Come difendersi dalla recessione

Per chi, in questa fase di incertezza dei mercati, teme il peggio, la soluzione è investire in fondi che scelgono i settori difensivi, come il medico-farmaceutico. Con una premessa: negli ultimi anni gli economisti hanno previsto ben 10 recessioni, ma solo cinque si sono realmente avverate!

Juli Iacuaniello, 12/06/2001 | 12:46
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Recessione vuol dire innanzitutto che l’economia rallenta anzichè crescere. Come conseguenza di questa situazione economica, le persone hanno meno denaro da spendere: in recessione quindi non è il caso di investire su titoli del settore automobilistico o di beni di lusso. Al contrario, le società che performano in queste fasi dell’economia sono quelle che producono e vendono beni strettamente necessari, come l’alimentare, gli articoli per la cura della persona, l’alcool e le sigarette. Anche i titoli del settore salute in generale resistono meglio a una depressione dell’economia perché il dispendio di risorse su questi beni non è influenzato dall’andamento dell’economia. L’evidenza viene dai dati: negli ultimi mesi , se confrontati con settori come il finanziario e il tecnologico, quelli l

egati ai beni di consumo hanno sovraperformato il mercato.

Per chi allora vuole scegliere un fondo che a sua volta investe in settori non soggetti alla recessione, la strada migliore è quella di volgere lo sguardo ai fondi che investono su questi settori difensivi. Si considerino ad esempio i 43 fondi autorizzati alla vendita in Italia che investono nei settori medico e farmaceutico, inglobati da Morningstar in una relativa categoria di appartenenza: negli ultimi mesi tutti hanno mostrato performance positive e sugli ultimi tre mesi solo il 35% di questi fondi ha ottenuto rendimenti negativi. Un simile andamento lo hanno avuto i fondi che investono prevalentemente in beni durevoli: da inizio anno ad oggi il 96% di questi fondi ha ottenuto performance positive. Se confrontati con i fondi specializzati sui settori finanziario e tecnologico, appare evidente la funzione difensiva dei fondi che investono in beni durevoli. Sebbene siano ben più numerosi dei fondi Azionari Medico-Farmaceutico, solo quattro su dieci fondi specializzati sulla finanza hanno ottenuto rendimenti positivi da inizio anno. I fondi tecnologici non hanno fatto meglio, mostrando solo nel 45% dei casi livelli di performance positivi.

Tra i fondi che investono prevalentemente nel settore medico-farmaceutico si è distinto per performance il fondo Sisf Us smaller companies, che ha ottenuto rendimenti in media superiori rispetto a quelli dell’indice Msci World health index e risulta tra i migliori fondi della sua categoria sul lungo periodo. Guardando all’interno del suo portafoglio, il Sisf Us smaller investe il 24% dei suoi assets nel settore medico, prevalentemente statunitense. Il miglior fondo sul breve periodo tra quelli che investono nello stesso settore è invece il FF Global Life sciences fund, che investe il 92% su titoli del settore medico, prevalentemente in medium cap statunitensi. Più in generale, anche se la categoria di fondi Azionari Medico-Farmaceutico ha performato bene, su un anno solo 15 dei 43 fondi del settore hanno conseguito performance positive. Questo può in parte essere attribuito alle performance deludenti del settore biotecnologie che hanno registrato un crash nell’aprile dello scorso anno, impattando direttamente i fondi di questa categoria, che pure investono buona parte dei loro patrimonio sul settore bio-tech.

Quanto ai fondi che investono nei settori beni durevoli e beni primari, hanno mostrato performance di rilievo rispetto a quelle conseguite da altri fondi specializzati settorialmente. Su tre mesi solo uno dei 24 fondi che investono nel settore dei beni durevoli ha avuto una performance negativa e un andamento simile hanno mostrato i nove fondi che investono prevalentemente nel settore dei beni primari: di questi fondi, la maggior parte investe in Giappone, in beni come macchine, cibo e abbigliamento.

Attenzione, però: il fatto che questi fondi hanno guadagnato negli ultimi mesi può renderli potenzialmente vulnerabili a un ulteriore indebolimento dell’economia. Prima di investire solo in fondi di settori che resistono a una potenziale recessione, bisogna quindi sempre controllare l’esposizione settoriale del proprio portafoglio, utilizzando anche nelle pagine di questo sito strumenti come My Portfolio. E’ naturale voler proteggere il proprio portafoglio se ci si aspetta una recessione, ma non è certo che questa arriverà: cambiare dunque l’esposizione del proprio portafoglio ha senso, ma solo se è fatto con misura. La storia, al proposito, insegna qualcosa! Nel 1997, e ancora nel 1998, molti investitori si aspettavano la recessione…che non arrivò. E chi aveva comprato fondi che investivano in settori resistenti alla recessione ottenne performance inferiori rispetto agli ottimisti che si erano posizionati su tutti i settori. Meglio allora un portafoglio diversificato!

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