L’instabilità che attanaglia la Borsa brasiliana è dovuta più all’attesa delle elezioni programmate per ottobre che non a reali problemi economici. Lo sostiene Peter Geraghty, managing director di Darby, società di investimento specializzata sui Paesi emergenti che gestisce il comparto Emerging incombe della Sicav di Etra. “L’economia brasiliana”, spiega, “è decisamente più forte di quella argentina, in virtù di una solida politica di esportazione delle risorse naturali e delle materie prime, ma anche di una base industriale più consistente e di un livello di debito meno preoccupante”.
Per il Venezuela invece la volatilità dei prezzi delle obbligazioni negli ultimi mesi è legata al declino dei prezzi petroliferi e dalle dichiarazioni del governo Chavez che fanno temere della reale
intenzione di voler ripagare il debito estero. “Siamo però propensi a dare al Governo il beneficio del dubbio”, dichiara il gestore, “per cui ci manteniamo leggermente sovrappesati sul Venezuela rispetto all’indice di riferimento”.
Meno ottimista è la view del gestore sulla Turchia, per il suo ruolo di amico strategico degli Usa nella guerra contro il terrorismo, ruolo che sta favorendo l’arrivo di aiuti illimitati da parte del Fondo monetario internazionale. Il rischio qui è di un venire meno degli aiuti legati all’allentarsi dei rapporti con gli Stati Uniti.
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