”Il secondo scenario”, continua il money manager, “potrebbe prospettarsi se il Fmi e le altre istituzioni non interverranno con finanziamenti di supporto. Il timore di default causerebbe una caduta dei prezzi, fino a raggiungere livelli molto inferiori rispetto a quelli attuali, pari a quelli registrati negli anni 10 e 20. In una simile eventualità al
cuni investitori istituzionali sarebbero costretti a vendere per il timore di non essere pagati a scadenza. Se tutto ciò accadesse, la rinegoziazione del debito potrebbe essere rimandata per parecchio tempo e le conseguenze sarebbero assolutamente incerte”.
Quanto agli investimenti, il money manager di Etra suggerisce di orientarsi verso Paesi come Messico, Russia, Polonia e Bulgaria. “Credo”, ha concluso, “che siano ottime scommesse oggi. In Russia, Putin ha fatto notevoli progressi per raggiungere un modello di democrazia più occidentale e sta implementando nuove istituzioni e infrastrutture. In Bulgaria, le recenti elezioni hanno portato al governo un nuovo partito e non hanno invece portato effetti negativi temuti da tutti”.
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