Erano stati creati circa un anno fa, ma non avevano mai raccolto e adesso si trasformano completamente. Per cinque fondi Interfund, il nuovo anno porterà un altro nome e una diversa politica di investimento. "Di fatto si tratta di fondi del tutto nuovi", commenta Gianluca La Calce, responsabile di Fideuram Capital cui appartengono la sicav lussemburghese Interfund e la società Fonditalia, "anche se tecnicamente si tratta di comparti che cambiano politica di investimento. Creati per le gestioni patrimoniali in fondi, dalla loro costituzione non avevano mai avviato la raccolta, per cui si è pensato di non chiuderli, ma di cambiarne connotazione, trasformandoli in comparti settoriali impegnati sui mercati americani".
E così, il fondo azionario americano si focalizza sul settore dell'i
nformatica, della tecnologia e dei media (Usa tmt), l'European equities diventa Usa cyclical, impegnato sui titoli dell'industria e dei consumi, il fondo Emerging Markets equity diventa Usa Defensive, mentre l'obbligazionario globale si difende dall'inflazione e assume la denominazione Usa inflation linked. Infine, il fondo New economy diventa Usa financial.
Contemporaneamente partiranno gli omologhi in euro, quattro comparti impegnati negli stesi settori, ma del mercato dell'euro. "Con l'introduzione di questi otto fondi settoriali, l'offerta di Interfund fino ad ora limitata a fondi specializzati per aree geografiche o per segmento della curva -nel caso dei fondi obbligazionari- si avvicinerà a quella di Fonditalia, restando però prerogativa delle gestioni patrimoniali in fondi, mentre i comparti Fonditalia sono rivolti al cliente retail", conclude La Calce.
Novità anche sul fronte dell'offerta dei lussemburghesi storici, che si arricchiscono di tre prodotti, Fonditalia Bond Japan, Equity Usa small cap e Inflation linked. Quest'ultimo è un prodotto tipico del mercato statunitense, ma che si sta affacciando anche in Europa, caratterizzato dal fatto che cedola e capitale a scadenza vengono scambiati su base reale, ovvero sono indicizzati al tasso di inflazione atteso. Si tratta di particolari emissioni, sconosciute al mercato obbligazionario italiano, e da poco emesse dalla Bce.
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