Eni presenterà agli analisti i dati del primo trimestre il prossimo 24 aprile.
Metriche chiave di Morningstar per Eni
- Fair Value Estimate: EUR 15.10
- Morningstar Rating: ★★★★
- Economic Moat: None
- Morningstar Uncertainty Rating: High
Nonostante i risultati del quarto trimestre non siano stati all’altezza delle aspettative del mercato, Eni ENI ha presentato un nuovo piano strategico per il periodo 2025-2028, caratterizzato da elementi che farebbero presagire delle prospettive più ottimistiche per il futuro dell’azienda.
Occhio ai dati del segmento oil&gas
Per l’intero anno, la produzione totale di idrocarburi dovrebbe raggiungere 1,7 mboed (Milioni di barili di olio equivalente per giorno), in linea con le nostre stime. Il business oil&gas rimane il motore principale della performance finanziaria di Eni e il pilastro su cui si basa la sua capacità di raggiungere gli obiettivi di rendimento a favore degli azionisti. Per questo motivo, i risultati di questo segmento saranno osservati con attenzione dal mercato, che prevede per il trimestre un utile operativo rettificato di EUR 2,03 miliardi.
Il management ha proposto di aumentare il dividendo del 5%, portandolo a EUR 1,05 per azione nel 2025, integrato da un programma di riacquisto di azioni per EUR 1,5 miliardi. Ciò implica un payout ratio del 36% sulla base della guidance dei flussi di cassa della società, collocando Eni tra i leader del settore. Il flusso di cassa da attività operative (CFFO), previsto a EUR 13 miliardi per l’anno in corso, sarà un parametro chiave da tenere d’occhio, in quanto il management si è impegnato a distribuire agli azionisti il 60% di qualsiasi aumento del flusso di cassa, fino a un massimo di EUR 3,5 miliardi in riacquisti di azioni proprie.
Il modello satellitare di Eni è in espansione
Il modello satellitare di Eni continua a guardare a finanziatori esterni. Durante lo scorso trimestre, KKR e EIP hanno aumentato le loro partecipazioni, rispettivamente in Enilive e Plenitude, dimostrando la forza e la fattibilità del modello. Valutiamo quindi positivamente il previsto lancio di una nuova società satellite CCUS nel 2025, che mira a raggiungere una capacità totale di 15 mtpa (milioni di tonnellate all’anno) entro il 2030. Il management prevede di generare EUR 13 miliardi di ricavi dalle sue società satellite nel corso del piano strategico, fornendo una base per sostenere sia gli investimenti in iniziative a basse emissioni di carbonio sia le ambizioni di distribuzione di liquidità agli azionisti.
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