Un pessimismo rispecchiato nel calo di favore sul settore da parte dei money manager: ad aprile il settore tmt era indicato come il preferito dal 36% dei gestori, mentre a maggio solo il 22% dichiara di puntarvi e per un terzo del campione sarà addirittura il peggior settore dei prossimi 12 mesi (dal 21% del mese scorso). A guadagnare i maggiori favori è invece il settore finanziario (su cui punta il 39% dei money manager), mentre sfavorito rimane quello dei titoli immobiliari (il peggiore secondo il 49% del campione).
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I gestori si aspettano sui prossimi 12 mesi un guadagno di almeno il 5% dai listini mondiali mentre il 35% del campione crede che l’indice delle Borse mondiali, il Msci World index in euro, registrerà una crescita superiore al 10% nel prossimo anno. Solo un gestore su 10 crede che l’indice registrerà una crescita contenuta al 5%.
Meglio investire sull’Asia…
I gestori puntano sempre di più sulle Borse asiatiche: il 55% del campione ritiene che l’Asia (ex Giappone) offrirà la migliore performance nei prossimi 12 mesi. Scendono al contrario le preferenze sull’Europa: solo un gestore su cinque crede che quella del Vecchio Continente sarà la migliore piazza finanziaria (dal 34% del mese scorso).
…che non sugli Stati Uniti
Dal sondaggio emerge con forza che i gestori si stanno allontanando sempre più da Wall Street, ma anche dal dollaro. Gli Usa sono l’area geografica sfavorita secondo la maggioranza dei money manager: il 30% (dall’8% di aprile) è convinto che il listino statunitense sarà il peggiore a un anno, con performance anche inferiori a quelle delle piazze finanziarie latinoamericane e giapponese.
Guadagnare con le small
Cresce la percentuale di quelli che puntano sui titoli a piccola capitalizzazione (preferiti dal 40% del campione), mentre si dividono le posizioni sullo stile di gestione value-growth, tanto che resta preponderante la percentuale di gestori che si dichiara neutrale (il 46%).
Puntare sulla moneta unica
L’82% dei gestori crede che l’euro sarà la moneta forte nel corso del prossimo anno, mentre i gestori si dividono nell’indicare la moneta sfavorita: per il 43% sarà lo yen, per il 41% il dollaro (dal 14% in aprile).
Hanno partecipato questo mese 63 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che in media gestiscono 58 miliardi di euro e hanno in batteria 93 fondi. L’indagine, svolta dalle sedi locali di Morningstar in Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia, illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi. Per l’Italia hanno partecipato Bnl Gestioni, Bpm Gestioni, Epta fund, Fin.Eco, Monte Paschi am, Nextra, Pioneer Global am, Romagest, Sanpaolo Imi am.
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