Scommettere sui settori

Non concentrare più del 5% del proprio portafoglio in fondi settoriali. E’ il consiglio di molti gestori: motivo, la troppa volatilità di questo tipo di investimento.

Juli Iacuaniello, 15/01/2002 | 14:26
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Non induca in tentazione il mini-rally che negli ultimi tre mesi ha fatto segnare ai fondi tecnologici un guadagno medio del 23,7%. Questi stessi fondi nell’ultimo anno hanno infatti registrato perdite dell’ordine del 30%. E’ solo un esempio a favore di chi sostiene che investire su un solo settore è troppo rischioso.

Dal confronto con le performance di diversi fondi azionari settoriali emerge però che, in media, i fondi diversificati, come quelli della categoria Azionari internazionali, non vantano performance sensibilmente migliori su diversi orizzonti temporali. Guardando ai rendimenti dell’ultimo anno si evince come i fondi internazionali abbiano offerto una performance media migliore solo rispetto a quella dei fondi settoriali tmt. Hanno brillato invece i fondi che investono sulle azioni immobiliari, tipicamente contro-ciclici.

Fondi settoriali, performance a confronto
Rendimento 3 mesi Ytd 1 anno 3 anni No. fondi
Az. TMT

23,7

2,8

-29,9

-9,2

163

Az. Risorse Naturali

7,3

2,3

13,3

64,2

29

Az. Immobiliari

5,5

0,7

-1,5

40,3

15

Az. Finanziario

7,7

-0,6

-11,8

5,4

48

Az. Medico

3,5

-3,8

-4,2

51,7

61

Az. Altri Settori

5,8

-0,6

-7,5

30,5

64

Az. Internazionali

7,3

-0,4

-13

11,2

266

Dati al 14 gennaio 2001
In rosso sono indicate le performance peggiori
In verde sono indicate le performance migliori


E' vero che i fondi settoriali possono offrire rendimenti migliori rispetto ai fondi diversificati geograficamente, perché se la scommessa su un settore specifico si avvera l’investimento può sovraperformare rispetto ai mercati. Ma è vero anche il contrario: se, come accaduto nella seconda metà degli anni 90, una scommessa non si avvera, c’è il crollo, come è stato appunto a fine anni 90 per i fondi tecnologici.

Diversificazione settoriale o geografica

Con l’avvento della globalizzazione diventa sempre più importante diversificare il proprio investimento sia per settore sia per capitalizzazione dei titoli. In uno studio di un anno fa condotto da Ubs Warburg si rileva come la diversificazione settoriale sia più efficace nel ridurre il rischio dei portafogli rispetto a quella geografica. Una delle ragioni principali a sostegno della tesi è l’aumento dell’integrazione geografica dei mercati negli ultimi anni. Le grandi società non concentrano oramai più la propria attività in un solo Paese e anzi puntano a diventare note e attraenti su scala mondiale.

Le variabili macroeconomiche che influenzano la performance delle società hanno naturalmente effetti diretti sul settore di appartenenza della società nel suo complesso, mentre i fattori legati al Paese giocano un ruolo meno importante su singoli settori. Per esempio, agli occhi degli investitori, Toyota è una società che opera nel settore automobilistico prima ancora di essere una società giapponese. Gli eventi che influenzano il mercato automobilistico Usa hanno più effetto su Toyota che non gli avvenimenti interni al Giappone.

I vantaggi di investire sui settori

I fondi settoriali possono offrire ai risparmiatori un controllo più preciso sull’allocazione del proprio risparmio. Se all’interno di un fondo non settoriale la scelta dei settori su cui investire cambia in base al gestore, con un fondo settoriale il risparmiatore mantiene un controllo sulla distribuzione per settori del proprio investimento e può usare questi fondi per stabilirne da sé la percentuale. In questo modo il risparmiatore può scegliere la sua esposizione a livello settoriale, eliminando settori specifici che non ritiene attraenti. “Tenere un fondo settoriale solo”, ha però sottolineato Hans Porter, advisor del fondo Pictet global water, “non è una scelta efficiente. L’ottimo è costruire un portafoglio composto con i settori migliori”.

Ben Rogoff, gestore di Aberdeen global technology fund, è d’accordo con questa strategia, anche se sottolinea la difficoltà per un risparmiatore di riuscire a identificare i settori che avranno successo sull’orizzonte temporale prescelto. “E’ difficile per un risparmiatore”, dice Rogoff, “scegliere tra settori buoni e cattivi. Negli ultimi anni in Inghilterra sono stati creati fondi che investono solo sulle società di calcio: è un settore valido o no?”.

Tool di Morningstar

Per un confronto tra le commissioni dei fondi settoriali, clicca qui

Per scoprire i pesi di ogni settore nel complesso del proprio portafoglio si può utilizzare lo strumento Raggi-X che si trova nella sezione di My Portfolio.


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