabile della ricerca, mercati globali EMEA e titoli internazionali di MUFG.

“Sono stati compiuti degli sforzi per rafforzare la fiducia nel mercato obbligazionario. I commenti di ieri del Segretario al Tesoro americano Scott Bessent potrebbero essere stati d’aiuto.

Bessent ha dichiarato che il Tesoro dispone di “una vasta gamma di strumenti che possiamo utilizzare”, come il riavvio dei programmi di riacquisto delle vecchie obbligazioni meno liquide per favorire la liquidità e migliorare le condizioni di mercato.

Scende la stima del fair value di Nvidia

Sulla scia delle ultime notizie su Nvidia, gli analisti di Morningstar hanno abbassato la stima del fair value del titolo dell’azienda a 125 dollari da 130 dollari, a causa della riduzione delle previsioni di ricavi in Cina.

“La Cina si è ridotta dal 20% a circa il 10% del fatturato di Nvidia e ora ci aspettiamo che si avvicini allo zero e non prevediamo un’inversione di tendenza a breve”, afferma Brian Colello, strategist azionario di Morningstar.

“I dazi e le tensioni geopolitiche rimangono una preoccupazione a breve e lungo termine per Nvidia e altri produttori di chip, mentre il futuro dell’espansione dell’AI non è ancora chiaro. Questi fattori, tra gli altri, sono alla base del nostro rating di incertezza molto elevato”.

Sara Silano ha contribuito all’articolo.


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Ollie Smith  è editor di Morningstar UK

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