ttori ciclici come il tmt.
Se è storia il fatto che la possibilità di rendimenti a tre cifre sul settore della tecnologia ha spostato via in un batter d’occhio gli investitori dal settore immobiliare negli anni del boom di Borsa, causando un crollo nelle quotazioni dei fondi che investono sull’area immobiliare, nel corso del 2000 si è cominciato ad assistere a un ritorno al mattone, al più sicuro settore immobiliare, preso di mira da quegli investitori che, scottati, hanno perso fiducia sui titoli tmt. Al punto che, stando ai commenti del team di gestione di Ing real estate, nel corso dell’ultimo mese i fondi azionari immobiliari hanno conseguito una sovraperformance dell’8% rispetto all’andamento dello S&P500 e molti investitori hanno spostato i loro portafogli verso questi investimenti meno volatili rispetto al resto del mercato, anche se con un livello di rischio medio-alto.
E’ sempre della batteria Msdw il fondo peggiore da inizio anno, il Msdw sicav asian property, che investe oltre il 60% del suo patrimonio nelle società quotate delle Borse asiatiche, principalmente su Hong Kong. Il 20% del portafoglio è investito attualmente sui due maggiori titoli giapponese: il Mitsubishi estate e il Mitsui fudosan. Perché tanta differenza tra i risultati dei due comparti? Non è tanto lo stile di gestione, quanto piuttosto la scelta delle diverse aree geografiche: quello asiatico è l’unico mercato in cui la correlazione negativa tra i titoli del settore immobiliare e la Borsa è più debole. “I titoli attivi nell’immobiliare in Asia”, ha detto Stefano Russo, direttore di Msdw in Europa, “sono prevalenti su questi listini, sui quali la loro capitalizzazione di Borsa è tra le più elevate al mondo. In Asia è difficile trovare una società assolutamente svincolata dall’immobiliare”. Con i recenti ribassi di Borsa era dunque inevitabile, anche per questi titoli e di conseguenza per i fondi che vi investono, conseguire buone performance.
Quali sono le attese per il futuro? “Nel breve non ci aspettiamo una correzione del mercato”, ha spiegato il team di gestione di Ing real estate, “ma temiamo rintracciamenti sul settore negli Usa e in Gran Bretagna e per questo continuiamo a essere sottopesati su quest’area geografica”. Su un orizzonte temporale più lungo Stefano Russo si aspetta rendimenti tra l’8% e il 12% nel corso del prossimo anno. “L’investimento in fondi immobiliari sta diventando sempre più popolare, anche per ottenere una migliore diversificazione”, ha detto Russo, “ma la strada da fare è ancora molta se ci si confronta con paesi come gli Stati Uniti, dove un portafoglio azionario medio è pesato sul settore immobiliare tra il 5% e il 10%”.
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