L’instabilità delle Borse ha avuto naturali ripercussioni anche sulle scelte di investimento dei gestori italiani: a giugno è infatti prevalsa un’asset allocation più cauta e maggiormente improntata a investimenti privi di rischio. All’interno dei portafogli dei fondi italiani, infatti, la quota azionaria, sia italiana che estera, è ulteriormente diminuita, passando dal 30,29% di maggio al 28,25% di giugno. È aumentata, invece, la posizione sui bond nazionali, soprattutto titoli di Stato, ma anche corporate.
Per quanto riguarda i bond governativi, i gestori hanno comprato soprattutto Btp (oggi il 16,37% del portafoglio), ma hanno aumentato anche le posizione su Cct (il 8,72%) e BoT (il 5,05%). Nel complesso, il peso dei titoli di Stato è passato dal 30,89% di maggio al 32,5% di giu
gno.
In controtendenza rispetto al mese scorso il peso del cash, aumentato dal 9,66% al 10,19%, e finito soprattutto nei portafogli dei fondi azionari. Nel corso dell’ultimo mese, inoltre, i gestori hanno trovato maggiori opportunità a Piazza Affari che all’estero: il peso totale dei titoli esteri (azioni e obbligazioni) ha infatti registrato un calo passando dal 48,7% di maggio, al 46,57% di giugno.
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