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Mercati azionari in rialzo, dopo le parole di Trump su Cina e Federal Reserve

Gli asset di rischio sono tornati in auge, mentre i rendimenti delle obbligazioni statunitensi si sono ridotti.

James Gard 23/04/2025 | 13:32
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Illustrazione della volatilità del mercato con immagini di una donna con un binocolo, un indicatore di borsa e monete all'interno di maschere a forma di freccia verso l'alto e verso il basso.

I mercati globali hanno chiuso in rialzo mercoledì 23 aprile e anche Wall Street viaggia in territorio positivo. Tra i fattori che hanno favorito il sentiment degli investitori, il fatto che il Presidente Donald Trump ha fatto marcia indietro sui commenti relativi al licenziamento del presidente della Fed Jerome Powell e i segnali di una riduzione dei toni sulla guerra commerciale con la Cina.

I mercati hanno reagito in modo particolare alla proposta di Trump di un taglio “sostanziale” dei dazi alla Cina, sostenuta dal segretario al Tesoro Scott Bessent che ha dichiarato che l’attuale regime, che ha meno di un mese, è “insostenibile”.

Anche il rialzo delle azioni di Tesla TSLA hanno contribuito all’andamento positivo delle Borse, in quanto Elon Musk sembra volersi concentrare sulla gestione dell’azienda di veicoli elettrici, riducendo l’impegno con il governo USA.

In Europa, gli investitori hanno cercato possibili segnali di progresso nell’accordo di pace tra Ucraina e Russia, oltre a reagire allo slancio positivo generato dai guadagni di Wall Street di ieri.

I titoli della difesa in Europa sono i peggiori, guidati dal titolo di riferimento tedesco Rheinmetall RHM, che ha perso oltre il 4%. L’italiana Leonardo LDO ha segnato -1,77%.

“Il tono più conciliante della Casa Bianca sui colloqui commerciali è in linea con la nostra opinione che si possa evitare lo scenario peggiore sui dazi”, affermano gli analisti della banca svizzera UBS. Secondo questi ultimi, inoltre, la stagione degli utili ha contribuito a migliorare la fiducia degli investitori.

“La stabilizzazione dei mercati potrebbe anche riflettere il fatto che la stagione degli utili del primo trimestre in corso non si sta rivelando così negativa come si temeva, anche se la percentuale di aziende che hanno battuto le stime di fatturato e di utili è stata finora inferiore alle medie storiche.”

Il dollaro sale, l’oro crolla

L’indice STOXX Europe 600 ha chiuso in rialzo del 2,6% mercoledì, mentre a Wall Street l’indice S&P 500 guadagna circa il 2% e il Nasdaq composite circa il 3% al termine delle negoziazioni in Europa

A Piazza Affari, l’indice FTSE Mib ha segnato un rialzo dell’1,42% mercoledì, guidato da Prysmian PRY e STMicroelectronics STMMI.

Tra i titoli europei in testa ai guadagni, il gigante tedesco del software SAP è salito di circa il 10% dopo la trimestrale e in mezzo al rinnovato entusiasmo degli investitori per il settore tecnologico in generale.

Sui mercati a reddito fisso, i rendimenti obbligazionari statunitensi si sono ammorbiditi in seguito alla diminuzione dell’avversione al rischio, con il rendimento del decennale che è sceso al 4,33%, dal 4,35% di martedì.

I mercati valutari hanno visto il dollaro guadagnare modestamente rispetto all’euro, con un dollaro scambiato a 0,88 euro, da 0,87 euro del giorno precedente.

Dopo aver toccato il massimo storico di 3.500 dollari martedì, l’oro scende in seguito all’aumento della propensione al rischio da parte degli investitori, che hanno abbandonato i beni rifugio. La commodity scambia intorno ai 3.300 dollari.

Sara Silano ha contribuito all’articolo.


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James Gard  Editor di Morningstar

 

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